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Giallo sui dehors "non autorizzati" in via Maqueda: è polemica, che dice il Comune

Il progetto proposto da alcuni esercenti e condiviso dall'Amministrazione comunale con la Soprintendenza dei Beni Culturali, adesso ha visto nascere accese polemiche

  • 27 novembre 2024

Un dehor a Palermo

Nei mesi scorsi, il progetto sul nuovo volto di via Maqueda a Palermo, con i gazebo (tutti uguali) dell'area pedonale, che va da via del Celso ai Quattro Canti, con fioriere, pannelli e pedane, aveva acceso la curiosità di tanti che si chiedevano come sarebbe diventata una delle vie più "trafficate" dai pedoni in città.

Il progetto, proposto da alcuni esercenti e condiviso dall'Amministrazione comunale con la Soprintendenza dei Beni Culturali, adesso, però, ha visto nascere delle accese polemiche su autorizzazioni e su chi, a quanto pare, non vorrebbe l’installazione delle pedane.

Nelle scorse settimane, infatti, c’era stata anche una raccolta firme tra i commercianti di via Maqueda, il cui malcontento era stato raccolto dal presidente della I Circoscrizione, Giovanni Bronte, dal vicepresidente Antonio Nicolao e dal consigliere Fabrizio Brancato.

In risposta, nei giorni scorsi, era arrivata una nota del Suap, dalla quale si legge che: «Facendo seguito alla nota trasmessa via PEC in data 16 dicembre 2024, si sottolinea che la comunicazione non autorizza in alcun modo la collocazione di dehors non conformi alle autorizzazioni già rilasciate (per intenderci, la collocazione delle pedane).
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Si rammenta – prosegue la nota - che l’eventuale collocazione di dehors, che tengano conto delle prescrizioni, contenute nell’allegato E dell’Accordo sottoscritto in data 19/07/2024 tra Comune di Palermo e Soprintendenza ai BB.CC. non sono, in atto, autorizzate e che l’istallazione di dehors difformi alle autorizzazioni rilasciate costituisce occupazione abusiva passibile di sanzioni a norma di legge».

Quindi, c’è un allegato, quello "E" per l’appunto, che fa riferimento al fatto che, se qualcuno non fosse d’accordo all’installazione delle pedane, il provvedimento era da ritenersi nullo.

«Le pedane, però, continuano ad essere installate - prosegue Antonio Nicolao -. Inoltre, in circoscrizione, in passato, tra residenti e commercianti non c’è stata alcuna discussione».

A completamento del quadro «c'è una Pec del 16 novembre del SUAP agli esercenti dove si legge – spiega il consigliere Fabrizio Brancato - che per le attività che non provvederanno a presentare una nuova istanza di occupazione di suolo pubblico per la collocazione del dehor adeguato conformemente alle prescrizioni dell’Allegato "E" del citato accordo, procederà a revocare l’autorizzazione precedentemente rilasciata, ancorché attualmente vigente».

«Questo è molto grave - aggiunge -. Il caos regna sovrano, c'è in atto un evidente cortocircuito, il cui effetto è avere favorito una contrapposizione tra i commercianti di quel tratto di via Maqueda, creando un clima tossico. È necessario che l'assessore faccia chiarezza».

E proprio in merito a ciò, l’assessore comunale alle Attività Produttive, Giuliano Forzinetti, ha dichiarato: «La nota del dirigente SUAP specifica che si deve chiedere una nuova autorizzazione per il nuovo dehors».

Ma la querelle non è finita qui: «Rimangono ancora aperte molte questioni, in particolare quelle legate alla trasparenza dell’iter autorizzativo del progetto di Restyling di via Maqueda e all’accessibilità – spiega il consigliere comunale, Franco Miceli -.

Il progetto avrebbe dovuto prevedere il coinvolgimento del Consiglio Comunale, come tutti gli interventi che riguardano i 3 assi principali del centro storico (Cassaro, Maqueda e Roma), ma ci preme sottolineare anche che esistono notevoli perplessità sull’accessibilità degli spazi per le persone diversamente abili e che tali perplessità non sono solo nostre, ma condivise da significative realtà che rappresentano i diritti delle persone con disabilità a Palermo».

Quindi, secondo Miceli, il Consiglio Comunale non sarebbe stato informato sui provvedimenti sul fronte "dehors", e fa sapere, con un documento inviato al presidente del Consiglio Comunale, che «con una deliberazione del 10 aprile 2015, il Consiglio Comunale aveva deliberato che qualsiasi provvedimento, relativo ai tre assi principali di via Maqueda, via Roma e via Vittorio Emanuele, deve essere preventivamente approvato dal Consiglio Comunale. Le ulteriori pedonalizzazioni, già previste nel PGTU, devono essere preventivamente esaminate dalle competenti Commissioni Consiliari».

In questo quadro, rientrerebbe un’altra criticità: le operazioni di scarico e carico smerci, che avverrebbero proprio nelle aree dove maggiormente è concentrata la zona del food e beverage.

«Con riferimento al tratto di via Maqueda, da via Cavour a Piazza Villena, le operazioni di carico e scarico merci avverrebbero dalle 10.00 alle 12.00, dalle 14.00 alle 16.00.

Proprio quando l’area è maggiormente frequentate da tanti che si trovano a consumare un pasto – prosegue Miceli -. Ritengo che sia necessario procedere ad una profonda rimodulazione coerente con le finalità che caratterizzano e tutelano la Ztl e le aree pedonali del Centro storico.

Inoltre, con riferimento all’occupazione di suolo pubblico, è necessario introdurre, nella specifica regolamentazione, un limite massimo di superficie utilizzabile per il posizionamento dei dehors».
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