MONDO SOLIDALE
Dipendenze vecchie e nuove, con e senza sostanze: Vivi Sano e i progetti per i giovani
Dagli smartphone e device, dagli energy drink e alcol fino alle droghe. L’associazione palermitana è impegnata in interventi di prevenzione sul territorio

Il partenariato di "Internauti interistituzionali - una nuova alleanza per un consapevole e intelligente utilizzo di smartphone e device"
In un mondo sempre più connesso e dipendente dalla tecnologia e dalle sostanze, a Palermo l'associazione Vivi Sano affronta con determinazione le sfide che l'era digitale impone, promuovendo interventi per la protezione di minori e giovani dalle insidie di un uso scorretto di smartphone e dispositivi digitali, e dalle dipendenze che minacciano il loro benessere psicofisico.
Da un lato con "Internauti interistituzionali: una nuova alleanza per un consapevole e intelligente utilizzo di smartphone e device", progetto biennale che dà seguito al progetto pilota del Piano Regionale di Prevenzione "Stop-Phone", sulle dipendenze da tecnologia.
Un intervento di prevenzione e contrasto delle dipendenze dalle droghe che, a partire da Siracusa il 24 marzo, grazie all'esperienza e alla collaborazione delle associazioni palermitane la Casa di Giulio e Raizes Teatro, incontrerà più di 10.000 studenti siciliani all'interno di teatri.
Progetti uniti dalla visione di un futuro in cui i giovani possano affrontare le sfide della modernità con consapevolezza, competenza e responsabilità.
Nato da un'intuizione lungimirante del Referente Scientifico dell'ASP Palermo Roberto Gambino, "Internauti interistituzionali" affonda le sue radici in un tavolo tecnico del 2015 dedicato ai rischi sull'uso e abuso dei device legati a un rischio fisico: l'elettromagnetismo.
Avviato nel novembre del 2024 con una durata biennale, il progetto si evolve oggi con una visione olistica e partecipativa, che coinvolge una rete di esperti, educatori, genitori e psicologi. Il progetto, che ha già visto la partecipazione di migliaia di docenti e studenti, si sviluppa in tre ambiti distinti: il primo riguarda la formazione degli insegnanti tramite la metodologia del Cooperative Learning e l'informazione dei genitori per offrire loro strategie pratiche per gestire e monitorare l'uso delle tecnologie da parte dei figli.
L'azione educativa rivolta agli studenti, invece, si sviluppa su due livelli: una prima fase di sensibilizzazione in plenaria, in cui esperti e formatori, accompagnati da docenti, presentano le problematiche legate all’uso della tecnologia attraverso video, testimonianze e materiali interattivi.
In seguito, nel gruppo classe, si approfondiscono temi specifici, si discute sui comportamenti osservati e si lavora su casi concreti, per affrontare problematiche particolari, raccogliere feedback diretti dagli studenti e intervenire su situazioni più complesse, grazie al supporto di psicologi, pedagogisti e del Centro per le Dipendenze Senza Sostanza dell’ASP di Palermo.
La terza dimensione del progetto riguarda la ricerca scientifica: attraverso l’uso di questionari appositamente sviluppati con il ProMISE dell'Università degli Studi di Palermo, raccoglie e si analizza il comportamento di tutti gli attori dell'ecosistema che ruota attorno ai giovani.
A differenza di molti altri modelli di ricerca nello stesso ambito, infatti, l'attività di "Internauti istituzionali" si concentra non solo sugli studenti, ma anche su figure cruciali come le donne in gravidanza e in allattamento per comprendere come la relazione con le tecnologie possa influire sulla crescita dei bambini, anche nelle primissime fasi della vita.
"I ragazzi di Ballarò per @LAB_SCHOOL" è invece un progetto sperimentale in ambito regionale che, attraverso una didattica innovativa che prevede attività di educazione non formale da svolgere presso i teatri delle nove città capoluogo di provincia siciliane, vuole sensibilizzare l’intera popolazione scolastica siciliana sulla dipendenza dalle droghe, attraverso le esperienze delle associazioni coinvolte nell’intervento di prevenzione.
Il progetto utilizza testimonianze di vita reale e ricorre all’arte, alla creatività e al teatro per creare momenti di riflessione e di confronto sulle conseguenze che l’uso di sostanze stupefacenti produce nei giovani e nelle loro famiglie, provocando disperazione e distruggendo il potenziale creativo e sociale della popolazione giovanile.
Le testimonianze di Francesco Zavatteri de "La Casa di Giulio" e la performance teatrale "I ragazzi di Ballarò", scritta e diretta da Alessandro Ienzi di Raizes Teatro, non ispirata a fatti realmente accaduti e che esplora la tragedia di un ragazzo e una ragazza che nel corso di una notte finiscono nel tunnel della dipendenza, coinvolgeranno emotivamente gli alunni, creando partecipazione rispetto a una tematica oggi emergenziale vissuta dai giovani.
Nove appuntamenti per nove province, dal 24 marzo al 3 giugno e un grande evento finale a ottobre con una rappresentazione teatrale che vedrà protagonisti alcuni alunni che parteciperanno a un laboratorio di formazione teatrale diretto da Raizes durante i mesi estivi.
Per scoprire di più sui progetti, ascoltare le testimonianze e vivere da vicino le emozioni di questo percorso guardate questo video oppure visitate il sito web di Vivi Sano APS.
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