FOOD & WINE
Helios Gnoffo vince la sfida a "Cuochi d’Italia" grazie alla tradizione siciliana
La Sicilia vince a "Cuochi D'Italia", il format televisivo condotto da Alessandro Borghese su Tv8: lo chef palermitano conquista i giudici con la zuppa di pesce

Lo chef Helios Gnoffo
Il cuoco è in cima alla lista dei mestieri più richiesti al mondo e in televisione dilagano show con protagonisti chef: uno tra questi è Helios Gnoffo, palermitano e titolare dell'Osteria Mercede a Palermo che ha vinto il programma tv "Cuochi D'Italia".
Alcuni cuochi segnano un punto di svolta diventando modelli e mentori della nuova generazione e altri sono futuri protagonisti della ristorazione, artefici di nuovi stili gastronomici.
La partecipazione dello chef palermitano al programma di Alessandro Borghese su Tv8, nasce per caso: «Mi ha chiamato la produzione di "Cuochi D'Italia" vedendo i miei piatti online e mi ha chiesto di rappresentare la tradizione siciliana nel loro programma».
Helios Gnoffo, anche se un po' intimorito dalle telecamere, decide di partecipare e si conferma il miglior cuoco regionale d'Italia vincendo la sfida contro la collega Maria Elena Cicchi di Ascoli.
La Sicilia vince la finale contro le Marche: lo chef palermitano con le busiate alla trapanese con gambero di Mazara e la zuppa di pesce, guadagna un punteggio maggiore rispetto al menù della sua collega marchigiana.
Helios Gnoffo arriva primo a "Cuochi D'Italia grazie alla tradizione siciliana. «La prossima frontiera della cucina - spiega lo chef - è il ritorno alla tradizione. Questo è il futuro».
È proprio un piatto della tradizione quello che lo chef ricorda con più emozione: «la mia prima caponata somigliava nel gusto a quella di mia nonna, quello mi diede una profonda soddisfazione».
La cucina legata al mare, «l'elemento in cui mi trovo meglio - confessa lo chef - mi permette di portare la cultura siciliana nei miei piatti, utilizzando i prodotti della nostra terra e regalando sapori tradizionali».
«Non sogno stelle Michelin, ma di rendere il mio locale di successo, frequentato da un grande pubblico, che ne consumi i piatti e gioisca nel mangiarli - conclude Helios Gnoffo - e la partecipazione a "Cuochi D'Italia" è stata una grande cassa di risonanza, che ha sottolineato le qualità che sono certo di avere: propensione alla fatica e rispetto».
Alcuni cuochi segnano un punto di svolta diventando modelli e mentori della nuova generazione e altri sono futuri protagonisti della ristorazione, artefici di nuovi stili gastronomici.
La partecipazione dello chef palermitano al programma di Alessandro Borghese su Tv8, nasce per caso: «Mi ha chiamato la produzione di "Cuochi D'Italia" vedendo i miei piatti online e mi ha chiesto di rappresentare la tradizione siciliana nel loro programma».
Helios Gnoffo, anche se un po' intimorito dalle telecamere, decide di partecipare e si conferma il miglior cuoco regionale d'Italia vincendo la sfida contro la collega Maria Elena Cicchi di Ascoli.
La Sicilia vince la finale contro le Marche: lo chef palermitano con le busiate alla trapanese con gambero di Mazara e la zuppa di pesce, guadagna un punteggio maggiore rispetto al menù della sua collega marchigiana.
Helios Gnoffo arriva primo a "Cuochi D'Italia grazie alla tradizione siciliana. «La prossima frontiera della cucina - spiega lo chef - è il ritorno alla tradizione. Questo è il futuro».
È proprio un piatto della tradizione quello che lo chef ricorda con più emozione: «la mia prima caponata somigliava nel gusto a quella di mia nonna, quello mi diede una profonda soddisfazione».
La cucina legata al mare, «l'elemento in cui mi trovo meglio - confessa lo chef - mi permette di portare la cultura siciliana nei miei piatti, utilizzando i prodotti della nostra terra e regalando sapori tradizionali».
«Non sogno stelle Michelin, ma di rendere il mio locale di successo, frequentato da un grande pubblico, che ne consumi i piatti e gioisca nel mangiarli - conclude Helios Gnoffo - e la partecipazione a "Cuochi D'Italia" è stata una grande cassa di risonanza, che ha sottolineato le qualità che sono certo di avere: propensione alla fatica e rispetto».
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