CINEMA E TV
Baudo si rifà vivo e "scrive" a Sanremo: la lettera (d'amore) del conduttore siciliano
Il Pippo nazionale racconta il suo primo incontro con l'Ariston e i cantanti che ha "scoperto" negli anni d'oro. Infine un ultimo augurio al "suo" Festival
![](/cache/0/d/d/b/a/0ddbaea2ad0bd4b8dea94c41300e188c624b1352-pippo-balistreri-e-pippo-baudo-jpg-53194-1643371356.jpeg)
Pippo Balistreri e Pippo Baudo
Pippo Baudo sorprende tutti e manda una lettera al suo grande amore: il Festival di Sanremo. Lo storico conduttore siciliano ha scritto una lettera pubblicata su "La Stampa" per suggellare il legame indissolubile con l'Ariston.
«Tu sei molto più di un semplice Festival, ti ho sempre considerato un rito collettivo - scrive Baudo-. Davanti al tuo sipario che si spalanca l'Italia si ferma, ascolta e si ritrova. Sei specchio della nostra società, ne rifletti gioie e dolori, in tutte le sue declinazioni ed evoluzioni».
Con queste parole ripercorre la sua lunga storia d'amore con Sanremo, dal suo debutto sul palco più famoso d'Italia nel 1968 alle tredici edizioni condotte, ricordando artisti, ospiti e le canzoni che hanno segnato la sua carriera.
Il Pippo nazionale racconta il suo primo incontro con il Festival nel 1958, attraverso lo schermo di un televisore appena acquistato: «Ricordo come fosse ieri la sera di quel primo febbraio. Fu in quel frangente che il Festival cambiò faccia, quando un giovane cantautore di nome Domenico Modugno spalancò le braccia al cielo e, con la sua "Nel blu dipinto di blu", non solo vinse, ma fece decollare anche i sogni di un’intera nazione».
Poi ripercorre i grandi nomi lanciati grazie a Sanremo che, manco a dirlo, «ho avuto la fortuna di scoprire»: «Cito per brevità Eros Ramazzotti, Laura Pausini, Andrea Bocelli e Giorgia, ma la lista sarebbe davvero lunghissima».
Non solo talenti italiani: sul palco dell’Ariston sono passati anche grandi ospiti internazionali ma per Baudo le canzoni restano senza dubbio alcuno il cuore della competizione canora: «Ecco perché, caro Sanremo, sono convinto che il cuore pulsante della tua storia siano le canzoni. Senza di esse, anche tu, con tutto il tuo splendore, rischieresti di spegnerti».
Il Futuro di Sanremo Infine, Baudo esprime il suo apprezzamento per il lavoro svolto dai direttori artistici degli ultimi anni, tra cui Carlo Conti, Claudio Baglioni e Amadeus.
Infine un ultimo messaggio d'amore: «Ti auguro di continuare a splendere, nel segno della bellezza, fino a raggiungere e superare il secolo di vita».
«Tu sei molto più di un semplice Festival, ti ho sempre considerato un rito collettivo - scrive Baudo-. Davanti al tuo sipario che si spalanca l'Italia si ferma, ascolta e si ritrova. Sei specchio della nostra società, ne rifletti gioie e dolori, in tutte le sue declinazioni ed evoluzioni».
Con queste parole ripercorre la sua lunga storia d'amore con Sanremo, dal suo debutto sul palco più famoso d'Italia nel 1968 alle tredici edizioni condotte, ricordando artisti, ospiti e le canzoni che hanno segnato la sua carriera.
Il Pippo nazionale racconta il suo primo incontro con il Festival nel 1958, attraverso lo schermo di un televisore appena acquistato: «Ricordo come fosse ieri la sera di quel primo febbraio. Fu in quel frangente che il Festival cambiò faccia, quando un giovane cantautore di nome Domenico Modugno spalancò le braccia al cielo e, con la sua "Nel blu dipinto di blu", non solo vinse, ma fece decollare anche i sogni di un’intera nazione».
Adv
L’amore di Baudo per Sanremo comincia sin dal 1968, quando esordì come conduttore, subito dopo la tragedia di Luigi Tenco. «Con la sfrontatezza e il coraggio della gioventù, mi gettai tra le tue braccia e tra quelle del pubblico. Andò bene, anche perché c’erano canzoni e artisti straordinari».Poi ripercorre i grandi nomi lanciati grazie a Sanremo che, manco a dirlo, «ho avuto la fortuna di scoprire»: «Cito per brevità Eros Ramazzotti, Laura Pausini, Andrea Bocelli e Giorgia, ma la lista sarebbe davvero lunghissima».
Non solo talenti italiani: sul palco dell’Ariston sono passati anche grandi ospiti internazionali ma per Baudo le canzoni restano senza dubbio alcuno il cuore della competizione canora: «Ecco perché, caro Sanremo, sono convinto che il cuore pulsante della tua storia siano le canzoni. Senza di esse, anche tu, con tutto il tuo splendore, rischieresti di spegnerti».
Il Futuro di Sanremo Infine, Baudo esprime il suo apprezzamento per il lavoro svolto dai direttori artistici degli ultimi anni, tra cui Carlo Conti, Claudio Baglioni e Amadeus.
Infine un ultimo messaggio d'amore: «Ti auguro di continuare a splendere, nel segno della bellezza, fino a raggiungere e superare il secolo di vita».
Ti è piaciuto questo articolo?
Seguici anche sui social
Iscriviti alla newsletter
|