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Altro luogo restituito a Palermo: così rinasce la Sinagoga perduta, ecco quando riapre

L'obiettivo è quello di valorizzare e sostenere la presenza ebraica nel palermitano e consentire così ad una comunità religiosa di avere un proprio spazio sacro

Balarm
La redazione
  • 9 dicembre 2024

Via Meschita a Palermo

Un luogo prezioso di culto e di comunità restituito alla città di Palermo. Grazie ad un protocollo di intesa tra il Comune, l'Arcidiocesi del capoluogo siciliano, l'Unione delle comunità ebraiche italiane e la comunità ebraica di Napoli, la comunità religiosa ebraica di Palermo ha la sua Sinagoga.

L'obiettivo è quello di valorizzare e sostenere la presenza ebraica nel territorio cittadino e consentire così ad una comunità religiosa palermitana di avere un proprio spazio sacro volto alla preghiera e all'incontro.

Ma non solo: è simbolo di lotta contro ogni forma di antisemitismo visto il periodo estremamente delicato che vede Palestina e Israele in guerra.

Il posto in questione si trova nello storico oratorio di Santa Maria delle Grazie, detta "del Sabato", che oggi è la chiesa della congregazione di Gesù e Maria. Questa sorge nell'area un tempo sede degli antichi borghi ebraici della "Guzzetta" e della "Meschita".
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Correva l'anno 2017 quando la chiesa è stata concessa in comodato d'uso alla comunità ebraica di Napoli.

Adesso il Comune di Palermo, con la sigla del protocollo, da il via alle opere di riqualificazione nel 2025 dell'oratorio per trasformarlo in sinagoga.

Alla firma del protocollo nei locali della Curia hanno preso parte per il Comune di Palermo il sindaco Roberto Lagalla, per la Curia l'arcivescovo Corrado Lorefice, per l'UCEI e la comunità ebraica di Napoli Noemi Di Segni.

A pronunciarsi a riguardo è il sindaco Roberto Lagalla: «La firma del protocollo imprime una spinta decisiva dal punto di vista operativo per la realizzazione di una sinagoga a Palermo, ma ha, senza dubbio, anche un forte valore simbolico, specie in questo delicato momento di conflitto internazionale, con l’auspicio che possa concludersi in tempi brevi.

Con questa intesa, per la quale ringrazio la sensibilità e la disponibilità dell’arcivescovo Lorefice e la collaborazione dell’UCEI, da Palermo vuole partire un ulteriore messaggio di pace, in una città che, da sempre, è luogo di incontro di culture e religioni diverse.

Lo spirito di questo accordo è fare in modo che questo spazio non sia solo luogo di culto della comunità ebraica, ma anche un punto di incontro per promuovere iniziative culturali e sociali per la lotta a ogni forma di antisemitismo e per fare memoria.

«Il protocollo d'intesa è un passaggio importante per riavvicinare la città alla comunità ebraica - lo afferma l'assessore al Turismo Alessandro Anello, presente in Curia alla firma del protocollo - . In un periodo segnato purtroppo da un antisemitismo in crescita, in particolare dopo il 7 ottobre 2023 con l'attacco di Hamas a Israele.

Palermo ha sempre dimostrato come sia fondamentale il rispetto reciproco fra comunità e la collaborazione fra il Comune, la Curia e l'Ucei segna un nuovo percorso di collaborazione per dare ulteriore vita alla città».
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