POLITICA
Forze politiche e sociali per una nuova "Unità": nasce a Palermo Sinistra Civica Ecologista
Un progetto per dare risposte concrete alla città ma restano nodi da sciogliere prima di parlare di candidature, come la coalizione e il programma. Ce ne parla Giusto Catania
L'assessore comunale Giusto Catania
Una realtà nata dall'"Unità", come sottolinea lo stesso simbolo, di diverse forze politiche e sociali, singoli cittadini e rappresentanti delle istituzioni che si riconoscono nei valori della sinistra italiana ed europea, nelle battaglie civiche per una città migliore, nella lotta per il lavoro e i diritti e nelle mobilitazioni contro la mafia e per la giustizia sociale.
Un processo aperto e ancora in corso, che punta ad estendersi anche a livello regionale e che vuole essere inclusivo di quanti vorranno prendervi ancora parte.
Nel dettaglio al momento fanno parte del progetto Sinistra Comune, Articolo 1, Rifondazione comunista, Sinistra italiana, Sinistra delle Idee, Possibile, Reds, Partito socialista per quanto riguarda i partiti politici e le organizzazioni strutturate sul territorio. Ma ha già avuto numerose adesioni di singole persone e rappresentanti di associazioni in occasione della partecipata assemblea che ha dato un nome e un simbolo alla proposta politica.
Tutte le persone che sceglieranno di convivere dentro lo spazio politico di Sinistra Civica Ecologista avranno titolo a stabilire la composizione delle liste, la politica delle alleanze, le priorità programmatiche e i portavoce».
«Sinistra civica ecologista si cala in un modo semplice nella realtà palermitana – dice Giusto Catania – perché sostiene che bisogna occuparsi della quotidianità, compiendo scelte che contemporaneamente siano un investimento sul futuro di Palermo. La scelta del tram, ad esempio, è un investimento sul futuro della città e guarda concretamente ai servizi di trasporto ma anche alla qualità della vita, alla connessione tra centro e periferia, alla qualità dell’aria».
Catania poi fa una fotografia della realtà attuale in cui versa Palermo: «Viviamo un momento difficile a causa dei tagli strutturali agli enti locali, per le politiche sbagliate condotte dei governi nazionali e regionali. Poi ci sono le evidenti difficoltà della situazione di emergenza palermitana legata alla pandemia, che ha inferto un colpo durissimo alla città, dove sono ormai tantissime le persone che non pagano i tributi, circa il 50 per cento, cosa che incide inevitabilmente sulla qualità dei servizi, data la difficoltà a reperire risorse adeguate».
E non nasconde nemmeno le problematiche incontrate a causa delle lotte intestine al Consiglio comunale per portare avanti progetti per la città, prprio come quello del tram.
Da Sinistra Civica Ecologista parte quindi un messaggio chiaro, a quanti, come il Pd, in queste ore parlano di campo largo alle amministrative. «Per noi la coalizione è già fatta – ribadisce Catania -. È formata da chi ha votato il piano d riequilibrio e da chi, comprese le forze sociali della città, ha occupato il Consiglio comunale per garantire una continuità nelle opere pubbliche». Quindi per Catania non c'è spazio invece per chi «ha votato contro il tentativo di salvare la città, non può poi diventare un alleato, la politica deve avere una sua coerenza. Non si può stringere alleanze con chi ha puntato tutto sul dissesto finanziario, con questi soggetti politici non ci può essere una convergenza sulle scelte per il futuro».
A questo arco politico individuato dall'assessore comunale alla Mobilità si è aggiunto invece il Movimento Cinque Stelle: «E noi siamo molto felici di questo - aggiunge -. Durante la scorsa tornata elettorale avevano un candidato sindaco diverso, successivamente però abbiamo costruito un percorso comune e ci siamo trovati a votare insieme il piano triennale per le opere pubbliche e il piano di riequilibrio».
Una volta definito il perimetro della coalizione e il programma di governo della città poi, secondo Catania, si potrà parlare di come selezionare le candidature e in particolare quella del candidato sindaco.
«Non sono d’accordo sul fatto che le Primarie sia il metodo di selezione dei candidati che risolve tutti i problemi, sono solo uno strumento, uno dei tanti strumenti a disposizione per poterlo fare. Ci sono, ad esempio, le assemblee popolari, possiamo farne anche diverse nelle otto circoscrizioni. Poi c’è l’Electronic Town Meeting, le assemblee di quartiere e infine i tavoli di coalizione delle forze politiche. Tutto sempre subordinato però alla definizione delle alleanze e del programma da portare avanti».
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