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Ci sono voluti più di 80 anni per costruirla: la cattedrale simbolo di grandiosità in Sicilia

Sorge maestosa nella piazza centrale di una città dell'entroterra siciliano. Vi portiamo alla scoperta di un imponente edificio neoclassico costruito nel 1536

Roberta Barba
Storico dell'arte
  • 12 agosto 2024

Cattedrale Santa Maria La Nova a Caltanissetta (foto di Lillo Miccichè)

Nella centralissima Piazza Garibaldi, a Caltanissetta, sorge maestosa la Cattedrale Santa Maria La Nova.

Questo imponente edificio neoclassico, la cui costruzione ebbe inizio nel lontano 1536 e si concluse nel 1622, rappresenta un simbolo di fede e grandiosità.

La sua posizione, con le spalle rivolte ai quartieri più antichi, e la sua vastità creavano un contrasto notevole con la popolazione allora presente in città.

Intitolata inizialmente all’Immacolata Concezione, la Cattedrale venne chiamata Santa Maria La Nova per distinguerla dall'antica chiesa Santa Maria degli Angeli, poi ribattezzata Santa Maria la Vetere.

Entrando, si viene accolti da un interno a croce latina, suddiviso in tre navate sorrette da quattordici arcate, ognuna dedicata a un personaggio dell'Antico Testamento. Questo spazio sacro, solenne e avvolgente, racconta storie millenarie attraverso la sua architettura e le sue decorazioni.

Nel 1720, la Cattedrale divenne ancora più splendente grazie all’intervento del pittore fiammingo Guglielmo Borremans (1670-1744) e della sua scuola. Borremans, noto per il suo talento eccezionale, si dedicò alla decorazione della volta centrale, delle vele e degli spazi tra le finestre, conferendo all’ambiente una bellezza divina e senza tempo.
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Le figure dei santi sembrano quasi prendere vita, mentre le narrazioni visive delle vite dei Santi Pietro e Paolo sembrano instaurare un dialogo spirituale tra il fedele e il divino.

Borremans realizzò nella Cattedrale di Caltanissetta ben 146 affreschi di varie dimensioni, tutti ispirati al tema del trionfo della Chiesa.

Nel 1922, iniziarono i lavori di ampliamento della Cattedrale, comprendenti la costruzione del transetto e del presbiterio.

Tuttavia, questi lavori furono interrotti a causa della Seconda Guerra Mondiale e del devastante bombardamento del 9 luglio 1943, che distrusse il tetto e parte della facciata. I lavori di ricostruzione ripresero subito dopo la guerra e furono completati nel 1946.

Il pittore Nicola Arduino, con grande abilità, si occupò di ricostruire alcuni degli affreschi distrutti durante il bombardamento, ma i fondi disponibili non furono sufficienti per completare l'intero progetto di decorazione.

Di conseguenza, si decise di limitare l'intervento al catino dell'abside e alla volta del presbiterio, lasciando il transetto e la cupola privi di affreschi. Attualmente, è in corso una nuova fase di lavori con l’obiettivo di completare l’opera e integrare le decorazioni realizzate da Borremans e Arduino.

A partire dalla fine di giugno, l’artista Salvatore Seme, originario di Torre del Greco, è stato incaricato di arricchire questi spazi con nuove opere d’arte. Pertanto, un ponteggio copre l'ala sinistra del transetto, segnando l'inizio di questa fase di valorizzazione.

Questo intervento si propone di continuare a narrare la storia della Cattedrale attraverso un’armoniosa fusione di arte e fede.

Le nuove opere di Seme, infatti, contribuiranno a mantenere viva la tradizione artistica e spirituale dell’edificio, offrendo al pubblico un’esperienza culturale e visiva profondamente rinnovata.
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