PERSONAGGI
"Giusina in cucina", da Palermo a Milano: una foto su Instagram ed è subito Real Time
Semplice e spontanea, come fosse la vicina della porta accanto. Ecco la storia di Giusi Battaglia che, da sabato 6 marzo, torna in tv con la quarta stagione del suo cooking show
Giusi Battaglia
A eccezione della penne lisce – che a quanto pare non ci calano proprio – gli scaffali dei supermercati si sono svuotati in men che non si dica. Farine e lieviti gli ingredienti più gettonati, pane, pizza e pasta gli alimenti più cucinati. Ovviamente, fra le tante delizie sui social, poteva mancare la regina indiscussa della cucina palermitana, ossia sua maestà la rosticceria?
La risposta ce la dà Giusina, al secolo Giusi Battaglia, che proprio grazie a dei "pezzi" pubblicati su Instagram e al suo grido di sfida «Graziano e Scatassa, tremate!» si è ritrovata catapultata dalle quinte alle scene televisive con il programma “Giusina in Cucina”, in onda su Food Network.
A tal proposito, ricordiamo che Giusi ritorna in tv a far conoscere la sua cucina da sabato 6 marzo. L'appuntamento è sempre su Food Network (canale 33), ogni sabato alle 15.45 e in streaming su Discovery+.
Dieci nuove puntate per la quarta stagione "Giusina in cucina – La Sicilia a tavola" prodotte da Jumpcutmedia per Discovery Italia, in cui Giusi, sulla scia delle ricette di famiglia, propone piatti iconici della tradizione siciliana.
Ma chi è Giusi quando sveste i panni della cuoca e si cala nella vita ordinaria?
Palermitana di nascita ma milanese d’azione, Giusi Battaglia è una giornalista che, dopo essersi fatta le ossa scrivendo per alcune testate locali, con «due valigie enormi e pagando 80 euro per eccesso bagaglio», si trasferisce a Milano.
Qui apre l’omonima agenzia di comunicazione grazie alla quale comincia a lavorare con molti artisti del mondo televisivo e cinematografico: da Ficarra e Picone ad Antonino Cannavacciuolo, da Roberto Lipari a Benedetta Parodi, la lista dei suoi clienti è lunga e importante.
Un lavoro che ama moltissimo e che le dà grandi soddisfazioni. E che non ha messo da parte neanche adesso che sta vivendo un’esperienza che mai avrebbe immaginato di vivere: «Ho sempre lavorato facendo comunicazione e ufficio stampa e poi è successa questa cosa proprio a me, senza che me lo aspettassi».
Umile e con i piedi per terra di chi è da sempre abituata a stare dietro le quinte e le telecamere, promuovendo gli altri, un giorno è lei a essere notata.
«Una foto su Instagram della rosticceria appena cucinata e il direttore di Real Time, anche lui di origini siciliane, mi chiede la ricetta, riscoprendo i sapori di quando la mangiava a ricreazione da giovane. Così mi propone un programma di cucina palermitana».
Giusi, però, come «caduta dal pero», non immagina di dover essere lei al timone del programma. Alcuni tentennamenti, un confronto col marito Sergio e alla fine decide di lanciarsi in quest’avventura. Iniziato tutto come divertissement e con un semplice smartphone – marito dietro la telecamera, gemelli e cane nella stanza accanto – diventa subito qualcosa di più, tanto da riuscire a raggiungere oltre 200.000 spettatori.
Dalla pasta con i broccoli alle arancine, dal cartoccio alle reginelle, la giornalista dà al pubblico la possibilità di entrare nella tanto sognata cucina di una madre siciliana.
D’altronde, la sua passione nasce da piccola quando, proprio sotto la supervisione della mamma, preparava alcuni piatti.
«A 7 anni ho realizzato il mio primo dolce, il “salame turco”. Ero così gelosa della mia creatura che nessuno poteva mangiarlo senza il mio permesso. Neanche mia sorella che, a soli 4 anni, si indispettì dicendo "ma solo perché lo ha cucinato lei, allora è la comandante?"».
Giusi è così come si vede in tv: semplice e spontanea, senza trucco e parrucco, come fosse la vicina della porta accanto che bussa e ti regala un po’ di cibo per rallegrarti la giornata. E come una siciliana che si rispetti, sente la responsabilità di dover creare un prodotto di qualità.
«L’altro giorno un padovano mi ha scritto che gli avevo regalato un sogno grazie alla ricetta della rosticceria, che ha scoperto essere la cosa più buona al mondo. Ecco, questa è la cosa che mi piace di più, per questo per me è sì un divertimento ma fatto con estremo rigore».
Con lo stesso rigore e con la stessa cura vengono scelti gli alimenti che la mamma le manda nel famoso pacco che qualsiasi siculo emigrato al Nord si fa spedire con cadenza fissa. Non importa l’età: l’ansia dell’attesa e l’emozione dell’apertura sono sempre le stesse.
Nell’ultimo c’era la fornitura annuale dell’olio proveniente da Partinico, dei biscotti di San Martino, del cimino (sesamo per i più) e un chilo di tuma per poter preparare lo sfoglio delle Madonie in tv. Chissà cosa conterrà il prossimo.
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