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Ha suonato anche per Madonna: chi è il siciliano che gira il mondo con la fisarmonica

Roberto Gervasi, originario di Mussomeli, è stato proclamato ambasciatore della fisarmonica nel mondo. Con la sua musica ha conquistato prestigiosi palcoscenici

  • 26 maggio 2023

Roberto Gervasi (foto di Jazz in Black)

Roberto Gervasi è un artista virtuoso, sensibile, profondo, diretto e spartano. A Castelfidardo, provincia di Ancona, presso il Salone degli Stemmi ha ricevuto il titolo di ambasciatore della fisarmonica con un riconoscimento di livello mondiale: «un talento puro e versatile, che ha messo a disposizione del mondo della fisarmonica passione, ricerca e innovazione. Un auterovole testimonial delle potenzialità espressive dello strumento ad ancia che soprattutto nell'ambito jazz sta conquistando palcoscenici e platee internazionali».

Classe '90 di Mussomeli, Gervasi è solo un bambino quando per la prima volta prende in mano una fisarmonica, "rubando" quella del nonno materno, Giovanni Catanese, musicista della banda del paese. È così che capisce che quello strumento sarà suo per sempre.

Inizia quindi a studiare pianoforte, armonia, e teoria musicale assieme al fratello Vincenzo Gervasi, oggi direttore d'orchestra, sassofonista e compositore. Una famiglia di artisti, quindi, dove le vie della musica si sono magicamente intrecciate.
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Da ragazzo, Roberto entra a far parte del gruppo folk "I Terrazzani di Trabia" cominciando a suonare la tarantella e tutta la musica tradizionale siciliana con un approccio da autodidatta.

Dotato di forte curiosità, "suoi maestri" sono stati artisti di fama internazionale che lui ha preso come modelli a cui ispirarsi, come il pianista Michel Petrucciani, per lui uno straordinario esempio di vita.

A 16 anni, raccolti un po' di risparmi e all'insaputa dei suoi genitori, Roberto si iscrive al Brass, la scuola di Jazz ospitata allo Spasimo di Palermo, e «dove per la prima volta rimango incantato dai suoni delle trombe», ricorda sorridendo. «Sono stato allievo del grande Giuseppe Vasapolli, che mi ha insegnato ad amare il pianoforte».

«A 17 anni - continua - ho conosciuto l'armonicista Davide Rinella e il batterista Fabrizio Pezzino, purtroppo scomparso pochi mesi fa. Sono stati loro ad accogliermi nel mondo dei giovani jazzisti palermitani presso l'Atelier "Forme d'Arte" di via Goethe, a Palermo, dove ogni sabato aveva luogo una jam session».

Proprio con questi artisti, Roberto Gervasi, nel 2011, incide il primo disco intitolato "Ossessa", contenente composizioni di jazz contemporaneo con lo spirito di voler cercare qualcosa di nuovo.

La formazione denominata "D Quartet" era composta da Roberto Gervasi (fisarmonica), Davide Rinella (armonica), Bino Cangemi (contrabasso), Fabrizio Pezzino (batteria). Il Disco riceve grandi consensi sia dalla critica che dal grande pubblico e il "D Quartet" riceve il Primo Premio Assoluto al concorso di musica jazz "Pippo Ardinì".

Nel 2012 è la volta di Toulouse, in Francia, dove Roberto scopre la cultura tzigana-manouche vivendo l'esperienza indimenticabile di suonare nei più importanti festival francesi e in particolare il mondo della musica di Django Reinhardt.

Proprio in Francia Roberto ha le prime collaborazioni con artisti considerati gli eredi di Reinhardt, come Stochelo Rosenberg, Dorado Schmitt, Thca Limberger, Paulus Scaffer.

«Qui ho incontrato il violinista Thomas Kretschmar, un artista che amava vivere da zingaro, aperto alla vita e ai viaggi, ispirandosi a Stéphane Grappelli, il primo musicista che introdusse il violino nel jazz».

Nel 2014, durante uno spettacolo al Teatro Verdura di Palermo, il giovane musicista stringe una straordinaria amicizia con l'armonicista Giuseppe Milici, che diventa per lui un importante punto di riferimento. Insieme danno vita al progetto "New York Tango", uno spettacolo con tournée in tutto il mondo.

Roberto si sperimenta ancora, in uno spettacolo che chiama "My Jazz Accordion" dove insieme ai suoni, racconta i segreti della fisarmonica.

Nel 2016 si trasferisce a New York per frequentare la masterclass del grande pianista jazz Barry Harris. Qui incontra grandi artisti come Stephane Wrembel - compositore delle musiche dei film di Woody Allen, il sassofonista Patrick Bartley, il compositore Andrew Gerle, il pianista Rossano Sportiello e tantissimi altri.

«La Avalon Jazz Band è un gruppo newyorkese con cui sono spesso in torunée in tutto il mondo - racconta - Con questa formazione ho avuto il piacere di esibirmi in alcuni jazz club di New York come il Birdland, il Drom e il Minton's».

Clarinetto & Fisarmonica è un duo siciliano che lo vede al fianco del clarinettista Nicola Gianmarinaro, con uno spettacolo che prende il nome di "Due Anime, Due Talenti" che è anche diventato un album.

Il giovane artista viaggia dalla Tv ai grandi eventi siciliani. Infatti ha registrato le colonne sonore della serie Rai "Il Giovane Montalbano" con Olivia Sellerio. Suona alla Valle dei Templi su invito di Google e nel 2022 suona per il compleanno della pop star Madonna per il suo party a Marzamemi.
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