CRONACA
Il Castello di Calatubo (forse) è salvo: dopo anni di degrado rinasce la fortezza di Alcamo
Il Castello di Calatubo, edificato nel decimo secolo, era in stato di abbandono dagli anni '60. L'antica fortezza si era aggiudicata il terzo posto dei "Luoghi del cuore" del FAI
Il Castello di Calatubo ad Alcamo (foto di Salvatore Butera)
Tra tutti, ricordiamo il FAI e l’Associazione "Salviamo il Castello di Calatubo" che hanno contribuito a portare il Castello alla ribalta nazionale e farlo votare come uno dei "Luoghi del Cuore".
Gli interventi sono stati finanziati dal GAL (Gruppo di azione locale) Golfo di Castellammare per un importo di 276.404 mila euro e il progetto, presentato dal Comune di Alcamo, rientra nell’ambito tematico Turismo Sostenibile "Servizi di base e rinnovamento dei villaggi nelle zone rurali".
Il sindaco Domenico Surdi ed il vice/sindaco Vittorio Ferro dichiarano congiuntamente di essere «molto soddisfatti per il finanziamento ottenuto. Per noi è un traguardo storico, finalmente abbiamo a disposizione una somma ragguardevole che ci permetterà di mettere in sicurezza il Castello di Calatubo, dopo i primi lavori degli anni precedenti».
Il Castello di Calatubo si erge isolato nella campagna fuori Alcamo, tra campi coltivati, su uno sperone roccioso rivolto da un lato all’entroterra e dall’altro al mare.
Si tratta di un grande complesso architettonico che ha attraversato diverse epoche storiche e che si fa risalire al X-XI secolo, anche se è difficile stabilire con esattezza l'impianto originario: costruito su un terreno abitato sin dal VII secolo a.C., nel 1093 venne incluso nella nuova Diocesi di Mazara e nel Medioevo divenne una robusta fortezza a controllo di un vasto territorio, finché all’epoca di Federico II fu trasformato in masseria feudale.
Il castello fu utilizzato fino agli anni ‘60 del Novecento per essere poi abbandonato e trasformato in ovile. Il degrado causato dal pascolo degli animali, il terremoto del Belice del 1968 e l’assenza prolungata di interventi, hanno portato al crollo dei solai e di numerose murature. A ciò si è aggiunta l’opera degli scavatori di frodo, interessati ai reperti archeologici che venivano alla luce nella vicina necropoli del VII secolo a.C.
Acquistato nel 2006 dal Comune di Alcamo dai precedenti proprietari privati, il bene è oggi ridotto in stato di rudere. In occasione del censimento “I Luoghi del Cuore” 2014, grazie all’impegno dell’Aassociazione “Salviamo il Castello di Calatubo” - fondata al fine di recuperare questo importante sito frutto di numerose stratificazioni che hanno attraversato oltre dieci secoli di storia - sono stati raccolti oltre settantamila voti a favore del bene.
Un risultato straordinario, che ha permesso al castello di accedere ai 30.000 euro assegnati da FAI e Intesa Sanpaolo in virtù del suo posizionamento sul terzo gradino del podio. Gran parte del contributo “I Luoghi del Cuore” è stata destinata, nel 2017, alla messa in sicurezza dell’ingresso e della prima corte su cui prospetta la chiesetta che si trova all’interno del complesso, realizzata grazie a puntuali microconsolidamenti che hanno reso possibile l’accesso al castello.
Queste azioni hanno permesso di bloccare il degrado, che avanza rapidamente con costanti microcrolli, assicurando in tal modo la conservazione della struttura monumentale fino a oggi interessata da fenomeni di dissesto che rischiavano di compromettere l’integrità del sito.
A seguire, nel 2019 la restante parte del contributo “I Luoghi del Cuore” - insieme a ulteriori fondi stanziati dal Comune di Alcamo per un totale di 24.027,98 euro - è stato utilizzata per completare i lavori di messa in sicurezza e prevenzione del sito, riguardanti il fronte occidentale e la sistemazione della copertura della chiesetta. Inoltre con i fondi del Bilancio Partecipato Comunale sono stati acquistati alcuni apparecchi di illuminazione, con l’intento di valorizzare ulteriormente il bene.
L’intervento reso possibile da FAI e Intesa Sanpaolo ha quindi permesso di dare una risposta concreta, seppur propedeutica a più ampie azioni di recupero, alle decine di migliaia di cittadini che hanno votato con passione e impegno questo “Luogo del Cuore”.
Era stato infatti di un primo fondamentale passo per aprire alle visite un’area significativa del complesso e l’auspicio ora è quello di poter attrarre altri fondi per programmare il restauro completo del castello – e pianificare future azioni di valorizzazione. Adesso è necessario continuare ad ottenere ulteriori finanziamenti per Calatubo e poter ristrutturare per intero ciò che resta dell’antico maniero.
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