CRONACA
Dove c'è Barilla c'è Sicilia: il colosso della pasta vuole Aureo, il frumento del caldo sud
Si chiama Aureo la varietà di frumento garantito per qualità (e per quantità) scelto da Barilla: l'azienda ha avviato una collaborazione con i siciliani di Costa Produzioni
Il colosso emiliano della pasta la Barilla ha finalmente detto "si" al grano siciliano, tagliato fuori da anni dalla produzione della pasta dalla multinazionale di Parma perché ritenuta non conforme ai suoi standard nutrizionali.
Grazie ad una partnership tra la Barilla e la Costa Partecipazioni, azienda siciliana leader nello stoccaggio e commercio del grano duro con sede a Vicari, finalmente anche il grano siciliano contribuirà a pieno titolo alla produzione della pasta che troviamo negli scaffali dei supermercati.
L’operazione di investimento sulla Sicilia rappresenta un ulteriore tassello del progetto della Barilla che sta puntando ad aumentare sempre più la quota di grano italiano nella pasta, rinunciando di rivolgersi al mercato estero.
Ma la stretta di mano tra la Costa Partecipazioni e la Barilla non é stato un salto così semplice, perché rispetto a questa rivoluzione di italianità il grano siciliano è sempre stata tenuto fuori.
«Tuttavia in questo cambio di rotta, la Sicilia è sempre stata tenuta fuori perché si è sempre ritenuto che la merce siciliana non avesse un contenuto proteico adeguato agli elevati standard qualitativi richiesti dalla Barilla».
E invece, la grande diffidenza verso la genuinità del grano siciliano pare proprio essere venuta meno grazie alla recente partnership tra l’azienda di Vicari e la Barilla, che già dalla semina 2019 contribuirà alla produzione della pasta nel mondo.
Si chiama Aureo la varietà di frumento siciliano di cui la Costa Partecipazione si è fatta garante, tanto per qualità quanto per quantità, anche a nome di tutti gli imprenditori agricoli siciliani che hanno aderito all’accordo con la Barilla.
Il prossimo 29 ottobre alla sala libertà di Vicari ci sarà la presentazione ufficiale di tutta la filiera in cui gli agricoltori aderenti incontreranno la Barilla per suggellare gli impegni presi.
«Da parte delle industrie nazionali c’è sempre molto diffidenza verso il grado proteico del grano siciliano, ritenuto per troppo tempo non idoneo, oggi invece questo accordo con la Barilla é la testimonianza della salubrità del prodotto siciliano e della serietà degli agricoltori siciliani, che sono capaci di produrre non un grano di massa ma di qualità - continua Costa - Come azienda ci siamo fatti avanti perché siamo in grado di gestire l’aspetto logistico che l’accordo comporta in tutta la Sicilia».
«È un traguardo molto importante per l’agricoltura del territorio - conclude - perché così facendo il singolo agricoltore riesce ad uscire dalla logica delle oscillazioni dei prezzi di mercato, potendo sempre lavorare in tranquillità beneficiando di prezzi minimi garantiti».
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