La blatta anfibia
E pensate se si cambiasse un po’ il nome del quartiere, del fiume, di quello che toponomasticamente (che non significa masticare topi) vi pare. Pensate se anziché Papireto lo chiamassimo “Canal Grande”, oppure, in un eccesso di megalomania sicula “canalone grande”. Vien voglia di farsi un giro in vongola. Se solo ci fosse l’acqua dai rubinetti per pulirla ben bene. E si potrebbe acquistare anche usata, la gondola, proprio lì, al Papireto, sito storico del Mercato delle Pulci. Che dopo l’alluvione sotterranea potremmo anche chiamarlo “Mercato della Blatta Anfibia”. E, continuando di questo passo, perché non cambiare anche il simbolo del Comune? Che in tempi di influenza aviaria un’aquila potrebbe pure portare sfiga. La blatta anfibia, in fondo, si addomestica meglio e si mastica con più gusto. L’appettito, si sa, è segno di salute. Anche nei palazzi comunali.
in collaborazione con Pizzino (www.scomunicazione.it)
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