Il canile di Palermo è (di nuovo) al collasso: troppi abbandoni e i posti non bastano
La struttura di via Tiro a Segno registra un aumento di 4 zampe abbandonati o fuggiti per i botti di Capodanno. Si corre ai ripari, cosa succede adesso

Uno dei cuccioli ospitati nel canile di Palermo
Per questi ultimi ingressi, adesso, è previsto un iter sanitario e occorrerà attendere i classici 30 giorni di stallo in canile, nella speranza che qualcuno riconosca il proprio amico a 4 zampe e venga a recuperarlo. Superato questo mese, potranno essere dichiarati adottabili.
La struttura però dopo i nuovi arrivi è quasi al collasso. Di conseguenza, tra oggi e lunedì, è previsto il trasferimento di circa 20 cani presso un canile di Enna con il quale il Comune di Palermo ha stipulato una convenzione.
«Verranno trasferiti quei 4 zampe che non sono adottabili – spiega Ilenia Rimi, consulente per il benessere animale del Comune di Palermo – poiché possiedono un’indole particolare. Si tratta, soprattutto, di esemplari giovani, che non hanno instaurato un certo livello di affettività con i volontari, e che insistono sul presidio sanitario “Tiro a segno”, che, ricordiamo, è il vecchio canile ristrutturato con due milioni e mezzo di fondi.
Si tratta, però, di un posto di passaggio dove gli animali transitano per le cure e la post degenza e non è prevista una sosta a lungo termine».
Presso il canile di Enna, inoltre, i 4 zampe potranno usufruire di ampi spazi, esterni ed interni, dove scorrazzare e giocare. Nella struttura, nei mesi scorsi, sono stati già trasferiti circa 30 cani.
«Ho suggerito all’Amministrazione comunale di Palermo – prosegue Ilenia Rimi - di prevedere dei fondi per agevolare le associazioni di volontari che vogliono far partire i cani in adozione. La richiesta è stata ben accolta e, nel 2023, sono stati previsti sei mila euro, ma ci sono altri fondi in cantiere per quest’anno appena entrato, così da consentire a cani e gatti di partire presso posti scelti dai volontari».
Purtroppo, a Palermo, esiste (ancora) la piaga del randagismo, non data, però, sembrerebbe, dagli animali che vagano in città, bensì dalle cucciolate padronali non desiderate e dai conseguenti abbandoni da parte dei padroni che non possono tenere i 4 zampe.
«Palermo, però, si può configurare come comune virtuoso se guardiamo alle circa 1300/1400 sterilizzazioni annuali – precisa la consulente per il benessere animale del Comune -. La città, tuttavia, risente dell’indotto di animali abbandonati, vaganti e non sterilizzati dei comuni limitrofi. Per fortuna, abbiamo previsto degli incontri con queste aree interessate, come con il Comune di Monreale.
Abbiamo, inoltre, con riferimento a Palermo, delle interlocuzioni, per il controllo e il monitoraggio del territorio, con i consiglieri di Circoscrizione, che hanno un rapporto diretto con determinate zone e meglio di chiunque conoscono il territorio in maniera capillare».
Tra le altre azioni messe in campo per far fronte all’emergenza randagismo, anche un’attenzione nei confronti dei 4 zampe dei clochard con la possibilità di curarli e sterilizzarli in modo del tutto gratuito: «In questo caso, ringrazio la volontaria Giusy Caldo che gestisce i rapporti con i senzatetto. Possiamo dire insomma che il 2023 è servito a ricostruire le macerie ereditate dalla precedente amministrazione», conclude Ilenia Rimi.
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