ATTUALITÀ
Basta corsia per le bici in via Maqueda: la Palermo ciclabile si sposta in via Roma
Troppe le incomprensioni: secondo la Fiab i palermitani non sanno leggere i segnali stradali ma l'errore è anche del Comune, le bici non devono stare in mezzo ai pedoni
Via Maqueda pedonale a Palermo
Troppe le incomprensioni su una delle principali arterie della città, tanto da spingere intanto il Comune a fare un passo indietro su un provvedimento fortemente voluto ma mai realmente assimilato dalla popolazione.
In tanti ad esempio non hanno mai realmente compreso che la pista ciclabile era effettivamente tale esclusivamente dalle 7 alle 10 del mattino: a giugno l'amministrazione aveva pure fatto apporre sull’asfalto la scritta 7-10 per completare la segnaletica e chiarire la ripartizione temporale, ovvero l’uso esclusivo per i ciclisti in quelle tre ore e promiscuo per il resto della giornata.
Ma i malumori reciproci di pedoni e ciclisti erano rimasti uguali.
La convivenza tra i pedoni e i mezzi a trazione umana, insomma, si è rivelata piuttosto ostica. Tanto che la Fiab ha organizzato questa mattina un sit-in, che si è concluso ai Quattro Canti con un incontro all'aperto con i consiglieri di prima circoscrizione, i residenti e i commercianti.
Sono tutti d'accordo: «Ciclisti, pedoni e parti politiche. La bicicletta è un mezzo di trasporto, non un mezzo di passeggio. Il Comune di Palermo ha quest'idea che piedi e bici possano convivere. Le biciclette devono essere messe dove ci sono le auto e non dove ci sono i pedoni, ovviamente in sicurezza e con una corsia privilegiata. Il problema di via Roma è che ha due corsie di autobus. Ma abbiamo preso le misure, fatte le considerazioni tecniche, ci sono le dimensioni per una pista a sè».
La sperimentazione su via Maqueda, dunque, potrebbe essere utile anche per le prossime piste ciclabili ancora in corso di definizione. E fungere da monito per chi non ne ha ancora assimilato l'utilizzo.
«Molti palermitani vanno al lavoro in bicicletta - spiega la presidente Fiab - e non possono fare ogni volta gli slalom tra le persone. Va bene se devo fare shopping, ma se ho fretta di arrivare a lavoro prendo strade alternative. C'è un problema di base: purtroppo i nostri concittadini nè conoscono i segnali stradali nè li sanno leggere nè li sanno interpretare».
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