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Distrutto da una mareggiata, rinasce dopo 40 anni: come sarà il porto sicuro delle Eolie

Era il porto principale di Malfa, in cui avvenivano tutti gli scambi commerciali. Adesso, dopo decenni, torna a splendere. Ecco come sarà il Porto Scalo Galera

  • 7 luglio 2024

Porto Scalo Galera

Negli anni '80, una violenta mareggiata demolì il porto rifugio di Malfa.

Adesso, dopo decenni, torna a splendere il Porto Scalo Galera. È quasi pronto: i lavori, infatti, sono a circa il 90% delle opere previste, e l'amministrazione comunale fa sapere che, entro settembre, si spera di inaugurare quello che viene definito «un porto sicuro delle Eolie».

La sua storia è antica: era, infatti, il porto principale di Malfa dove avvenivano gli scambi commerciali.

Scalo Galera, purtroppo, è esposto a mareggiate intense provenienti da Nord e Nord-Ovest e l'altezza delle onde raggiunge valori elevati, tra i più alti nel Mar Mediterraneo.

Ecco perché sono state necessarie precise soluzioni ingegneristiche per garantire la resistenza del molo alle onde intense, riducendo, allo stesso tempo, i costi e l'impatto sull'ambiente marino.

«La Regione ha stanziato oltre 20 milioni per completare la diga foranea del nuovo porto di Malfa, che ormai è completo al 90% - spiega l'assessore regionale alle Infrastrutture, Alessandro Aricò - Ciò consentirà di ospitare, già dalla prossima stagione, oltre 130 imbarcazioni.
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Avremo la possibilità di fare attraccare anche la nave cisterna di sbieco al fine di salvaguardare la Posidonia marina, che ogni due giorni è vittima dei forti ancoraggi dovuti all’arrivo di questa nave indispensabile per fornire l'acqua a Salina, dunque il porto sarà sia una preziosa infrastruttura per l'arcipelago eoliano sia una mission ambientalista».

Per le sue caratteristiche, inoltre, l'area è strutturata per essere utilizzata anche in raccordo con il Piano Comunale di Protezione Civile, come via d'esodo, in caso di emergenza, correlata ad eventi calamitosi o di approdo per i mezzi di soccorso.

Ciò perché il comune di Malfa, servito solo da due strade (una di ingresso proveniente da Santa Marina di Salina e una di uscita verso Leni-Rinella), in casi di fenomeni del genere, potrebbe anche restare isolato.

«La Protezione Civile è fondamentale per la sicurezza delle comunità locali – spiegano dall'Assessorato regionale delle infrastrutture e Mobilità - In situazioni di emergenza, una pianificazione efficace e una risposta tempestiva possono fare la differenza tra la vita e la morte. Le piccole isole, come Salina, sono belle ma vulnerabili a disastri naturali e emergenze».

«In porti che presentano limitati specchi acquei è importante stimare con precisione la penetrazione del moto ondoso all'interno del bacino protetto e provvedere ad attuare tutti gli accorgimenti per migliorare la sicurezza per gli utilizzatori del porto», spiega Giancarlo Teresi, dirigente della Regione Siciliana.

L'intervento in corso, infine, con progetto approvato dal Ministero della Transizione ecologica per gli aspetti di tutela ambientale e controllo della biodiversità del mare, mantiene un ruolo importante per la riqualificazione ambientale dell’area e tutela della biodiversità marina, in raccordo con la Eu Mission Our Restore Ocean and Waters (Missione europea per la pulizia di mari e oceani e tutela della biodiversità del mare).

Proprio il referente della Missione Europea si è recato, più volte, nell'Isola insieme ad altri rappresentanti e al Dipartimento delle Infrastrutture della Mobilità e dei Trasporti per condividere l'iniziativa di sostenibilità ambientale e transizione energetica del Comune di Malfa e del suo Porto di appartenenza.

«Si tratta di un'opera importantissima che aspettavamo dagli anni ’80 – spiega il sindaco di Malfa, Clara Rametta -. Dopo tanti anni, non ci sembra quasi vero che stiamo riuscendo a completare il porto. Sta venendo molto bene. Speriamo di inauguralo entro fine agosto o settembre».
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