CRONACA
Abbandonato da anni: adesso l'ex Roosvelt di Palermo è pronto per una nuova vita
La realizzazione di un polo d'eccellenza scientifica passerà anche attraverso interventi di riqualificazione della zona dell'Addaura, da tempo in stato di totale abbandono
L'ex Roosvelt a Palermo - foto Facebook
L’iniziativa coinvolge anche altri partner: l'Arpa Sicilia - alla quale nel marzo 2018 è stata assegnata l’area demaniale - e tre tra i principali enti di ricerca presenti nell'Isola, il Cnr (Centro nazionale per le ricerche), l'Ismett (Istituto mediterraneo per i trapianti e terapie ad alta specializzazione) e l’Infn, (Istituto nazionale di fisica nucleare).
Proprio negli scorsi mesi il presidente della Regione Nello Musumeci, accompagnato dagli assessori Cordaro e Razza e dai dirigenti dei dipartimenti regionali coinvolti, aveva fatto un sopralluogo nella struttura all'Arenella, per rendersi conto direttamente dello stato dei luoghi.
Il progetto prende le mosse dalla ristrutturazione dell’area ed è finalizzato all’adeguamento delle infrastrutture presenti con la previsione di dotazioni di tecnologia avanzate necessarie allo svolgimento delle attività di ricerca e sviluppo. L’iniziativa si propone inoltre di riqualificare e valorizzare in senso più ampio l’intera zona, da tempo dismessa e in stato di totale abbandono e degrado, sia nell’ottica di garantire strutture adeguate per gli operatori della ricerca da localizzare nel sito, che anche nell’ottica della sua fruizione da parte dei cittadini di Palermo.
Il progetto architettonico di riqualificazione dell’area si basa su due direttrici: sostenibilità e innovazione.
Sostenibilità, in quanto il progetto mira a rendere l’area ex Roosevelt un caso esemplare di utilizzo di soluzioni e tecnologie “pulite”. Inoltre, sia il restauro degli edifici storici sia la sistemazione complessiva degli spazi adibiti a servizi pubblici risponderanno agli standard più avanzati di efficienza energetica e di riduzione dell’impatto ambientale.
Innovazione, poiché il master plan è stato concepito per individuare un criterio di uso degli ambienti che miri a incoraggiare creatività e interazione. La progettazione degli spazi di lavoro e delle aree pubbliche sarà, infatti, prioritariamente orientata all'obiettivo di favorire, ospitare e rappresentare pubblicamente quei processi di open innovation ai quali il progetto si ispira, congiuntamente a una forte identità architettonica".
Prevista la realizzazione di interventi di natura infrastrutturale e finalizzati alla localizzazione di impianti per la produzione e la ricerca pubblica e privata, per un complessivo budget previsionale di circa 60 milioni di euro (inseriti nel Recovery plan della Regione).
Tre gli obiettivi principali: potenziamento rete dei laboratori, formazione e disseminazione, trasferimento tecnologico. In particolare, gli interventi riguardanti le Tecnologie abilitanti industria 4.0 prevedono la realizzazione di una rete di laboratori nel campo della scienza della vita e dell’ambiente. In questo modo si potranno agevolare start up e aziende in fase di crescita, che potranno trovare spazi a uso ufficio, spazi produttivi e laboratori attrezzati all’interno del centro.
Si tratterà di strutture modulari già attrezzate e pronte all'uso, all'interno delle quali si potrà usufruire di un programma di accelerazione e consolidamento, di sportelli informativi mirati, di agevolazioni per l'acquisto d’impianti tecnologici, oltre ad altre opportunità derivanti dal sistema territoriale di innovazione.
Questo permetterà al centro di candidarsi quale Polo di riferimento nazionale per tematiche di ricerca di elevato interesse nei settori dell’ambiente, della salute dell’ecosistema e dell’uomo, ma anche in quello delle scienze della vita.
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