ITINERARI E LUOGHI
È piccolo ma millenario, una nobile lo rese unico: sei in Sicilia nel borgo "del tombolo"
Oggi il paese non è solo un custode qualunque di una storia secolare, ma anche un laboratorio di innovazione, dove questa arte preziosa continua a evolversi
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Il borgo in Sicilia di Mirabella Imbaccari
La Sicilia con alle spalle una storia millenaria ha, nel corso dei secoli, sviluppato tecniche di ricamo uniche nel loro genere, influenzate inevitabilmente dalle diverse culture che si sono susseguite nell’isola, come quella araba, normanna, spagnola e greca.
Le tecniche più comuni includevano ed includono, ancora oggi, il ricamo a punto croce, il ricamo su tela, il "ricamo a filo d’oro", che arricchiva i costumi tradizionali, i corredi matrimoniali e le tovaglie ricamate con motivi floreali, geometrici o simbolici, e il più particolare di tutti, il ricamo al tombolo.
In Italia, questa particolare tecnica è stata e costituisce ancora adesso un simbolo di tradizione e cultura, un patrimonio che attraversa generazioni e che rappresenta una delle espressioni artigianali più affascinanti.
Il tombolo è un tipo di merletto realizzato intrecciando fili di lino, cotone, seta o altri materiali attraverso l’uso di fuselli. Il ricamo prende vita seguendo una schema disegnato su di un cartoncino, che viene poi fissato su un cuscino dalla forma cilindrica (il tombolo).
La tecnica richiede grande abilità manuale e precisione infatti, ogni ricamatrice si concentra attentamente per mantenere il filo in tensione e creare complessi motivi decorativi.
Gli intrecci formano motivi di rara bellezza che, una volta completati, vengono usati per ornare tovaglie, tende, abiti da sposa e biancheria per la casa.
In Italia, il tombolo si diffuse a partire dal XV secolo, diventando popolare in varie regioni, come l’Abruzzo, il Veneto e la Sicilia. Ma a Mirabella Imbaccari quest’arte ha trovato un’identità unica, diventando parte integrante della vita del paese.
L’opera del tombolo fu introdotta nel 1910 dall’allora giovanissima Baronessa Angelina Auteri, consorte di Ignazio Paternò-Castello V principe di Biscari, che intuì l’importanza di insegnare quest’arte alle donne locali come mezzo per garantire loro un’occupazione e una fonte di reddito.
Le suore dell’Ordine delle Dorotee furono chiamate a insegnare la tecnica, che si diffuse molto rapidamente tra le donne di Mirabella. Da quel momento, il tombolo non è stato solo un mestiere, ma anche un elemento identitario per tutta la comunità.
Nel corso degli anni, la produzione legata al ricamo a tombolo è divenuta sempre più apprezzata da coloro i quali possono ritenersi estimatori ed amanti del bello.
La particolarità della sua lavorazione, la sua difficoltà, evidente nei tempi di produzione non dissimili da quelli delle nostre antenate, fanno dell’intaglio un prodotto ricercato ed apprezzato. In passato, il tombolo non era solo un lavoro, ma un vero e proprio rito.
Le donne, infatti, erano solite riunirsi nelle loro case o nei cortili dei vicoli, intente a ricamare, conversare e trasmettere storie di famiglia.
Lavorare al tombolo rappresentava un momento di socializzazione e solidarietà, che permetteva di tramandare le tecniche e i motivi tipici alle nuove generazioni.
Con il passare del tempo, la produzione del tombolo si è comunque sensibilmente ridotta, ma a Mirabella Imbaccari esiste ancora una forte comunità di artigiane e appassionate che si dedicano a preservare quest’arte.
Le nuove generazioni, in particolare, stanno cercando di mantenere viva la tradizione, introducendo anche idee innovative per rendere il tombolo più contemporaneo e accessibile. Alcune ricamatrici hanno iniziato a sperimentare con tessuti moderni e motivi stilizzati, creando accessori moda come borse, gioielli e decorazioni per la casa.
Nel 2012, Mirabella ha inaugurato il Museo del Tombolo, un museo che raccoglie e preserva i tesori del ricamo a tombolo del paese. Il museo ospita una vasta collezione di merletti, tra cui trousse da sposa e altri oggetti che raccontano la storia e l’evoluzione di questa arte.
Il museo non solo serve come punto di riferimento per i locali, ma attira anche turisti e appassionati di artigianato da tutto il mondo, contribuendo alla valorizzazione di una tradizione che rischiava altrimenti di andare perduta. Il tombolo di Mirabella, è doveroso ricordare, ha una dimensione internazionale.
L’Associazione Opera del Tombolo partecipa regolarmente a eventi globali, come la Giornata Internazionale del Merletto, dove le merlettaie mirabellesi si uniscono ad altre realtà artigianali da tutto il mondo per celebrare quest’arte millenaria.
Grazie a iniziative come il museo e la partecipazione a svariati eventi, Mirabella Imbaccari è riuscita a mantenere viva la tradizione del tombolo, rinnovandola e facendola conoscere dappertutto.
Oggi il paese non è solo un custode qualunque di una storia secolare, ma anche un laboratorio di innovazione, dove l’arte del tombolo continua a evolversi, coinvolgendo le nuove generazioni nella sua conservazione e diffusione.
Possiamo liberamente affermare che il ricamo in Sicilia non rappresenta soltanto una tecnica artigianale fine a se stessa, ma un vero e proprio patrimonio culturale che continua a raccontare la storia dell’isola e delle sue tradizioni.
I diversi metodi conosciuti, dai ricami più semplici ai più elaborati, riflettono la ricchezza della nostra cultura, influenzata dalle radici storiche religiose e naturali.
Con ogni punto ricamato, le donne siciliane non solo abbellivano ed arricchivano il loro quotidiano, ma tramandavano una parte della loro identità e del loro amore per la bellezza e la creatività.
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