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È fatta, la Sicilia è gialla: rispolveriamo la memoria, cosa si può fare e cosa ancora no

Da lunedì 17 maggio, dopo più di due mesi, diciamo addio alla zona arancione. Un via libera che porterà alle prime riaperture insieme all'avvio della stagione balneare

Balarm
La redazione
  • 14 maggio 2021

Sicilia in "zona gialla"

Tempo di riaperture, di stagione balneare e di ripartenza. La tanto attesa "zona gialla" finalmente è realtà anche in Sicilia.

Da lunedì 17 maggio, infatti, la regione dice addio alla zona arancione in cui è stata relegata dallo scorso 15 marzo e in cui è rimasta bloccata per più di due mesi.

Ad annunciare il passaggio è stato, attraverso il profilo Facebook, il presidente Musumeci.

«Ho appena sentito il ministro della Salute Roberto Speranza, che sta per firmare il relativo decreto. Dopo tante sofferenze si torna finalmente a respirare e provo gioia soprattutto per gli operatori economici, coloro cioè che più hanno finora sofferto.

Teniamoci caro questo risultato - ha scritto ancora -, con senso di responsabilità e con il rispetto verso le norme di prevenzione. La battaglia finale si vince solo quando tutti i siciliani si saranno accostati al vaccino».

Un via libera che porterà alle prime riaperture proprio in concomitanza con l'inizio della stagione balneare. A Mondello sono iniziati i lavori per l’allestimento delle strutture e la società Italo-Belga, che gestisce buona parte del lungomare, ha cerchiato in rosso la data di lunedì 17 come inizio ufficiale della stagione.
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Intanto, con i dati epidemiologici in netto miglioramento, la Sicilia ha un nuovo cruciale obiettivo: far decollare la campagna vaccinale.

Si amplia infatti il target e già da lunedì 17 possono prenotarsi per il vaccino anti-Covid anche i quarantenni, che rientrano nel range dei soggetti nati tra il 1972 e il 1981.


Intanto, rispolveriamo la memoria ricordando le regole valide in zona gialla su spostamenti, attività e riaperture.

Cosa si può fare e cosa no
Con l'ingresso in zona gialla sono sempre consentiti gli spostamenti in entrata e in uscita dal territori. Fino al 15 giugno, però, è possibile tra le 5 e le 22 un solo spostamento una volta al giorno verso un’abitazione privata, in un massimo di 4 persone oltre ai minorenni sui quali si esercita la responsabilità genitoriale.

Con i negozi già aperti, via libera anche a ristoranti, bar, pub, gelaterie, pasticcerie «con consumo al tavolo esclusivamente all’aperto, anche a cena» nel rispetto degli orari del coprifuoco (che dovrebbe slittare alle 23) e dei protocolli di sicurezza.

L’apertura dei locali al chiuso, solo a pranzo, al momento è invece fissata dal decreto all'1 giugno. Senza limiti orari, infine, la ristorazione negli alberghi e nelle strutture ricettive.

Riaprono i musei e sarà possibile assistere agli spettacoli in sale teatrali, sale da concerto, cinema, live club e in altri locali o spazi anche all’aperto. È obbligatoria la prenotazione dei posti a sedere e il rispetto di un metro di distanza tra gli spettatori (ad eccezione dei conviventi).

La capienza non può essere superiore al 50% di quella massima autorizzata e comunque non possono esserci più di mille spettatori all’aperto e 500 al chiuso. Si torna a fare qualsiasi tipo di sport all’aperto, anche di squadra e di contatto, ma senza poter utilizzare gli spogliatoi. Riaprono le piscine all'aperto mentre per le palestre bisognerà aspettare l'1 giugno.

Restano invece vietate tutte le attività in sale da ballo, discoteche e le feste private. Anche i lidi potranno aprire al pubblico con all’avvio della stagione balneare.
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