MOBILITÀ
A che punto siamo con l'Anello ferroviario: quando vedremo la nuova metro di Palermo
Si avviano alla conclusione i lavori della prima fase dell'opera. In corso di ultimazione la Fermata Politeama, dove sono arrivate le scale mobili: come sarà
I lavori in fase di attuazione prevedono la realizzazione di una nuova linea ferroviaria che partirà dalla esistente Fermata Giachery per poi prolungarsi fino alla Fermata Politeama. Lungo la tratta sette fermate complessive.
Tre km in più, rispetto ai 4 km già esistenti, che andranno a coprire alcuni dei tratti più popolari e turistici del capoluogo siciliano.
La prima fermata che incontreremo in questo percorso ferroviario, che prolungherà l’attuale linea dalla Fermata Giachery, è quella della Fermata Porto. Situata lungo l’asse di via Crispi in adiacenza all’area del porto marittimo, la stazione è in corso di ultimazione.
Al piano campagna sarà possibile entrare all’interno della stazione grazie ai nuclei di accesso verticale, caratterizzati da un ascensore e le scale fisse.
Segue la Fermata Politeama, tra le fermate che possibilmente verranno sfruttate di più, proprio per la sua posizione focale: situata tra Piazza Castelnuovo e Piazza Ruggero Settimo. I lavori, ormai in corso di ultimazione, sono da molto tempo oggetto di attenzione per i palermitani.
La Stazione Politeama, a doppio binario, sarà organizzata su tre livelli ben collegati da due rampe di scale: al piano campagna saranno posizionati i nuclei di accesso verticale per i passeggeri, al piano mezzanino si troveranno i locali tecnici, mentre al piano banchina sarà ubicato il marciapiede ad isola per l’imbarco e sbarco dei passeggeri dai convogli.
Attualmente si sta lavorando all'installazione delle scale mobili (come testimonia anche la foto in copertina, tratta dal blog Mobilita Palermo). Queste ultime faciliteranno l’ingresso e il transito fra i diversi piani, migliorando il servizio di trasporto pubblico. Dunque, un punto nodale che renderà Palermo una città non solo più accessibile ma anche simile sotto certi punti di vista ad alcune delle più moderne e importanti città europee.
Un’altra fermata in corso di allestimento, l’ultima, la Fermata Libertà, situata lungo l’asse stradale di Viale Lazio. Il suo binario si inserirà nella tratta interrata che attualmente collega la Stazione Notarbartolo alla Fermata Imperatore Federico. L’accesso sarà tra viale Lazio e via Sicilia.
All’interno sarà possibile trovare dei percorsi tattili per garantire a chiunque dovesse accedervi accessibilità, tramite la scala fissa e l’ascensore.
Dunque, se vogliamo definire il percorso dell’anello ferroviario, possiamo dire che si svilupperà secondo un percorso a L, circolare, a binario unico. La metropolitana partirà dall’attuale Fermata Giachery, procederà parallelamente a via Crispi ed in corrispondenza dell’area portuale, dove è prevista la Fermata Porto.
Girando a destra, il mezzo si immetterà in Via Emerico Amari per poi far scendere i propri passeggeri alla Fermata Politeama. Infine, lungo il percorso dell’attuale tratta Notarbartolo-Giachery sarà possibile trovare la Fermata Libertà, realizzata nel tratto compreso tra la Stazione Notarbartolo e la Fermata Imperatore Federico, tramite l’allargamento della galleria esistente e la realizzazione delle strutture di accesso.
Il primo lotto dei lavori, ossia quello Giachery-Politeama dovrebbe concludersi a marzo 2024, così come riportato nel cartellone in prossimità del cantiere.
«Il nuovo anello ferroviario sarà attivo tra la fine dell'anno e l'inizio del 2025», ha confermato l’assessore al Centro Storico, Maurizio Carta.
A confermare la fine dei lavori entro la fine del 2024, con l’apertura delle nuove fermate "Libertà" (via Sicilia), "Porto" e "Politeama", è anche il deputato regionale Adriano Varrica che dal suo insediamento nel 2018 ha seguito passo dopo passo la realizzazione di quest'opera che - spiega - «soprattutto in una certa fase, si era trasformata in un'odissea per la città e i residenti (in particolare su via Amari e su via Sicilia).
Ho cercato di tenere alta l'attenzione istituzionale, portando in cantiere il Ministro delle infrastrutture nel novembre 2018 e il Viceministro nel luglio 2020 e avviando interlocuzioni costruttive con RFI e Italferr, sempre disponibili al dialogo.
Il passaggio cruciale (e difficile) fu quello del transito dalla Tecnis (impresa aggiudicataria dell'appalto) alla D'Agostino, procedura che aveva subito notevoli rallentamenti e per la cui conclusione nel luglio 2019 ho dovuto promuovere un'azione di pressione istituzionale nei confronti del Ministero dello sviluppo economico - aggiunge -.
Felice di aver visto che quel passaggio abbia prodotto lo sblocco del cantiere e che a breve verrà attivata una preziosa infrastruttura per la mobilità sostenibile della nostra città».
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