STORIE
Ellepi era la sua "casa", i Rivisitors la sua band: Marcello, 70 anni in musica a Palermo
Ha una voce davvero intrigante. la chitarra è la sua inseparabile compagna di vita. Oggi è un artista evoluto appassionato di cultura, sicilianità e contaminazioni
Marcello Mandreucci
Possiede ancora una voce davvero intrigante e la chitarra è la sua inseparabile compagna di vita. «Ero un ragazzo della provincia, venivo da Carini, e avevo la chitarra in mano sin dai tempi della scuola». così inizia a raccontarsi.
Trova impiego da Ellepi di via Messina - a Palermo, il negozio di Alba D'Accardi, un luogo che sarà casa e quella signora diventerà un po' una sua parente. Marcello è addetto alla vendita dei vinili della musica west-coast, e alla sera quegli stessi dischi li mette a Radio In, la radio nella frequenza 102 di Aldo Naselli.
«Ricordo un periodo in cui tra negozi di dischi, radio e concerti avevo dei ritmi davvero insostenibili» racconta Marcello Mandreucci. Quella chitarra richiedeva sempre più tempo con dei progetti musicali passati alla storia. Con il tempo vinceranno i concerti, Mandreucci lascia, quindi, quella casa a forma di negozio.
Quando la sua vita si è fatta solo di concerti, arriva un fenomeno mai visto prima a Palermo, quello di passare dalla musica di alta qualità, tra parrucche e travestimenti, con la fusion di Chick Corea, il funky di Al Jarreau, satire sui migliori "evergreen" italiani in un viaggio che ripercorreva la storia di Carosone, Battisti, per arrivare sino ai Bee Gees, i Beatles, ed Elvis Presley, spesso accompagnati da qualche parola in siciliano.
Le rivisitazioni dei "Rivisitors" arricchite da una vena comico-teatrale sono rimaste indimenticabili nella gente del Malaluna ma non solo. Un progetto per una folla sempre in crescita protagonista del fermento di una Palermo anni '90.
In questi anni insieme a Rosario Vella, chitarrista palermitano e suo ideologico "socio" forma un Duo di grande intrattenimento dove le due personalità si sono mescolate. Un concerto che non nè solo Mandreucci, nè solo Vella ma "Mandreucci&Vella" appunto, due chitarre per raccontare le canzoni in pieno e ironico disaccordo con grande complicità davanti agli appassionati di musica e divertimento.
Perchè Marcello e Rosario sono stati gli amici della porta accanto, quelli importanti, quelli che davanti ad ogni palco hanno saputo radunare palermitani felici di partecipare. Mandreucci di oggi è un artista evoluto appassionato di cultura, sicilianità e contaminazioni. È un uomo in continua sperimentazione.
Con l'aria di un James Taylor siciliano (e amante delle sue canzoni) sale sui palchi per omaggiare la sua terra in musica. "Dedicato a James" è stato infatti un tributo che lo ha visto protagonista insieme al chitarrista catanese Edoardo Musumeci.
Marcello canta e suona, con uno storytelling rivolto al pubblico mentre affianca artisti a cui lo lega grande stima. Insieme narrano la storia siciliana attraverso la cucina, il teatro, la musica, arti che eccellono nel territorio che ama.
Insieme al chitarrista ennese Mario Incudine scrive "I Siciliani", un inno d'amore che fa più o meno così: "Semu a 'n'vinzioni 'cchiu bella da carta geografica. Semu un distinu, un misteru chi fa di sta terra un eternu picchì...semu figghi di tanti patri e di tanti patruna, semu tutti i culura du' munnu, la terra e la luna e oggi pinsamu a lu' munnu, pinsamu a dumani...semu siciliani".
Marcello si rinnova e vuole cambiare soprattutto dinanzi alle grandi difficoltà. Nel periodo post-pandemico è tornato a suonare al fianco dell'armonicista Giuseppe Milici in "Senza maschera".
Armonica e chitarra per suonare canzoni del pop internazionale che toccano il cuore e fanno riflettere. Torna anche in radio, a Radio In, e lo fa con Milici in un programma del lunedì sera che si chiama "Onda su Onda".
Lo showman siciliano oggi è un altro Mandreucci, un artista in continua sperimentazione, amante delle contaminazioni, sensibile alla cultura e alla storia del territorio tra incontri e ricerche che hanno lasciato un segno nella sua nuova idea di musica.
Infatti, venerdì 3 maggio, alle 21.00, al Teatro Sant'Eugenio di Palermo, "Mandreucci&friends" presenteranno "Born in Sicily - (le mie canzoni a chilometro zero), un lavoro tanto sognato dove convivono molteplici anime per riscoprire anche il respiro analogico delle canzoni.
La "gratitudine" alla musica è il tema centrale del nuovo album di Mandreucci con una bella dichiarazione alla vita per gli incontri che sono arrivati nelle strade di un'esistenza artistica. Infatti, in Born in Sicily partecipano da "featuring" vocali e strumentali amici e artisti siciliani con la produzione del musicista Mario Incudine e di label Mimi Factory.
Mandreucci, questa volta, è un viaggiatore dell'anima, un esploratore di sentimenti che ha nella sua Sicilia la terra di residenza e resilienza. Mandreucci afferma: «In alcune canzoni si respira aria di rimandi, di echi, figlia delle suggestioni riscontrate ora nei cunti e nella poetica di Paride Benassai o nelle sonorità del compianto Massimo Melodia con cui ho maturato agli inizi un'intensa collaborazione e alfiere ante-litteram negli anni '80 di una scrittura moderna, ricca di contaminazioni e cantata in siciliano».
È Sicilia anche nella cultura culinaria nelle divertenti divagazioni musicali e letterarie dello scrittore Gaetano Basile. Durante la presentazione dello "Show-case acustico" Marcello Mandeucci è accompagnato da Ferdinando Moncada (chitarra acustica), Diego Tarantino (contrabbasso), Egidio Di Bartolo (percussioni).
Marcello Mandreucci è tante storie, resistenza in una nuova pagina della vita con un innato ottimisimo in musica e parole.
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