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48 borse per studiare medicina di precisione, Unipa capofila: il bando e come candidarsi

Parte il primo Dottorato di Interesse Nazionale in Medicina di Precisione con l’Università degli Studi di Palermo che diventa sede amministrativa. Tutti i dettagli

Balarm
La redazione
  • 1 agosto 2023

Ben 48 borse per il primo dottorato nazionale per i futuri professionisti della medicina di precisione Il percorso di alta formazione che parte dal progetto “HEAL ITALIA - Health Extended Alliance for Innovative Therapies, Advanced Lab-research, and Integrated Approaches of Precision Medicine”, finanziato nell’ambito del PNRR e gestito dall’omonima Fondazione.

Il progetto entra nel vivo con l’istituzione del primo Dottorato di Interesse Nazionale in Medicina di Precisione con sede amministrativa presso l’Università degli Studi di Palermo.

In collaborazione con la Fondazione HEAL ITALIA e con una rete di ricerca multidisciplinare costituita complessivamente da 19 Università, 5 IRCCS, 7 Imprese e 2 enti della Pubblica Amministrazione, l’Ateneo palermitano intende contribuire alla creazione di un sistema di competenze altamente qualificato e capace di competere a livello internazionale nell’ambito delle Life Sciences 4.0.
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Si partecipa al Dottorato Nazionale, che scade il 23 agosto, secondo le istruzioni riportate nel Bando accessibile online.

Con 48 borse a disposizione presso 23 sedi italiane della rete e con l’opportunità di svolgere ricerca all’estero e presso aziende del settore, si potrà intraprendere la formazione dottorale in uno dei 5 curricula di ricerca traslazionale per diagnosi e terapie avanzate nella lotta alle malattie cardiovascolari, neurodegenerative, metaboliche, rare e al cancro o dei 2 curricula trasversali di salute digitale o materiali e tecnologie per la medicina di precisione.

«L’Università di Palermo è impegnata a massimizzare, con un piano di investimenti mirato, l’impatto generato dai Progetti finanziati dal PNRR contribuendo a costruire un Hub di competenze specializzate in settori all’avanguardia e che guardano al futuro - afferma il Rettore, Massimo Midiri - La Medicina di Precisione rappresenta infatti il presente per i giovani ricercatori, soprattutto del Sud, ed è l’avvenire per le nuove professioni che saranno sempre più richieste dal mercato del lavoro.

Ringrazio i miei colleghi degli Atenei italiani, i Direttori scientifici degli IRCCS ed i responsabili delle imprese e degli enti coinvolti che ancora una volta hanno scelto di contribuire insieme a noi nella lotta alle patologie ad alto impatto di salute attraverso il potente strumento delle intelligenze e della ricerca».

«Le malattie complesse, tra cui quelle monogeniche (malattie rare), le patologie poligeniche (malattie cardiovascolari e metaboliche) e il cancro sono le principali cause di mortalità nel mondo, per le quali si stima un’incidenza e un tasso di mortalità in aumento nei prossimi decenni – spiega Giorgio Stassi, Coordinatore Scientifico del Progetto HEAL ITALIA - La complessità e l’eterogeneità eziopatogenetica e prognostica di tali patologie rendono imperativa l’applicazione della medicina di precisione, che affronta percorsi individualizzati per la diagnosi e il trattamento, al fine di ottenere un risultato clinico ottimale.

Pertanto, utilizzando un approccio olistico e multidisciplinare, superando il classico paradigma di formazione settoriale, risulta oggi necessario creare dei percorsi di Alta Formazione, che consentano, fra l’altro, di studiare i meccanismi molecolari delle malattie non trasmissibili, identificando biomarcatori di malattia potenzialmente prognostici e patogeni per sviluppare strategie innovative per misure personalizzate di prevenzione, previsione, diagnosi, monitoraggio e per la pianificazione terapeutica di precisione».

«L’obiettivo è quello di fornire una formazione all’avanguardia, basata su un percorso caratterizzato da forte interdisciplinarità garantita non solo dalla strutturazione in curricula, che fornirà le competenze specifiche nel settore di interesse, ma anche dall’offerta di corsi trasversali accessibili indipendentemente dal curriculum di riferimento e che spaziano dalle nanotecnologie per le scienze biomediche, agli aspetti connessi all’utilizzo dell’intelligenza artificiale oltre che trattare di temi riguardanti la privacy e la gestione legale del dato sanitario – aggiunge Antonio Russo, oncologo e Coordinatore del Dottorato Nazionale -.

In questa maniera, si intende garantire, ai futuri professionisti della medicina di precisione, l’apprendimento di un approccio olistico che consenta loro di dialogare proficuamente anche con colleghi di diverse aree del sapere, avvantaggiandosi di ogni possibile sinergia per sviluppare e applicare soluzioni innovative e efficienti necessarie all’implementazione di modelli di prevenzione, diagnosi e cura incentrati sul paziente».

«Questo dottorato nasce dall’analisi dei bisogni formativi, tecnologici ed occupazionali espressi e registrati, in fase di progettazione, direttamente dai settori accademici, clinici e produttivi di riferimento – dichiara la dottoressa Laura Leonardis, Research e Programme Manager della Fondazione -.

Lo scopo è quello di formare figure professionali ibride che oltre ad essere specializzate in settori chiave della medicina siano in grado applicare le competenze acquisite sulle Tecnologie 4.0 (Big Data, Intelligenza Artificiale, ecc.) per lo sviluppo di diagnosi e terapie personalizzate.

Inoltre, attraverso la collaborazione con la Fondazione HEAL ITALIA, le figure da formare avranno l’opportunità di operare in un contesto nazionale ed internazionale altamente stimolante e collaborativo, svolgendo ad esempio il proprio programma di ricerca anche con la possibilità di accedere alle reti di laboratori, biobanche, Cell Factory, e alle piattaforme di dati clinici e strumentali incluso l’accesso a popolazioni e/o coorti di pazienti seguite negli anni dagli enti facenti parte della rete.

I 48 borsisti si aggiungeranno ai 150, fra ricercatori a tempo determinato, clinici, tecnologi e PhD, da poco reclutati sul progetto HEAL ITALIA e che insieme ad altri 350 ricercatori collaborano dal 1° dicembre scorso alla ricerca sulla diagnostica e terapie innovative nella medicina di precisione».

«È un’occasione importante di investimento sulla crescita del capitale umano e delle giovani generazioni di professionisti che potranno beneficiare, durante il loro precorso formativo, delle competenze di esperti nazionali ed internazionali e di una rete di laboratori diffusa sull’intero territorio nazionale - conclude Andrea Pace - Prorettore alla ricerca dell’Università di Palermo e Presidente della Fondazione HEAL ITALIA -.

Un investimento che non deriva da una semplice copertura finanziaria, ma che ha messo in campo, prima ancora, l’impegno, l’entusiasmo, le energie e il tempo di tutti coloro che hanno condiviso questa visione raccogliendo i frutti di ogni sinergia possibile e offrendo, oggi, al Paese un piccolo esempio di come sia possibile raccogliere la sfida, lanciata anche in chiave europea in una recente conferenza tematica organizzata dalla Presidenza del Consiglio Svedese, di trasformare gli "ego" -sistemi in un ecosistema della conoscenza funzionale allo sviluppo e all’innovazione in un settore come quello della Medicina di Precisione».
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