STORIE
Belice 1968, il terremoto dimenticato dallo stato: le voci e ricordi di chi è rimasto vivo
Nel documentario di Fuoririga, si torna sui luoghi del sisma. Una storia tutt'altro che chiusa, raccontata senza filtri né pregiudizi e che ruota attorno ai gravissimi ritardi dello stato
La notizia delle centinaia di morti, delle migliaia di feriti e degli oltre 70 mila sfollati arrivo dalla voce di Piero Angela che, dal Tg1, annunciava quello che era avvenuto nell'area sud-ovest della Sicilia. A 54 anni dal terremoto del Belìce, un documentario porta alla luce i gravissimi ritardi dello Stato con una ricostruzione ancora da completare. Fra i meandri della burocrazia restano intrappolate centinaia di famiglie che ancora non hanno quella casa che gli era stata promessa.
E dove quelle case sono state costruite mancano, molto spesso, le opere primarie di urbanizzazione. In tutto questo restano ancora da smaltire migliaia di tonnellate di amianto che all'epoca lo Stato utilizzo per costruire le cosiddette baracche che dovevano essere temporanee ma, invece, per decenni furono l'unica casa per quasi tutti i terremotati.
Nel Belice lo Stato ha investito, per ricostruire, molto meno di altre parti d'Italia colpite dai terremoti. Eppure ancora oggi l'immaginario collettivo parla di chissà quali truffe fatte dai cittadini che, invece che costruirsi una casa, avrebbero intascato i soldi senza farlo.
Nel documentario “Belice, il terremoto dimenticato dallo Stato” si torna sui luoghi del sisma e si ascoltano le testimonianze di chi ancora porta addosso le ferite del terremoto. Una storia raccontata senza filtri e senza pregiudizi. E proprio al terremoto del Belìce, con questo documentario, è dedicato il nuovo episodio di STORIE la serie Youtube realizzata da Fuoririga.
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