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Fatture, malocchi ed esorcismi: a Palermo 250 richieste in un mese, chi chiede aiuto

Dopo i fatti tragici di Altavilla Milicia, parlano gli esperti del centro d'ascolto del Gris di Palermo che aiutano chi crede di essere vittima di fatture, malocchi e cose simili

  • 26 febbraio 2024

Può accadere, nel corso della propria esistenza, di percepire che qualcosa non vada. Di sentirsi nel posto sbagliato o di credere che l’intero Universo ci vada contro. C’è chi attribuisce ciò a fatture, malocchi, possessioni del demonio. Un ambito molto delicato che, come tale, deve essere trattato, senza cadere però nelle mani sbagliate.

A volte, tutto ciò di cui si ha bisogno è di essere ascoltati e (anche a Palermo) c’è un team di esperti che seguono passo passo. Si tratta del Gris – Gruppo di ricerca e informazione socio-religiosa. Centinaia le richieste che, mensilmente, ricevono. La maggior parte di queste si rivolvono con un lungo dialogo che possa tranquillizzare gli interlocutori.

«In cinque mesi di attività abbiamo ricevuto una media di un migliaio di telefonate – spiega il presidente Gris Palermo, Tullio Di Fiore -. Con una stima mensile di circa 250 telefonate. Le richieste sono varie e vanno dalle persone che chiedono, direttamente, il numero di un esorcista, poiché presumono di averne bisogno per se stessi o per dei parenti prossimi, fino a coloro che ritengono di essere vittime di fatture e malocchi.
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Devo dire, però, che, nel 90% dei casi, il tutto si risolve con la stessa telefonata, magari lunga e con un dialogo articolato. Spesso, infatti, si tratta di persone che hanno, soltanto, bisogno di parlare e possiedono una visione del sacro che legano ad una serie di fenomeni, come, per l’appunto, il malocchio.

Solo il 10% dei casi viene rinviato, e solo per una supervisione, alla equipe di supporto agli esorcisti, che valuterà se c’è un reale bisogno di intervento».

Ma come si interviene? Il Gris precisa che, nei casi rinviati alle equipe degli esorcisti, si procede inizialmente con un’analisi medico-psicologica del soggetto e con un accompagnamento spirituale.

«Non necessariamente si ricorre all’esorcismo, in temini stretti, cioè il rituale previsto dalla Chiesa – prosegue Di Fiore -. Bastano, in certi casi, un colloquio con l’esorcista e una semplice preghiera per rasserenare la persona. Gran parte dei problemi che ci vengono raccontati, infatti, sono di natura psicologica-esistenziale e hanno solo bisogno di ascolto.

Possono essere problemi legati alla sfera personale, difficoltà nella vita, perdita di lavoro o di familiari e ci si aggrappa a qualcos’altro. E se queste persone, che necessitano di essere ascoltate o aiutate, non sanno che ci sono centri qualificati, rischiano di cadere nelle mani di soggetti che potrebbero approfittarsene».

Sulla scia dei tragici fatti avvenuti ad Altavilla, nei quali hanno perso la vita, Antonella Salamone di 40 anni e i suoi due figli, Kevin di 16 anni ed Emanuel di 5 anni, il presidente del Gris Palermo afferma di non avere mai ascoltato nulla di simile in 24 anni di attività:

«Fatti di questa entità non ne ricordo neanche scritti sui libri – spiega -. Quello non è un esorcismo. Quando si pratica, e nella Chiesa Cattolica lo esercitano soltanto i preti incaricati ufficialmente dal vescovo, la prima cosa a cui si fa attenzione è che la persona non si faccia del male. In quel caso, invece, c’è stata una visione distorta e alterata.

Per compiere un esorcismo (quando si ha la certezza che occorra agire in questo modo e si escludono altre cause), ci si attiene ai cosiddetti “prenotanda”, cioè alle indicazioni presenti nel rituale date al sacerdote per intraprendere lo stesso, e che sono obbligatorie.

La più importante? Quella che richiede (e verificare con la massima prudenza), prima di procedere, di escludere che ci siano possibilità legate, magari, alla sfera medica. Scartata l’ipotesi medica da parte di professionisti del settore, si può ipotizzare di cominciare con preghiere e benedizioni, e, solo dopo ciò, eventualmente, procedere con il rituale previsto dalla Chiesa. Non inventando riti e parole.

Dobbiamo comunque precisare che la percentuale in 24 anni di attività del Gris a Palermo di casi che abbiamo registrati al nostro centro e poi rimandati per competenza agli esorcisti non è altissima. Per quel che riguarda noi, i casi, sì, sono pochissimi».

Dopo quanto accaduto ad Altavilla, il Gris ha avviato dei controlli per capire se, da quella zona, vi fossero state delle segnalazioni, ma le verifiche, effettuate in questi giorni, non ne hanno riscontrate: «Non so – conclude Di Fiore - se si tratti di un problema di omertà o di non riconoscibilità di certi fenomeni. Forse c’è un po’ di ignoranza rispetto al tema religioso».

Il consiglio degli esperti è quello di rivolgersi, sempre, a centri riconosciuti. Il Gris – Gruppo di ricerca e informazione socio-religiosa, è presente nelle principali città italiane, è approvato dai vescovi, ed opera sotto la vigilanza dei vescovi locali.

All’interno, si trova un’equipe composta da psicologi, sociologi, medici, teologi, preti e legali, che possono aiutare chi ha bisogno a 360 gradi.

Il Gris è un’associazione privata di cattolici, culturale e religiosa, senza scopo di lucro, che promuove la ricerca, lo studio e il discernimento, fornendo informazione e consulenza sulle religioni, le sette e la fenomenologia a esse correlata, a livello culturale, religioso, scientifico e sociale, senza trascurare la formazione e l’aggiornamento di educatori e operatori.

Il gruppo punta a promuovere un rispettoso aiuto nei confronti di quanti vivono una situazione problematica o di disagio causata dall’attività di aggregazioni o singole persone che operano in ambito religioso, parareligioso, spiritualista o magico.
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