MISTERI E LEGGENDE
Divorava bambini e venne ucciso: in Vucciria il coccodrillo che dal Nilo arrivò al Papireto
Per anni è stata la mascotte del quartiere nel cuore di Palermo: intere famiglie con bambini e turisti curiosi si recavano nella piccola bottega per poterlo ammirare
Il mercato della Vucciria (foto Alessia Rotolo)
L'animale, lungo oltre tre metri e con le enormi fauci spalancate, incuteva timore a chiunque si trovasse di passaggio lì vicino. Per i bambini che per curiosità si recavano sul posto, era una visione che dava gioia e timore allo stesso tempo.
Una leggenda popolare vuole che il coccodrillo abitasse la fontana che si trova nella piazza Caracciolo, alla Vucciria. Un tempo si credeva che questa fontana fosse alimentata dal flusso delle acque del sottostante fiume Papireto. Era opinione del popolo che quell'enorme coccodrillo fosse nativo del lontano Nilo, dopo avere nuotato fino alle nostre coste, riuscì ad arrivare presso la foce del fiume Papireto trovando in quella fontana un comodo rifugio per la sua esistenza.
Questo grosso coccodrillo, però, non si nutriva soltanto d'acqua ma divorava tutti quei bambini che si attardavano a giocare nei dintorni, oltre le ore del tramonto. Nel quartiere, ben presto, si diffuse la paura che la bestia potesse divorare tutti i "picciriddi" (nda. bambini) e così alcuni tra i più coraggiosi giovani della Vucciria un giorno decisero di tendergli una trappola.
Il feroce animale, squartato, cadde esanime in una pozza di sangue e mentre tutti osservavano la scena, il pianto di una bambina si udì provenire dall'interno del suo stomaco. Il coccodrillo era ormai immobile per terra e fu allora che il giovane infilò le sue forti braccia dentro le carni insanguinate dell'animale afferrando con le sue mani il corpicino di una bimba, ancora viva, che subito fu estratta fuori.
La bambina miracolosamente si salvò e alla Vucciria fu festa. "Musica, balli e ciumi ri vinu" scorrevano per tutta la via dell'Argenteria, dalla fontana fino al mare! Questa storia la raccontava il signor Vincenzo Amodeo, probabilmente l’ultimo proprietario dell'immobile situato per tanti anni in via Argenteria 45. Un terribile coccodrillo era, infatti, appeso nel soffitto dell’immobile e lui giurava fosse quello della storia descritta.
Per tanti anni quel coccodrillo fu una vera e propria mascotte del quartiere, intere famiglie con bambini e turisti curiosi si recavano all’interno della piccola bottega per poterlo ammirare e facevano la fila per fotografarlo. Un tempo era l’unico esemplare che si aggirava a Palermo, oggi invece in città ce ne sono parecchi…
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