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Avvistato un argonauta nello Stretto di Messina: che cos'è il "polpo cartaceo"

L’origine del loro nome si rifà alla chiglia della nave che usavano i mitici eroi alla ricerca del Vello d’Oro, uno dei racconti più conosciuti dell'epoca classica

Aurelio Sanguinetti
Esperto di scienze naturali
  • 14 ottobre 2024

Un argonauta

Qualche giorno fa, i ricercatori dell’associazione Necton Marine Research hanno diffuso sui social un video abbastanza importante, che ha permesso a tutti di comprendere la ricchezza della Biodiversità del Mediterraneo.

Questi ricercatori hanno infatti avvistato un piccolo argonauta (Argonauta argo) nei pressi delle acque dello Stretto di Messina, suscitando una grande ammirazione e stupore agli utenti della rete.

Questo esemplare è stato filmato e ripreso da del personale esperto ed è stato rapidamente rimesso in libertà, appena dopo aver ripreso il video.

Un argonauta è un cefalopode che appartiene all'ordine degli Ottopodi, divenuto estremamente raro nel Mediterraneo, per via dei vari problemi che affliggono i nostri mari.

Vive abbastanza in profondità ed è talmente leggero (seppur presenti una ooteca simile a un guscio) che in alcune occasioni sono stati avvistati degli esemplari venire trasportati dalle meduse.
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La caratteristica principale di questo animale è il suo somigliare ad un piccolo calamaro dotato di conchiglia ed è comunemente conosciuto dai pescatori come “il polpo cartaceo”, per via della sua consistenza al tatto.

Il suo dimorfismo sessuale lo ha reso anche uno degli animali più famosi dell’epoca antica. La femmina di questa specie può infatti raggiungere i 20 centimetri di lunghezza, mentre il maschio non supera mai il centimetro, una caratteristica che destò parecchio stupore tra i naturalisti romani e greci.

Per riprodursi, il maschio usa inoltre un lungo braccio, munito di ventose, che oltre a contenere gli spermatozoi è anche capace di distaccarsi dal resto del corpo, per agganciare il corpo delle femmine come una sorta di missile adesivo.

In gergo scientifico, questo braccio viene definito hectocotylus. Per quanto piccoli, questi molluschi sono carnivori e possono divorare voracemente piccoli crostacei, altri molluschi e avannotti di pesci.

Si trovano anche al di fuori del Mediterraneo, abitando quasi tutti mari tropicali del mondo. Possono infine anche cambiare colore della loro pelle, tramite delle speciali cellule definite melanociti, condivise con altri generi di cefalopodi.

L’origine del loro nome si rifà alla chiglia della nave che usavano i mitici eroi alla ricerca del Vello d’Oro (gli Argonauti appunto), uno dei miti più famosi dell’epoca classica.

Nell’antichità, si pensava persino che questo animale usasse la sua conchiglia come una barca, lasciandosi trasportare dalle correnti.
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