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Addio allo scialpinista Cala Cimenti: lo scorso autunno girò in bici tutta Italia partendo dalla Sicilia

Ha perso la vita vicino a Sestriere, nel Torinese, a circa quindici chilometri da Pragelato, dove abitava. Con lui ha perso la vita anche un altro Patrick Negro, suo compagno di scalate

  • 9 febbraio 2021

Cala Cimenti in montagna e a dx durante il viaggio in Sicilia

È accaduto ieri. Una valanga ha travolto Carlalberto Cimenti, torinese, da tutti conosciuto come "Cala". Avrebbe compiuto 46 anni il 14 febbraio.

Ha perso la vita vicino a Sestriere, nel Torinese, a circa quindici chilometri da Pragelato, dove abitava. Con lui ha perso la vita anche un altro scialpinista, suo compagno di scalate, Patrick Negro, 50 anni e due figli. Stavano facendo un’escursione/allenamento, a Cima del Bosco, nel comune di Sauze di Cesana.

Un destino beffardo, solo il giorno prima Cala aveva pubblicato su Fb una fotografia che lo ritraeva con un collega alpinista disperso da alcune ore e sperava che lo ritrovassero non essendo più rientrato. Ieri purtroppo è stato lui a non tornare.

La scorso autunno, dopo i mesi di lockdown aveva ha deciso di mettersi in movimento, di lanciare un messaggio di vita, libertà. In bici questa volta, e sotto il tag #caladventureitaly2020, insieme alla moglie, aveva girato tutta l'Italia tra scalate e voli col parapendio, partendo proprio dalla Sicilia.
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Prima tappa era stata Palermo in cui era sbarcato la sera. E prima tappa palermitana era stata il bar Touring , "Siamo belli carichi e pronti per andare a mangiare la prima arancina siciliana very original - scriveva - . L'appuntamento è al bar Touring lontano all'incirca 5 km dal porto con due amici di instagram non ancora mai incontrati di persona".

Raccontava quasi ogni giorno passato in una Sicilia cocente di settembre, e riportiamo un episodio da lui descritto molto bello e corredato da una fotografia di un paesaggio dell'entroterra trapanese: "Nel bel mezzo della Sicilia, quella vera, dopo diverse ore pedalate sotto il sole cocente, su strade sterrate, infangate, in salita tra filari di vite, fichi d'india e melograni, ed anche però brutte discariche abusive; dopo avere consumato già da un po' tutta l'acqua a nostra disposizione raggiungiamo una strada asfaltata nel bel mezzo del nulla. Patata (chiama così la sua dolce moglie Erika, ndr) praticamente si getta sotto una macchina per fermarla e chiedere informazioni su dove si trovi un bar o anche solo una fontana.

Gli occupanti della vecchia Panda scassata sono due allegri vecchietti che ci dicono che di bar non ce n'è per mooooolti chilometri, poi il guidatore scende dalla Panda e apre il bagagliaio. Come per magia tira fuori una bottiglia da due litri di acqua fredda ghiacciata, con tutte le gocce di condensa sulle sue pareti di plastica blu. La porge ad una Patata incredula e dice "questa è per voi, tenetela e voletevi bene", poi saluta, risale sulla macchina e riparte in discesa".

Ogni tappa era raccontata con delicatezza, ironia e verità.

Tanti i commenti di cordoglio e sgomento che da ieri si susseguono sui social. Di amici, colleghi e perfetti sconosciuti che però amavano le sue avventure, il suo modo di stare al mondo e di raccontarlo.

Amava la vita, Cala, superare i limiti, provarci. Gioiva ogni volta che raggiungeva l'obiettivo, spesso si commuoveva. Nei suoi video a volte diceva, stanco e col fiatone giunto a termine della spedizione,"che culo", e rideva; ma non era culo il suo, era bravura, era attenzione. E poi anche un pizzico di quel fattore C che forse questa volta non c'è stato.

Ma Cala era anche tanto cuore. Era testimonial di Peaks Doc - World Friends, sezione di World Friends organizzazione senza scopo di lucro costituita nel 2001con base a Roma e Nairobi (Kenya).

Peaks Doc che ha come obiettivo la promozione di progetti di cooperazione allo sviluppo attraverso attività outdoor e di alpinismo, rispondendo alle necessità delle popolazioni locali e difendendo il diritto alla salute nelle periferie del mondo, dagli slum di Nairobi fino ad arrivare alle cime del Pakistan.

Buon viaggio Cala


P.s. Per chi non lo conosceva, ecco una breve biografia:
Carlalberto (Cala) Cimenti, classe 1975, è uno scalatore e sciatore estremo. Sportivo e amante dei viaggi, sin da bambino ha fatto esperienza in alta quota sciando e scalando le più alte cime delle Alpi.

Crescendo amplia i suoi orizzonti verso i colossi Himalayani. Dopo una prima eserienza sul Cho Oyu, che scala in modo tradizionale, decide di utilizzare gli sci per le successive spedizioni: Manaslu, Dhaulaghiri, Nanga Parbat.

Tra i progetti realizzati spiccano l'onoreficenza Snowleopard, primo e ad oggi unico italiano ad averla conseguita, e il raggiungimento dell'inviolata vetta del Gasherbrum VII con la prima discesa integrale con gli sci.
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