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Il giardino, la palestra e la Casa del custode: una villa neoclassica "risorge" a Palermo

L'edificio di stile neorinascimentale di via delle Croci è stato restaurato. Al suo interno arredi e apparati decorativi realizzati da Ernesto Basile. Le immagini

Balarm
La redazione
  • 13 settembre 2024

È stata restituita alla città di Palermo Villa Gallidoro, edificio di stile neorinascimentale di fine '800, che sorge in un parco di circa due ettari vicino al Giardino Inglese.

Il complesso monumentale di via delle Croci, sede dell'Istituto comprensivo Rapisardi-Garibaldi, è stato restaurato, a seguito di una convenzione tra gli assessorati regionali dell'Istruzione, dei Beni culturali, dell'Economia e delle Infrastrutture, con la Soprintendenza dei Beni culturali, il Comune di Palermo e l'Orto Botanico.

La villa fu commissionata dal marchese di Gallidoro, Carlo Busacca (1847-1908), all’ingegnere e architetto Melchiorre Minutilla. Anche Ernesto Basile intervenne all’interno della villa nel 1892 progettando alcuni arredi fissi e apparati decorativi (camini monumentali, soffitti a cassettoni).

Negli anni '20, la villa venne utilizzata dalla società "Les Tramways de Palerme" per ispitare alcuni dipendenti stranieri, fra cui l’architetto belga Lucien François, che vi risiede dal 1919 al 1921.
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Durante il regime fascista, la villa passò all’Opera nazionale Balilla e nel giardino venne costruita la "Palestra della Gioventù Italiana del Littorio", su progetto dell’architetto Vincenzo Nicoletti, e poi danneggiata dai bombardamenti che colpirono la città nel 1943.

Dopo la seconda guerra mondiale, la villa fu acquistata dalla Regione Sicilia e adibita a scuola media. Nel 1950, nella parte settentrionale de giardino venne costruita la sede del Liceo Classico “Giuseppe Garibaldi”.

Gli interventi di restauro, sulla base di due progetti redatti dalla Soprintendenza dei beni Culturali di Palermo, hanno riguardato l'edifico principale e le pertinenze, costituite dal giardino storico e dai padiglioni accanto all'ingresso, denominati "Ex cisterna" e "Ex Casa del custode" che adesso saranno adibiti ad aule multimediali e laboratori.

Il recupero della Villa ha interessato i prospetti e le volte parzialmente crollate e il miglioramento statico dell'edificio con l'adeguamento alle misure di sicurezza delle aule didattiche dell'istituto scolastico. Nel giardino sono stati aperti nuovi percorsi nel verde per connettere i padiglioni alla scuola con l'abbattimento delle barriere architettoniche e il restauro dei gazebo in ferro.

Gli interventi sono stati finanziati con i fondi del Po Fsr Sicilia 2014-20 per un totale di due milioni di euro stanziati dall'Ufficio speciale dell'edilizia scolastica con un provvedimento firmato da Alessandro Aricò, allora assessore regionale all'Istruzione.

Il dipartimento dei Beni culturali e dell'identità siciliana ha erogato 168.500 euro per completare le opere di miglioramento statico della Villa con interventi locali mirati al consolidamento dei solai. Il Comune, nell'ambito del suo progetto di implementazione del "verde diffuso" nella città, ha fornito le palme per il viale principale, ha realizzato due parterre nell’area retrostante l'edificio, completando il complesso lavoro sul giardino storico svolto con la consulenza dell'Orto botanico dell'Università di Palermo.

Durante la cerimonia di riapertura, il presidente Schifani ha incontrato gli alunni della scuola media e ha rivolto un augurio di buon lavoro a tutti gli studenti siciliani, in occasione dell'apertura dell'anno scolastico.

«Sono qui - ha detto il governatore - perché oggi (ieri, giovedì 12 settembre, ndr) è una giornata importante per Palermo, per i giovani che frequentano questa scuola e per le istituzioni. Villa Gallidoro è una struttura storica della città, che fa parte della gioventù di tanti di noi. È stata recuperata grazie alla Regione, con il contributo di altre istituzioni tra le quali il Comune, per i ragazzi che sono la speranza del domani. È un simbolo dell’impegno quotidiano del mio governo in favore dei nostri cittadini e per la crescita della Sicilia».

La cerimonia ha avuto un significato particolare per il governatore, anche sul piano personale. «È un evento dal grande valore emotivo - ha aggiunto Schifani - Frequentavo il Cannizzaro, mia moglie il Garibaldi; questa scuola mi ricorda tanti momenti della mia gioventù, le sfide epiche a pallavolo tra i due istituti. È una bella storia che continua attraverso le nuove generazioni. Noi facciamo di tutto per mettere a disposizione dei giovani questi beni perché credano a un futuro migliore e abbiano gli strumenti per costruirlo».

«Grazie al lavoro sinergico tra le diverse istituzioni - ha sottolineato l'assessore Scarpinato - siamo riusciti a restituire agli studenti una scuola in sicurezza secondo le nuove normative. Un edificio di pregio che ora, oltre a rappresentare un luogo sicuro, è stato reso polifunzionale per rispondere al meglio alle esigenze della comunità scolastica».

«Il restauro - ha spiegato la soprintendente Giuliano - è stato finalizzato all'uso didattico dei luoghi. In particolare abbiamo realizzato nei padiglioni aule tecnologiche e, nella riqualificazione del giardino, si è pensato alla fruizione da parte dei ragazzi. All'interno della Villa alcuni locali avevano subito dei crolli e siamo intervenuti per sanare i problemi di consolidamento delle volte, procedendo poi a un restauro filologico della facciata, con il ripristino dell'intonaco originale che ripete lo stile neoclassico rinascimentale, nonostante la costruzione sia ottocentesca».
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