CURIOSITÀ
È il re degli addobbi natalizi, in Sicilia ce n'è un intero bosco: se lo usi la negatività va via
Nell’immaginario collettivo è la pianta decorativa per eccellenza, con il suo verde brillante e le bacche rosse vermiglio che creano la classica atmosfera di Natale
L'agrifoglio
Come non pensare allora che il Natale si associa anche alle piante e in particolare a quella che piace a tutti e che in ogni momento dell’anno fa pensare a questo evento? Stiamo parlando dell'agrifoglio naturalmente che nell’immaginario collettivo è la pianta decorativa per eccellenza, con il suo verde brillante e le bacche rosse vermiglio che attirano lo sguardo e mettono allegria, creano la tipica atmosfera.
Lo troviamo dappertutto: centrotavola eleganti con candele e strenne luccicanti, corone da appendere ai portoni, ghirlande e festoni che vanno ad impreziosire angolo delle case e facciate di palazzi, vetrine dei negozi e strade di paesi e città, insomma un simbolo per eccellenza entrato a far parte della tradizione natalizia come il panettone e il torrone.
Per la sua storia botanica invece, l’agrifoglio è un arbusto sempreverde il suo nome botanico è Ilex aquifolium ed è una pianta appartenente alla famiglia delle aquifoliace, originario dell’Europa centro-meridionale, che raggiungere fino a 10 metri di altezza come arbusto e addirittura 20 metri come albero.
Altra cosa che non tutti sanno è che sulla pianta sono presenti i fiori maschili e femminili, e sono i fiori femminili che daranno le drupe, ovvero, le bacche dal caratteristico color rosso brillante, che con le foglie verde lucido, - caratterizzate per gli aculei alle estremità - creano quel contrasto accattivante che fa spiccare gli agrifogli.
Sulla sua usanza decorativa dobbiamo andare indietro nel tempo quando l’agrifoglio era considerata una pianta sacra, il cui uso derivava dalla credenza che scacciasse gli spiriti maligni e fosse portatrice di buoni auspici e fortuna, proteggendo la casa dal diavolo, portando felicità, prosperità, e protezione, ed ecco perché veniva esposta alle porte d’ingresso e alle finestre.
Usanze prevalentemente della tradizione nord europea dove si celebravano la rinascita del sole al solstizio d'inverno, il rosso delle bacche rappresentava una promessa di fertilità. Nell’adattamento della tradizione cristiana la foglia ricorda la corona di spine di Gesù Cristo e i frutti rossi il suo sangue, o che derivassero dal sangue coagulato di un pastore che nel recare doni a Gesù si era ferito con le foglie pungenti, mentre boccioli bianchi sarebbero immagine della purezza.
Usato anche come rimedio naturale, rientra infatti anche tra i famosi fiori di Bach per allontanare le emozioni negative e suscitare quelle positive, stimolare vero un atteggiamento di apertura e serenità, i fiori si usano per comporre estratti curativi, mentre le essenze floreali stimolano il benessere mentale, ma proprio le sue bacche rosse sono estremamente velenose per l’uomo, al contrario nutrimento per gli uccelli che ne fanno man bassa.
Riportiamo anche una ricerca pubblicata dal famoso National Geographic: la pubblicazione indica che la caratteristica dell’agrifoglio di pungere in realtà non sia tipica di tutte le foglie, nella stessa pianta infatti sono presenti foglie di tipo diverso, man mano che si sale verso il suo apice. E pare che sia la pianta a decidere volontariamente quali foglie rendere pungenti, come meccanismo di autodifesa. Le foglie nella parte bassa risulterebbero più pungenti, in alto più lisce e questo per proteggersi dagli animali.
E in ultimo…l'agrifoglio era uno dei legni con cui veniva fabbricata la famosa bacchetta magica acquistata da Harry Potter per praticare la sua leggendaria arte magica imparata alla scuola di Hogwarts.
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