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Che fine ha fatto il Palazzetto dello Sport di Palermo? Cronostoria di un degrado
Anche Palermo per un breve periodo ha avuto il suo palazzetto dello Sport dove ospitava partite sportive ma soprattutto concerti. Da anni è un luogo abbandonato
Il Palazzetto dello Sport di Palermo
Poi la disfatta: a causa di forti raffiche di vento fu danneggiato il tetto, causando continue infiltrazioni d’acqua che lo hanno reso inagibile.
La scorsa Amministrazione (quella del sindaco Diego Cammarata) non solo non ha mai fatto nulla a causa dell'assenza totale di fondi, ma ha anche dimenticato di riscuotere l’assicurazione per eventuali danni al Palasport che ammontava circa 95 mila euro che avrebbe permesso ai tecnici di risolvere il problema delle infiltrazioni.
La struttura abbandonata è stata protagonista di continui saccheggi e devastazioni. Dei ladri nel corso degli anni hanno sfondato le entrate portando via tutto quello che si poteva. Ad oggi i portoni di ingresso, pare siano stati messi in sicurezza. La Giunta del sindaco Leoluca Orlando aveva predisposto nel 2013 un piano di recupero.
«Sui tempi per riavere la struttura – diceva allora l'ex vicesindaco Cesare La Piana – è difficile fare calcoli. Se riuscissimo a riattivarlo nel 2014, sarebbe davvero un trionfo». Ma nulla da fare neanche nel 2014. Passano gli anni e la struttura stagna nel degrado.
Nel 2015 durante una conferenza stampa il sindaco Orlando dichiarava: «Nell’ottobre del 2017 Palermo avrà una Cittadella dello Sport. Nascerà dall’unione di due strutture esistenti che saranno rimesse a nuovo grazie ad una somma complessiva di 14 milioni. Il progetto prevede, innanzi tutto, il ripristino del Palazzetto dello Sport e del ‘Diamante’».
Ma della Cittadella, nemmeno l’ombra. Nel 2017 l’ennesima promessa politica attraverso una inaugurazione simbolica da parte del Primo cittadino, accompagnato dall’assessore alla Riqualificazione, Emilio Arcuri e il presidente del Coni Sicilia, Sergio D’Antoni.
L’appalto per il rifacimento del tetto era stato vinto dalla TecnoArt di Santa Flavia con un bando di gara da un milione e quattrocento mila euro circa, e i lavori dovevano concludersi nel febbraio del 2018.
A seguito del rifacimento del tetto il Coni doveva presentare un progetto esecutivo per la riapertura del Palazzetto, ma pochi giorni dopo l’inaugurazione dei lavori una delle ditte ausiliarie dell’appalto, (la Eragon Consorzio Stabile Scarl di Roma) riceveva una interdittiva antimafia da parte della Procura della capitale.
In seguito a questo provvedimento, il Comune è stato costretto a rescindere il contratto e a chiedere all’impresa seconda classificata nella gara d’appalto (la Consorzio Stabile Valori) di dare la propria disponibilità a iniziare i lavori di rifacimento del tetto che si stanno concludendo in questi giorni (la ditta, meteo permettendo, farà i collaudi entro metà marzo).
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