Da Trapani al Brennero con la bici del pirata Pantani: Giuseppe e la sua eroica impresa
Il sogno dello sportivo siciliano è di unire l'Italia come fosse una cerniera, passando dal suo cuore e dalle strade meno battute: partirà dopo l'estate e in video si racconta
Questo nuovo progetto si chiama “Tutto lo Stivale” e sarà realizzato con una pedalata di 2.000 km spalmati su 20 tappe, con un dislivello complessivo di oltre 35.000 metri. Da Trapani, dove l’Italia ha inizio, in sella alla sua bici Carrera, fino a Calcinato (Brescia) dove è stata costruita. E poi ancora più su fino al Brennero, per tagliare il traguardo virtuale segnato dal confine austriaco.
«Ho scelto un tracciato che non vuole tagliare l’Italia e metà, bensì vuole unirla – dice Giuseppe – e che mi porterà a percorrerla, attraversando i più bei paesaggi e anche i più piccoli paesini dello Stivale, spero subito dopo l’estate. Non oltre il mese di ottobre. Viaggerò cinque, sei ore al giorno, per poi fermarmi e godermi i luoghi».
Ha sempre camminato, per istinto, per passione, per gioco. Il primo lungo viaggio, senza alcun obiettivo, fu da Trapani a San Vito Lo Capo, dove villeggiava, in sei ore; da allora non si è più fermato, creando attenzione, curiosità, entusiasmo attorno a sé.
«Tanti amici mi hanno scritto e alcuni mi hanno anche fiancheggiato per tre ore nel corso della camminata da Trapani a Palermo. Amo camminare – aggiunge – vado al lavoro a piedi quando posso e non prendo mai l’ascensore. A bordo della mia bici, che ha circa vent’anni, arriverò al Brennero, e la consegnerò lì nella fabbrica in cui è nata».
Giuseppe Bica, non è un professionista né un ciclista provetto, ma uno sportivo che ama traguardi importanti. “Tutto lo Stivale” ha in programma 20 tappe scegliendo con cura le piste meno battute, per esplorare strade alternative. Si parte dall’estrema punta occidentale della Sicilia, per arrivare al confine con l’Austria su una bici che non è stata progettata per questo tipo di avventura, un’esperienza che può essere definita come “cicloturismo spinto”.
Adatterà la bici con equipaggiamento da bikepacking, piccole borse per il trasporto dell’essenziale e dell’attrezzatura necessaria a catturare e condividere i momenti di leggerezza così come quelli di difficoltà, che si troverà ad affrontare. “Vorrei che anche altri, come me, abbandonassero la propria comfort zone e sfidassero se stessi in qualcosa di epico – dice - ognuno nel proprio piccolo. Sono fermamente convinto che tutti noi siamo capaci di grandi cose, se sottoposti ai giusti stimoli”.
Giuseppe Bica è consulente di marketing e comunicazione, “mascherato” da grafico creativo. Ha 13 anni di esperienza nel settore grafica e della comunicazione, impreziositi da esperienze negli Stati Uniti e Malta. Ha nuotato con i delfini selvatici in Australia, dove la sua passione per il vino lo ha portato a provare la vita del contadino per un weekend durante la vendemmia.
A Detroit ha tenuto lezioni di dialetto siciliano e ha persino celebrato un matrimonio. A Marrakech ha insegnato a cucinare la pasta al forno secondo la ricetta di sua nonna a uno chef marocchino. A Malta, dove ha vissuto per quasi due anni, di avventure e disavventure ne ha percorse tante da scriverne un capitolo. Uno dei suoi sogni è proprio quello di pubblicare un libro sulle sue passioni e le sue esperienze di vita. Un altro ancora è quello di diventare un IronMan, “e quei 180 chilometri di asfalto lì farò ovviamente in sella ad una Carrera”.
Il video che racconta la sua nuova avventura è firmato da Tancredi Bettìo.
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