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Allarme diossina a Palermo, i veri rischi per la nostra salute: cosa si può fare (e cosa no)

Dopo l'incendio nella discarica di Bellolampo, i rilevamenti sulla presenza della sostanza nociva nell'aria della città. Ecco le regole da seguire per proteggerci

Balarm
La redazione
  • 31 luglio 2023

L'incendio nella discarica di Bellolampo

L'incendio a Bellolampo ha scatenato l'allarme diossina a Palermo, soprattutto dopo i primi dati dell'Arpa che registrano valori di circa 9 volte superiori al livello normale di tale sostanza nociva nell'aria. Il sindaco di Palermo Roberto Lagalla ha così firmato un'ordinanza con alcune regole da adottare da parte della cittadinanza e delle istituzioni, come misure cautelative, nei prossimi 15 giorni.

I rilevamenti sono stati fatti in località Inserra, nella discarica di Bellolampo, nella zona dell'ospedale Cervello, del centro commerciale La Torre e in via Castellana.

In particolare, il provvedimento del sindaco riguarda un'area di circa 4 chilometri e circa 80 mila persone residenti. La zona più a rischio va dai quartieri di Cruillas, Cep e Borgo Nuovo, in cui risiedono circa 64 mila abitanti, ma anche due comuni in provincia, ossia Torretta con 4.300 abitanti e una parte di Capaci che conta 11.500 residenti in totale.

Ecco le regole fondamentali da seguire:
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- frutta e verdura provenienti dall'area interessata identificata in un raggio di quattro chilometri dovranno essere accuratamente lavate e mangiate senza buccia;

- evitare di assumere cibi di origine animale (carne, uova, latte) originanti nella stessa area e prodotti dopo il 24 luglio;

- evitare l'uso di mangimi e foraggi proveniente dall'area interessata;

- tutte le strade (pubbliche e private) ricadenti nell'area interessata dovranno essere sottoposte ad un lavaggio molto accurato, di cui si occuperanno la Rap, insieme al servizio di Verde Pubblico del Comune e alla Reset.

L'ordinanza sindacale è stata emanata dopo la riunione di ieri alla quale hanno partecipato tutti i soggetti coinvolti: il Comune, la città Metropolitana, la Prefettura, l'Arpa, l'Asp, il dipartimento regionale Protezione civile, la Protezione civile della Città metropolitana, i vigili del fuoco, l'università di Palermo, i servizi ambiente della città metropolitana e comunale, la Rap che si occupa della raccolta dei rifiuti, e la polizia municipale.

Dopo avere rilevato la presenza di diossina, la responsabile dell'unità operativa complessa della qualità dell'aria dell'Arpa Anna Abita aveva spiegato che la sostanza tossica «non è pericolosa per la respirazione, ma per l'ingestione» perché, depositandosi nel terreno, «entra nella catena alimentare: ortaggi, latte, carne. Per questo viene consigliato di lavare verdura e frutta e anche di sbucciare i frutti».
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