STORIE
A 8 anni entra al Conservatorio (di Palermo): chi è Giada, che ora sogna il Teatro Massimo
È piccola ma grazie al suo talento ha già calcato diversi palchi con le Voci Bianche. La storia di questo prodigio che sogna di diventare una professionista affermata
Foto di Giada Verderame
A sette anni viene ammessa al Coro di Voci Bianche dell’Orchestra Sinfonica Siciliana ed esordisce con un concerto di stagione solo dopo qualche settimana dall’ammissione.
Seguono diversi eventi a cui partecipa, tra cui: il concerto nell’ambito della 65esima Settimana Internazionale di Musica Sacra di Monreale, il concerto di Natale 2023, l’opera per ragazzi Brundibár e il concerto “Rosa Rosae la Santuzza” di Giuseppe Moschella, evento speciale per il 400esimo anniversario del Festino di Santa Rosalia.
La svolta avviene quando la sua maestra Cinzia, in prima elementare, propone una gita al teatro Politeama Garibaldi. Sul palcoscenico spicca uno splendido pianoforte a coda. Per Giada è subito amore a prima vista.
Gli stessi insegnanti le suggeriscono di partecipare a qualche concorso musicale, per testare le sue reali capacità e potenzialità davanti a importanti giurie. Vince così il primo premio sia al concorso nazionale "Peppuccia Linares Villani" di Mazara del Vallo che al concorso internazionale musicale "Valle dello Jato" di Partinico.
Successivamente decide di partecipare agli esami di ammissione ai corsi di formazione iniziale del Conservatorio di Musica Alessandro Scarlatti di Palermo.
Il giorno dell’esame, Giada e i suoi genitori scoprono che i candidati sono tantissimi e tutti notevolmente più grandi di lei, non soltanto anagraficamente ma anche musicalmente parlando. Tuttavia, all’esame mantiene la calma e su trentasei partecipanti si classifica settima.
A ottobre inizierà a frequentare il primo anno della scuola di pianoforte, guidata nella sua crescita non solo musicale, ma anche di bambina: «Studio pianoforte per realizzare un semplicissimo sogno - racconta Giada - Voglio calcare le scene del Teatro Massimo di Palermo e ricordare ai miei coetanei il vero valore della musica».
Aggiunge: «Quando suono non penso a null’altro che alle note che nascono dalle mie dita, sono nel mio mondo».
Le sue maestre confessano: «Possiede una musicalità innata e una naturalezza nel suonare lo strumento che sono davvero fuori del comune. Farà sicuramente, una bella e prestigiosa carriera»
Insomma, ci sono tutte le premesse perché la storia di questa bambina prodigio, attraverso il tempo e l'impegno assiduo, diventi in futuro quella di una professionista affermata.
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