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Dalla denuncia sociale all'amore: il quarto disco pop del cantautore Francesco Vannini

Il cantautore siciliano, con testi ricercati e raffinati, propone una ricerca musicale e lirica a tutto tondo, passando per la denuncia sociale ai temi più poetici dell'amore

Balarm
La redazione
  • 15 maggio 2020

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Descrivendo un suo modo di essere, lontano dai riflettori e più intimista, dove il lavoro duro viene prima della celebrità e "i grilli per la testa", Francesco Vannini propone il suo ultimo album: "Non siamo mica le star".

Composto da nove tracce interamente scritte, arrangiate, programmate e suonate dal cantautore palermitano nel proprio studio di registrazione "DNV Production", è anticipato dal primo singolo estratto, "Iene", attualmente in radio e accompagnato da un interessante videoclip.

Un disco pop d'autore nel quale si alterna l'osservazione cinica e distaccata della società attuale a temi più delicati, passando per l'amore, da quello che fatica a finire a quello che vuole continuare ostinatamente, in barba a un mondo che va in pezzi.

C'è dentro tutto. Una scrittura lieve ma abbastanza diretta, che pone bene sia le influenze dell'artista siciliano sia i propri tratti distintivi.
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Le canzoni, gli arrangiamenti, le sessioni strumentali, il tema grafico, la regia e il montaggio dei videoclip sono tutte a carico dell'artista che si è preso quasi cinque anni per trovare la giusta strada verso questo nuovo viaggio musicale.

All'interno del disco brani come "Resta comodo" in cui viene fatto notare come si può essere dei cyber bulli o semplicemente dei frustrati, rimarcando come sia frequente nascondersi dietro un telefonino.

Non manca inoltre una denuncia del mondo politico: "Cobalto", il colore che contraddistingue questa classe sociale, al limite tra legalità e buon gusto.

C'è poi "Lascia stare il tempo" che descrive un amore che fatica a spegnersi ma che oramai non ha più molto da dire, lasciando spazio al "Qui ora", ossia il presente, che porta a vivere l'amore come unica risposta alla superficialità di un mondo esterno che non dà la possibilità di crescere ed evolversi.
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