Il tempio dell'acqua di Palermo: le Sorgenti del Gabriele aprono le porte, come visitarle
Le sorgenti del Gabriele di Palermo
Era il "tempio dell’acqua" sfruttato dagli Arabi. Le Sorgenti del Gabriele è uno dei luoghi visitabili grazie a "Le Vie dei Tesori", la manifestazione che torna a Palermo per il quindicesimo anno. La visita ha una durata di 15 minuti e non è accessibile ai disabili.
Un piacevole senso di frescura e il gorgoglio dell’acqua accolgono il visitatore che raggiunge le sorgenti naturali ai piedi della "conigliera", oggi gestite dall’Amap. Un luogo dall’atmosfera suggestiva, un antico "tempio dell’acqua", che ancora oggi rifornisce l’acquedotto palermitano.
Nei preziosi quaderni del marchese di Villabianca si fa risalire il nome “Gabriele” alla parola araba “Al Garbal”, che significa grotta irrigante, segno che le sorgenti erano conosciute già nel X secolo. Oltre che per usi domestici, l’acqua era impiegata dalla popolazione per alimentare il funzionamento dei mulini.
Geologicamente il sito è costituito da quattro sorgenti da contatto, nelle quali l’acqua sgorga tra le rocce per naturale deflusso. L’alimentazione della falda proviene dal massiccio Sagana-Monte Cuccio.
In questa nuova edizione de "Le Vie dei Tesori" tutto il capoluogo è da vivere: da terra, dal cielo, dal mare. Sono infatti 87 i luoghi da visitare, molti dei quali aperti per la prima volta; 26 le esperienze speciali; 100 le passeggiate; 9 gli itinerari fuori porta.
Potete consultare l'elenco completo del luoghi aperti e di tutte le attività in programma (esperienze, passeggiate, fuori porta, etc..) sul sito web de "Le Vie dei Tesori".
Un piacevole senso di frescura e il gorgoglio dell’acqua accolgono il visitatore che raggiunge le sorgenti naturali ai piedi della "conigliera", oggi gestite dall’Amap. Un luogo dall’atmosfera suggestiva, un antico "tempio dell’acqua", che ancora oggi rifornisce l’acquedotto palermitano.
Nei preziosi quaderni del marchese di Villabianca si fa risalire il nome “Gabriele” alla parola araba “Al Garbal”, che significa grotta irrigante, segno che le sorgenti erano conosciute già nel X secolo. Oltre che per usi domestici, l’acqua era impiegata dalla popolazione per alimentare il funzionamento dei mulini.
Geologicamente il sito è costituito da quattro sorgenti da contatto, nelle quali l’acqua sgorga tra le rocce per naturale deflusso. L’alimentazione della falda proviene dal massiccio Sagana-Monte Cuccio.
In questa nuova edizione de "Le Vie dei Tesori" tutto il capoluogo è da vivere: da terra, dal cielo, dal mare. Sono infatti 87 i luoghi da visitare, molti dei quali aperti per la prima volta; 26 le esperienze speciali; 100 le passeggiate; 9 gli itinerari fuori porta.
Potete consultare l'elenco completo del luoghi aperti e di tutte le attività in programma (esperienze, passeggiate, fuori porta, etc..) sul sito web de "Le Vie dei Tesori".
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