Un Telemaco fuori dal suo tempo al Teatro Biondo di Palermo: in scena l"Odissea" di Mario Perrotta

L'attore Mario Perrotta
Telemaco, figlio di Ulisse, decide all'improvviso di scendere in piazza e "fare un casino": con queste premesse inizia l'"Odissea" di Mario Perrotta, in programma dal 10 al 13 gennaio nella Sala Strehler del Teatro Biondo di Palermo.
Prodotto dal Teatro dell'Argine, lo spettacolo è inquadrato in "[De]generazioni", la nuova Stagione del Teatro Biondo di Palermo (leggi l'articolo di approfondimento) e conta sulle musiche eseguite dal vivo da Mario Arcari (oboe, clarinetto, batteria) e Maurizio Pellizzari (chitarra, tromba).
Perrotta è autore, interprete e regista – con la collaborazione di Paola Roscioli – di uno spettacolo che rivisita il mito, raccontandolo dal punto di vista del figlio di Ulisse, Telemaco, che ci parla dei nostri giorni con la disinvoltura e il fascino dell’avanspettacolo.
Racconta come sa e come può la sua versione dei fatti. E ogni sentimento si fa carne viva sulla scena e diventa corpo, parole in musica, versi sciolti e danza, odissea a brandelli di un ragazzo che non sa tenere insieme i cocci di una storia – quella di suo padre – che non sta più in piedi.
Per Telemaco il tempo dell’attesa è scaduto: è ora di fare spettacolo.
Prodotto dal Teatro dell'Argine, lo spettacolo è inquadrato in "[De]generazioni", la nuova Stagione del Teatro Biondo di Palermo (leggi l'articolo di approfondimento) e conta sulle musiche eseguite dal vivo da Mario Arcari (oboe, clarinetto, batteria) e Maurizio Pellizzari (chitarra, tromba).
Perrotta è autore, interprete e regista – con la collaborazione di Paola Roscioli – di uno spettacolo che rivisita il mito, raccontandolo dal punto di vista del figlio di Ulisse, Telemaco, che ci parla dei nostri giorni con la disinvoltura e il fascino dell’avanspettacolo.
Racconta come sa e come può la sua versione dei fatti. E ogni sentimento si fa carne viva sulla scena e diventa corpo, parole in musica, versi sciolti e danza, odissea a brandelli di un ragazzo che non sa tenere insieme i cocci di una storia – quella di suo padre – che non sta più in piedi.
Per Telemaco il tempo dell’attesa è scaduto: è ora di fare spettacolo.
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