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La natura al centro della raffigurazione

  • 20 dicembre 2004

Due eventi di una certa importanza, a poca distanza l’uno dall’altro, illustrano alcuni dei momenti più interessanti e d’avanguardia dell’arte europea. Ci riferiamo all’Impressionismo dei grandi innovatori, dei rivoluzionari dell’en plein air e della natura messa al centro della raffigurazione, in mostra fino al 20 marzo a Brescia, al Museo di Santa Giulia, ed ai grandi moderni russi, a Verona, a Palazzo Forti, fino al 30 gennaio 2005. In entrambi i casi, si tratta di rassegne di un certo respiro (più di 100 le opere esposte) che, tuttavia, occupandosi di artisti molto conosciuti, scelgono un taglio meno convenzionale per narrarli.

A Verona sotto il titolo “Kandisky e l’anima russa” si trovano raccolte opere fra le più significative della storia dell’arte russa dall’Ottocento ad oggi (dai “pittori ambulanti” che dipingono gli scenari cari a Gogol e Dostoevskij, alle forme del realismo post-rivoluzionario, alle attuali esperienze di video-arte), raramente approdate in Occidente e comunque mai esposte secondo un progetto tanto organico e completo che non tralasciando Chagall, Malevich, Goncharova e lo stesso Kandisky, apre alla conoscenza, tra gli altri, di Mikhail Vrubel, uno dei protagonisti in assoluto del simbolismo europeo, di Levitan e di Il’ya Repin la cui tela Burlaki sul Volga è il manifesto popolare dell’identità russa e - come recitano le note che accompagnano la mostra - “di un’arte della realtà in cui la rappresentazione dell’uomo trova corrispondenza nelle acque del largo fiume pronto ad accoglierlo”.

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Dal Volga alla Senna. A Brescia, infatti, è la visione del fiume il filo conduttore scelto dal curatore Marco Goldin, per tracciare il percorso espositivo di “Monet, la Senna, le ninfee. Il grande fiume e il nuovo secolo”. Diciamo subito, che se ne esce affascinati. L’intelligente organizzazione della visita guidata con dotazione di cuffia sintonizzata sulle lunghezze d’onda del microfono della giovane storica dell’arte che accompagna, permette al visitatore di scorrere le tele, libero di osservarle e di scoprirne le bellezze senza bisogno di disporsi a capannello intorno allo speaker. Ciò consente la godibilità di quanto esposto anche nei momenti di maggiore affluenza (i weekend), quando è consigliabile prenotare l’ingresso. La mostra è una sorta di navigazione lungo la Senna, da Le Havre a Parigi, e a Vetheuil e ad Argenteuil, e poi idealmente a bordo del Bateau-Atelier acquistato da Monet a Rouen, e ricostruito in scala per l’occasione. E poi a Giverny, seguendo il grande artista, ormai vecchio, nelle sue uscite in battello all’alba sul corso d’acqua deviato fin dentro alla sua proprietà e da lì alla confluenza tra l’Epte e la Senna, dipingere la serie straordinaria del Mattini sulla Senna.

Ma l’esposizione non è solo Monet. Dai precursori, Corot e Daubigny, agli amici Pisarro, Renoir, Sisley, Caillebotte, le varie sfaccettature della sensibilità impressionista sono presenti con opere provenienti da collezioni private e da musei anche poco noti sparsi per il mondo. Ricco il bookshop e non trascurabile la possibilità di accedere, con lo stesso biglietto, alle altre mostre del complesso di Santa Giulia, tra le quali, oltre alla breve “Tiziano e la pittura del Cinquecento a Venezia. Capolavori dal Louvre”, segnaliamo “Gino Rossi” e, dopo una sosta in caffetteria, alle collezioni permanenti del Museo della Città di recente sistemazione, che ingloba al suo interno tre chiese ed il tessuto delle strade della Brixia romana con le sue domus. Per info e prenotazioni: Verona - tel. 199.199.100, www.palazzoforti.it; Brescia - tel. 0438.21306, www.ibiscusred.it/biglietto.

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