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Dedicato alla mattanza e alle tonnare: nasce in Sicilia il "Parco del Rais", dove sorgerà

Una galleria a cielo aperto in un luogo il cui nome significa "pace", ricco di storia e tradizioni marinare, che ospitava una delle tonnare più grandi di tutta l'Isola

Balarm
La redazione
  • 17 gennaio 2022

Il progetto del Parco del Rais di Oliveri

La tradizioni marinare e l'antica tecnica di pesca che fioriva lungo tutta la costa della Sicilia daranno vita al parco più grande dell'Isola che ha come tema le tonnare e la mattanza.

Parliamo del Parco del Rais, a Oliveri, in provincia di Messina, oggi a vocazione turistica, grazie al finanziamento di poco più di 32 mila euro approvato dal governo regionale. Fino agli anni '60 la tonnara di Oliveri era una delle più importanti della Sicilia.

Si tratta di un’opera pubblica che rende omaggio quindi alla tradizione della pesca del tonno del paese siciliano, che riqualifica un’area degradata e inutilizzata in prossimità della costa tirrenica del centro nel Messinese, in un grande spazio aperto e fruibile al pubblico. Previste quattro grandi installazioni dedicate ai tonni che saranno realizzate in ferro e poi ancorate al terreno.

Si tratta di un progetto iniziato nel 2020, in collaborazione con l'Associazione Emergence, di Giuseppe Stagnitta, con la prima installazione in ferro che raffigura un tonno durante la pesca.
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Adesso il parco sarà completato, installando altre quattro opere realizzate con la stessa tecnica, dall'artista bolognese Massimo Paganini e dal paesaggista Giovanni Bonasera. I lavori saranno diretti dall'esperto del comune di Oliveri, l'architetto Francesca Ravidà. Del gruppo di lavoro faranno parte anche Gianluca Scardino, Antonio Calco e Salvatore Iarrera.

L’opera consiste nella realizzazione dei tonni in diverse posture, come se cercassero di sfuggire dalla rete delle mattanze di tonno rosso, rievocando l’antico metodo di pesca. Verrà fuori un'opera unica nel suo genere, che contribuirà a sviluppare bellezza del territorio e perseguire l'ambizioso obiettivo di fare di Oliveri una galleria a cielo aperto.

Il primo nucleo abitativo nei pressi di Oliveri fu fondato sul monte Tindari dai Dori, che fin dall'inizio utilizzarono il paese come centro costiero. Il nome di Oliveri derive dall'arcaica parola indigena "Liviri", che nella sua primordiale accezione significa calma, pace ed anche ulivo. Di uliveti la zone è ancora ricca ed ancora oggi vengono comunemente chiamati "livara".

Come tutta la Sicilia passò poi sotto il dominio romano e sotto di loro è divenuta nota la grande pescosità del suo mare.

Nel 1088, per decreto del Gran Conte Ruggero, il territorio compreso tra i fiumi Elicona e Montagna fino a mare passò nelle mani dei monaci benedettini di Patti. Nel 1360 il Re Ferdinando d'Aragona, per farne regalo al suo secondogenito, staccò dalla concessione fatta ai monaci, il castello, il feudo e la tonnara di Oliveri.

«È un progetto culturale e creativo con una funzione sociale, in cui ricordare l’antica e ormai scomparsa tradizione della mattanza a cui è legata la storia e il territorio di Oliveri – commenta il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci – Attraverso l’arte pubblica il Parco del Rais celebra le nostre tradizioni e la nostra identità».
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