NUOVI SPAZI
È ancora "incolto" (e fermo): è lo Spazio ai Cantieri alla Zisa che può accogliere grandi eventi
A Palermo un luogo c'è, il progetto pure e da tempo, a mancare è la concessione. "Cantieri in Comune", sottoscritto da oltre 25 organizzazioni, si è arrestato lasciando in difficoltà gli operatori
Lo Spazio Incolto dei Cantieri Culturali della Zisa
Il progetto "Cantieri in Comune" , infatti, sottoscritto da oltre 25 organizzazioni, almeno nella sua prima formulazione e proposta di massima si è arrestato, lasciando in ulteriori difficoltà gli operatori che avevano organizzato un programma di eventi (tra cui i festival: BeatFull, Sponde Sonore, Main Off, Mercurio, Fiutare il Vento, ConFormazioni, Curva Minore, oltre 70 date di cui circa la metà di respiro nazionale e internazionale), alcune già rinviate a dopo l'estate con penali economiche a cui far fronte, come ci hanno riferito gli operatori.
Dopo una lunga interlocuzione con il Comune e l'Assessorato alle CulturE, cominciata lo scorso febbraio e protratta fino agli inizi di giugno (quella che gli operatori dei Cantieri definiscono la "road map di un insuccesso collettivo"), ad oggi lo Spazio è non assegnato a nessuno e non fruibile.
Nella richiesta, inoltre, era previsto l'ingresso di chiunque avrebbe voluto aderire al cartellone (in quota parte alle spese sostenute per usufruire di tutti i servizi), godendo gratuitamente di uno spazio fornito di tutte le autorizzazioni (che necessitano di 30 giorni per l'esito e di notevoli esborsi, tra gli altri, per i piani di sicurezza, superamento limiti acustici, Commissione Pubblico Spettacolo).
Nella proposta, infine, venivano garantite alcune giornate completamente gratuite al Comune di Palermo a scomputo del canone di concessione dello Spazio Incolto.
Il dato di fatto è che, ad oggi, il progetto "Cantieri in Comune", che avrebbe dovuto coprire il periodo giugno-settembre, è congelato e lo Spazio è in attesa di una programmazione di fruizione.
«Lo Spazio Incolto - dichiara Davide Leone, presidente di ETS - resta uno spazio inutilizzato. La cosa più difficile da digerire è che l’arrivo dell’estate sia stato considerato come una cosa imprevista ed imprevedibile. Peraltro già l’anno scorso un nutrito gruppo di intellettuali ne aveva chiesto l’uso e l’allestimento.
La costruzione cosciente di un’emergenza è un modo di agire delle istituzioni inaccettabile, la costruzione incosciente di un’emergenza è altrettanto inaccettabile. Si sapeva che sarebbe stato utile l'allestimento dello Spazio Incolto per la cultura della città, si sapeva che l’estate avrebbe regalato un allentamento della morsa del Covid».
Secondo Filippo Pistoia del Cre.Zi.Plus. il problema ricade nella mancata pianificazione da parte della macchina comunale.
«Bisogna distinguere tra l’approccio emergenziale e quello di pianificazione. Ci preme sottolineare come questa mancata fruizione non sia minimamente dipesa dalla nostra volontà e non vogliamo essere associati alla sconfitta, al momento, dello Spazio Incolto.
La questione non è la contrapposizione tra pubblico e privato, il punto è che gli spazi pubblici, oggi più che mai, devono essere aperti alla città, ancor di più spazi, come questo in questione, che già hanno tutte le caratteristiche tecniche per essere fruibili.
Abbiamo riscontrato una diffidenza nel voler costruire rapporti virtuosi tra soggetti pubblici e privati anche a fronte di nessun impegno economico richiesto. Palermo ha tutte le potenzialità per essere fervida destinazione turistica e attrattore culturale ma non viene messa nelle condizioni per esserlo, in sostanza».
Marco Tarantino del circolo Arci Tavola Tonda, è tra gli operatori che ha già dovuto spostare degli appuntamenti in programma per gli inizi di luglio, pagando due volte il cache dei gruppi che avrebbero dovuto suonare, avendo ricevuto solamente il 6 luglio l’autorizzazione alle esibizioni all’aperto, nella parte antistante al circolo.
«Con la mancata fruizione dello Spazio Incolto si è innescato un altro problema a cui noi operatori culturali dobbiamo far fronte - ci ha detto Tarantino - in questi mesi tutti, ovviamente, abbiamo richiesto i fondi del FUSS e quelli stanziati nell’emergenza che vanno portati avanti nella calendarizzazione e ogni data impegnata e rimandata ci costa il doppio.
Per non parlare del fatto che lo Spazio Incolto può ospitare fino a 500 spettatori mentre adesso posso accogliere fino a 99 persone davanti il mio locale.
In più in tutti i mesi di pandemia, e lockdown compresi, non abbiamo mai sospeso, neanche un giorno, i pagamenti relativi ai mutui di ristrutturazione dei locali che noi, in prima persona, abbiamo affrontato per mettere a nuovo gli spazi dei Cantieri, di proprietà del Comune, e i canoni di affitto dei locali, nonostante le chiusure forzate e le conseguenze della pandemia.
La mancata concessione dello Spazio Incolto ha generato, quindi, un'emergenza nell’emergenza a cui si sarebbe potuto far fronte con la giusta e lungimirante programmazione».
Dal Comune, nella persona dell’Assessore alla CulturE, Mario Zito, hanno fatto sapere che il protocollo per la fruizione dello Spazio Incolto, sta proseguendo secondo le procedure previste per legge e seguendo le tempistiche necessarie.
«Si tratta di procedure complesse, ma non impossibili, dovendo trasformare uno spazio "Incolto" in uno spazio che deve accogliere pubblici spettacoli in totale sicurezza», ha sottolineato l'Assessore.
«Il processo è ormai avviato e non si è mai fermato, anzi rappresenta priorità per tutti gli uffici dell’assessorato alle CulturE.
Non abbiamo creato attese che poi abbiamo disilluso, né tantomeno abbiamo sottoscritto alcun atto d’obbligo al momento su Spazio Incolto, in quanto tecnicamente non si poteva fare».
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