ITINERARI E LUOGHI
Credi di aver visto tutto e la Sicilia ti sorprende: il punto (panoramico) da scoprire
La camminata incuriosisce l'avventore, passo dopo passo, e dopo aver affrontato una semicurva, ecco spuntare dal nulla l’incantevole capolavoro della natura
Il punto panoramico di Segesta
Naturalmente parliamo del Parco Archeologico di Segesta. All’interno di una superficie pari a 10.000 metri quadri, ogni spiraglio rappresenta una scoperta.
Ma manca qualcosina per completare il mosaico. Quanti turisti si spingono al di là dell’Acropoli per toccare con mano uno dei paesaggi siciliani più interessanti? Magari tra loro - i curiosi e attenti osservatori - si accorgono di un’indicazione che pone l’accento sul “Punto Panoramico”.
Lo stesso si trova a circa 600 mt. (forse qualcosina in meno) dall’ Acropoli. E qui si apre una parentesi attenta e doverosa. Coloro che decidono di “appropriarsi” dei miti e delle divinità percorrendo 1,250 km per raggiungere la cima del Monte Barbaro, evitano di allungare il percorso. È una scelta volontaria, da comprendere.
Chissà fin dove arriva. E se lo stesso luogo avesse rappresentato una "sorta" di riparo o ricerca d’intimità? Dovremmo chiederlo…!
La camminata incuriosisce, passo dopo passo, e dopo aver affrontato una semicurva, ecco spuntare dal nulla l’incantevole capolavoro della natura: quel pezzo di territorio che arricchisce il parco con i suoi punti esclamativi.
Questi ultimi danno prova di forza. Montagne, boschi, infrastrutture e abitazioni. Un sospiro, un epiteto, non esistono aggettivi che possano descrivere al meglio la nostra “minuscola” presenza di fronte ai capolavori.
Forme geometriche trasversali giocano con i colori vivaci della natura. Il verde acceso domina la scena. È impossibile rubargli l’arte di protagonismo.
Finalmente inizia la carrellata, parte integrante della visita, della nostra “sicilianità”. Da Est verso Ovest o viceversa, è la chiara manifestazione d’impotenza dell’essere umano di fronte a cotanto splendore.
Il Bosco d’Angimbè è la cornice esatta che abbellisce uno dei lati dell’intero panorama. La vegetazione fitta “rassicura” il non- intervento cementizio. In lontananza si scorgono i rilievi di Monte Pietroso (descritto precedentemente) e, più in là, la bellissima vetta di Rocca della Busambra. I 1613 metri di altezza rappresentano il punto più alto dell’intera zona occidentale siciliana.
Anche il Monte Inici merita menzione con i suoi 1064 metri. Dall’altro versante è possibile volgere lo sguardo verso il sentiero che conduce alle “edicole votive”. Fanno parte della Segesta inedita, di epoca ellenistica. Senza dimenticare il Santuario di Contrada Mango (anch’esso approfondito). Sono attimi convulsi, dove prevale il silenzio.
Lo spirito di osservazione comanda ogni singolo stimolo. È inutile appellarsi alla lungaggine delle parole, è superfluo. Gli scatti fotografici non mancano. Sono e rimarranno fonte dal valore inestimabile.
Basta dare una sbirciata di là e catturare la massa che, con cadenza morbida, prova a raggiungere l’Agorà o chiedere venia per raggiungere il Teatro nel minor tempo possibile. Il tempo scorre inesorabile, ne vale la pena. La pena di aver toccato con mano quello che la Sicilia offre ai suoi intrepidi esploratori.
La ricerca ha sortito i giusti effetti fin troppo perfetti. Adesso è giunta l’ora di continuare la visita, forse è meglio attendere un altro minutino. Perché?
Lasciarsi andare a un respiro profondo, chiudendo gli occhi e "abbracciare" per un’ultima volta il “Punto Panoramico” del Parco Archeologico di Segesta.
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