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A Palermo il virus arretra di fronte alla sua luminosa forza: così la sfincia vince 1-0

Per evitare assembramenti a Palermo sono chiuse tutte le pasticcerie, così la sfincia quest'anno bussa a casa tua ed è comunque "chiù mircata ra mascherina"

  • 19 marzo 2020

Le sfinci di San Giuseppe

L’oramai epica battaglia contro il coronavirus, segna un punto a favore degli sfidati, cioè noi. Non è un vaccino, non è un farmaco, non è una circolare del Viminale e nemmeno una conferenza stampa di Conte. No. Il virus, a Palermo, arretra moralmente di fronte alla luminosa forza di un dolce irredento e vincente: la sfincia di San Giuseppe.

Contro la sfincia a nulla potè il maligno incursore. Una battaglia in campo aperto. Anzi chiuso, nel senso che tutte le circolari della Quarantena sono state chiarissime: si chiudano tutte le pasticcerie. Il motivo è evidente e richiama alla struttura genetica del Palermitano.

Come con le arancine per Santa Lucia, così le sfince per San Giuseppe, con gli arrembaggi davanti alle pasticcerie, i numerini, le prenotazioni, rischiavano di diventare un’autostrada di contagio per il virus.

«A quanto sono le spince quest’anno?»
«Nie’, cchiu mercate ri mascherine, con cinque euro te la passi di lusso»
«Bella fu, me ne ammugghiasse 25 che haiu immitati. Ma si tinisse a carricata ca c’è a quarantena. Che poi non capisco: non è conto ca semu quaranta? Assasi assai ventisette compresi i ziti delle mie nipoti»
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E che triste conclusione senza vincitori né vinti tra i due storici partiti: quello della sfincia imbottita e quello della sfincia spalmata. La prima con la ricotta anche all’interno, la seconda con la crema soltanto sopra. Scuole di pensiero, movimenti filosofici. Ma pur sempre movimenti di massa.

Ecco: per evitare cose così, il governo ha colpito duro: si ordina la chiusura delle pasticcerie, dei cornetti ai frutti di bosco, delle ines, dei rollò col gustel, dei cartocci, delle mattonelle e delle arancine sia a cccarne che abburro. Niente cassate né setteveli. Per la gastronomia consentito solo il domicilio… EUREKA.

Così, sulle saracinesche delle pasticcerie tristemente abbassate, compare il sorriso di un cartello: si comunica alla gentile clientela che in occasione della Festività di San Giuseppe questo esercizio garantirà la consegna a domicilio di sfince e cassate previa prenotazione telefonando al numero 091 etc etc (fisso) e 329 etc etc (cellulare).

Si informa che la consegna verrà effettuata nel rispetto di tutte le enormi regole igienico sanitarie.

No, in questo mondo capovolto fatto di canti alla finestra e di mascherine fatte con le mutande del corredo della nonna, dobbiamo fare come il Gattopardo: bisogna che tutto cambi perché tutto rimanga com’era. Soprattutto le sfince.
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