ARTE E ARCHITETTURA
Hermann Nitsch: la necessità del confronto con i tabù
La mostra dal titolo "Hermann Nitsch - das Orgien Mysterien Theater" allestita dal 10 luglio al 20 settembre nello spazio ZAC della Zisa suscita polemiche e tensioni
Arte "sublime e irripetibile" o solamente performance violenta e oltraggiosa, persino un po' sorpassata? Il pittore e performer austriaco Hermann Nitsch approda ai Cantieri Culturali di Palermo tra controversie e acclamazioni.
La mostra dal titolo "Hermann Nitsch - das Orgien Mysterien Theater" (Il teatro delle orge e dei misteri) è una summa della carriera dell'esponente dell'Azionismo austriaco che ha fatto di happening e performance art profanatori e dissacranti la propria bandiera sin dagli anni sessanta.
In particolare Nitsch stesso dichiara che "in questa mostra viene costruita una farmacia dell’astrazione" che, a partire dall'azione del rito sacrificale, spinge la realtà verso l'opera d'arte totale per giungere a una maggiore consapevolezza.
Infine, l'artista risponde alle polemiche in una lettera in cui afferma: «Io amo gli animali più di tutto! La mia filosofia li rispetta: essi sono parte del mio amore per tutta la natura e per tutto il creato e arricchiscono la mia vita», ma l'arte «non può non confrontarsi col tragico, con la morte» e conclude sottolineando che dopo le performance la carne viene mangiata, quindi usata due volte per il nutrimento, ma anche per l'arte a cui «l’animale morto viene consacrato» per uno scopo più elevato.
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