Musica classica a Palermo: due concerti (gratuiti) nell'Oratorio di San Lorenzo

L'oratorio di San Lorenzo a Palermo
Giovedì 10 e venerdì 11 aprile, nello storico Oratorio San Lorenzo (in via Immacolatella 5) alle 18.30, la IV edizione della rassegna di musica classica dal titolo "Concerti all’Oratorio", organizzata dall’Associazione Culturale Quadrelle di Palermo.
Si comincia giovedì 10 aprile, alle ore 18.30, con il concerto del gruppo artistico Olivella Ensemble composto dai seguenti artisti: Ilenia Zarcone (voce soprano), Marta Favarò (voce soprano), Benedetto Ciringione (Oboe), Alessandro Puleo (Fagotto) e Clara Capozza al pianoforte.
In programma musiche di Vivaldi, Mozart, Bach, Schubert e Caccini.
Venerdì 11 aprile, alle 18.30, è il momento del gruppo artistico Bach Ensemble composto dai seguenti artisti: Chiara Giacopelli (voce soprano), Valentina Miserendino (voce Mezzosoprano), Fabrizio Corona (voce tenore), Giuseppe Di Chiara (violino) ed Emanuele Giacopelli al pianoforte.
In programma musiche di Bach, Haendel, Mozart, Franks, Traetta, Gounod, Saint-Saens.
L'oratorio di San Lorenzo fu costruito nella seconda metà del Cinquecento su una preesistente cappella dedicata a San Lorenzo, successivamente data in concessione ai frati del vicino convento di san Francesco.
Nel 1569 la chiesa fu affidata alla Compagnia di San Francesco. Per l'oratorio Michelangelo Merisi di Caravaggio dipinse la pala d'altare che fu trafugata nella notte fra il 17 e il 18 ottobre del 1969.
Del 1700 è la splendida decorazione a stucchi di Giacomo Serpotta con le statue raffiguranti le Virtù, e gli otto teatrini sulle pareti che raccontano le storie dei due santi. Gli stucchi si mostrano in tutta la straripante ricchezza inventiva del Serpotta che, forse, ha raggiunto in queste realizzazioni il punto più alto della sua arte.
La controfacciata e le sue decorazioni furono gravemente danneggiate nel 1943 durante i bombardamenti del secondo conflitto mondiale restaurate e ricostituite nel 1945 da Filippo Mignosi. Vi era esposta la pala della Natività del Caravaggio (cm 298 x 197) del 1600.
La scena della nascita del Bambin Gesù è presentata nella semplice forma del presepe, mentre l'ambientazione è nella stalla indicata in alto dalle travi e dalla dimessa sistemazione della Madonna del Bambino.
L'angelo dall'alto taglia la spazialità fisica e mentale della composizione scenografica recando il cartiglio della messa natalizia.
Il riferimento al presepe di Greccio (quello legato alla figura di San Francesco), vivissimo nella tradizione dei conventuali, è espresso con forza in questo dipinto, dove la semplicità dell'impianto ed il rigore cromatico concentrano l'attenzione dell'osservatore sulla silenziosa contemplazione del mistero dell'incarnazione divina.
La tela venne trafugata tra il 17 e il 18 ottobre 1969 dall'oratorio di San Lorenzo dov'era sempre stata.
Date le buone condizioni di conservazione, il critico Roberto Longhi l'aveva definita "l'opera meglio conservata tra quelle che il Caravaggio aveva prodotto in Sicilia.
Non è stata mai ritrovata. Dal 2015 in loco è presente una copia commissionata da Sky Italia e realizzata grazie ad analisi scientifiche e tecnologie avanzate dal laboratorio madrileno Factum Arte.
Al 2024, è il secondo dipinto più ricercato dall'FBI e una delle dieci opere più ricercate al mondo.
Ti è piaciuto questo articolo?
Seguici anche sui social
Iscriviti alla newsletter
|
COSA C'È DA FARE
-
MOSTRE
"Iconic Women Multimedia Experience": le eroine di Domenico Pellegrino a Palermo
-
MOSTRE
"Celebrating Picasso" a Palazzo Reale: la mostra che celebra il genio del maestro
-
MOSTRE
Mondo terrestre, sottomarino e popolazioni: "Cristina Mittermeier" alla Gam di Palermo