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Domina la piana di Milazzo: il castello di Santa Lucia del Mela tra curiosità e storie popolari

Sorge sul monte Maccaruna. Non è un complesso molto grande tuttavia il fantastico panorama che da esso si può ammirare è quello magico delle Isole Eolie. IL VIDEO

Balarm
La redazione
  • 18 agosto 2021

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Il Castello di Santa Lucia del Mela sorge su un apro rilievo chiamato Mankarru (Maccaruna) e nonostante sia solo 368 metri sopra il livello del mare, domina, affacciandosi sulla piana di Milazzo, sui torrenti Floripotema e Mela. Non è un complesso molto grande tuttavia il fantastico panorama che da esso si può ammirare è quello magico delle Isole Eolie.

«La struttura è inconsueta - scrive Giuseppe Famà, autore del video girato con un drone che vi mostriamo -, poiché il Palacium è di pianta pentagonale e si trova a nord mentre verso sud vi è la torre cilindrica e un terzo corpo a “V”. All'interno vi è una corte di pianta triangolare che disimpegna gli accessi ai vari ambienti mentre un cortile piuttosto ampio fiancheggia la strada di arrivo e termina con una torre triangolare.

Curioso osservare come, nonostante il Castello si trovi relativamente lontano da cave di pietre e materiali lavici, sia stato proprio costruito utilizzando anche conci di lava sia con scopi decorativi che con scopi strutturali. Inizialmente forse fu un maniero e solo con gli interventi voluti da Federico II di Svevia cominciò ad essere trasformato in dimora regia.
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Altra curiosità è che secondo la tradizione popolare, nella prigione ubicata nel vano inferiore della torre cilindrica e scoperta solo nel 1967, in seguito a dei lavori di restauro, sia stato detenuto Pier della Vigna, famoso personaggio presente nella Divina Commedia di Dante.

Nel periodo angioino il Castello attraversò una fase di decadenza e successivamente con la Corona del Regno di Sicilia assieme al Castello di Montalbano Elicona venne ristrutturato e ampliato da Federico III. Da qui inizia una storia travagliata per il castello; rifinisce per un breve periodo nelle mani degli angioini, nel 1539 subisce l’attacco delle truppe spagnole, e nel 1575 con la diffusione della peste termina la sua funzione di presidio militare.

Così nel 1673, la fortificazione, oramai abbandonata e in rovina, viene ceduta dal proprietario Don Francesco Morra Principe di Buccheri a monsignore Simone Impellizzeri che provvede alla ristrutturazione e alla costruzione del Santuario intitolato alla Madonna della Neve. Nel 1695, nei locali ristrutturati dell’ala occidentale viene trasferito dal Palazzo Vescovile il Seminario, il quale in poco tempo diviene un eccellente centro di studi da cui passarono eccelse personalità.

Oggi il castello è in ottime condizioni, seppure notevoli siano state le manomissioni e le ricostruzioni. Il Seminario è ora adibito a Casa di Spiritualità e ospita il Movimento Missionario dello Spirito Santo. Resta il centro di tutte le attività del borgo».

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