CURIOSITÀ
È l'ultimo produttore di carta da papiro della Sicilia: Angelo e il suo sogno dedicato al nonno
Angelo Mortellaro nel 2003 ha acquistato circa 13.000 metri quadri di terreno che ha reso fertile per la coltivazione del papiro. Oggi è l'unico produttore artigianale dell'Isola
Angelo Mortellaro nella sua coltivazione di papiro (foto di Confartigianato)
«La mia passione per il papiro risale a quando ero bambino - ci ha raccontato Angelo - mio nonno, siamo negli anni ’60, fu il primo a realizzare una produzione privata di piante da papiro per la vendita.
Da zero realizzò la più ampia coltivazione, in Europa all’epoca, della specie Cyperus Papyrus vicino al lago realizzando, di fatto, con i 5.000 m2 dell’estensione originaria, un piccolo ecosistema produttivo.
Io frequentavo questa piantagione e rimasi da subito colpito, soprattutto dall’ambientazione naturale. Nonostante l’azienda di famiglia coltivasse questi esemplari nessuno si era cimentato nella produzione della carta che, tuttavia, era una tradizione artigianale propria di Siracusa.
Angelo Mortellaro, infatti, nel 2003, ha acquistato circa 13.000 metri quadri di terreno (all’inizio arido) che ha reso fertile per la coltivazione, realizzando anche intorno una piccola oasi faunistica. E di fatto, oggi, è l’unico coltivatore e produttore di carta da papiro in Sicilia.
La prima testimonianza certa sulla presenza della pianta papiro a Siracusa risale al 1674, fornita da un riferimento del botanico palermitano Paolo Silvio Boccone.
Oggi il papiro è presente lungo le sponde del fiume Ciane, che scorre a pochi chilometri da Siracusa. La pianta era già nota ai Siracusani prima di questa data e veniva chiamata Pappera, Pampera o Parrucca, come si legge sul sito dell’Angolo del Papiro.
Questa veniva utilizzata dai pescatori siracusani per intrecciare corde o dai contadini per legare i covoni mentre le ampie chiome verdi venivano utilizzate come ornamenti e durante le festività venivano usate per ricoprire i pavimenti di strade e chiese.
Riguardo all’ingresso di questa pianta in Sicilia, testimonianze lo farebbero risalire a Tolomeo Filadelfo, che inviò delle piante di papiro a Siracusa come simbolo del basso Egitto. Alcuni storici ritengono che a Siracusa si fabbricasse carta Papiro già nel 250 a.C., ma il prodotto ottenuto era di qualità scadente tanto da continuare le importazioni dall'Egitto.
È nel 1781 la nascita del vero e corposo artigianato a Siracusa, grazie alla prova fatta dall’archeologo Saverio Landolina che tentò la produzione della carta papiro. Si ricordano, poi, tra i principali produttori la famiglia Politi, nell’800 con tre generazioni di cartai, e poi, a inizio ‘900 la famiglia Naro fondò la cooperativa "La Concordia”.
L'attività fu poi continuata dalle figlie Amelia e LinaNaro che ereditarono la formula segreta dal padre. Negli ultimi decenni varie imprese artigianali sono nate mantenendo viva la tradizione e facendo sì che il Papiro sia diventato simbolo della città nel mondo. La pianta di Papiro Ciperus Papirus vive unicamente lungo le sponde di due fiumi: il Nilo, in Egitto, e il Ciane, a Siracusa in Sicilia.
«Negli anni per abbattere i costi si cominciò ad importare la carte dall’Egitto ma la qualità, ovviamente, era diversa. Per realizzare un foglio di carta, seguendo le fase dell’antica tecnica, ci vogliono alcuni giorni, un torchio e tanto lavoro che svolgo solamente io nella mia azienda.
Questi due anni sono stati difficili ma oggi sono ancora qui a produrre e questo qualcosa vorrà dire; dalla mia piantagione si potrebbero ottenere circa 3.000 fogli all’anno ma al momento non c’è questa richiesta. Normalmente produco circa 100 fogli l’anno con richieste che provengono anche dal cinema.
Ad esempio il papiro che Ficarra e Picone hanno tra le mani nelle scene del film “Il primo Natale” l’ho prodotto io. La richiesta è principalmente legata al turismo e a qualche progetto particolare».
L' Angolo del Papiro è l'unica impresa artigianale, dicevamo, che gode della proprietà di una vastissima piantagione di Papiro, che si trova proprio nelle vicinanze del Parco Archeologico "Neapolis" di Siracusa e comprende un fiume di 2.000 mq alimentato dalle acque limpide dell'acquedotto “Galermi".
«Questa impresa - conclude Angelo Mortellaro - è un sogno dedicato a mio nonno, i suoi consigli si sono rivelati utili e indispensabili per trasformare una passione in realtà. In più sono felice di accogliere i visitatori e mostrargli le piante nel proprio habitat naturale, oltre alla procedura della fabbricazione della carta, dalla raccolta dei fusti, attraversando tutte le fasi di lavorazione fino ad arrivare al prodotto finale».
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