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Anteprime, proiezioni speciali e grandi nomi: tutte le novità di "Efebo d’Oro" a Palermo

Balarm
La redazione

Claire Denis

Anteprime italiane e un'anteprima europea. Premi e riconoscimenti, giovani autori e film fuori concorso.

Tutto pronto a Palermo per la 46esima edizione dell’Efebo d’Oro Film Festival che si svolge dal 9 al 17 novembre 2024.

Luogo nevralgico del festival saranno, come già l’anno passato, il Cinema De Seta (Cantieri Culturali alla Zisa) e il Cinema Rouge et Noir.

Coinvolti nelle diverse attività in programma - e collocati sempre ai Cantieri Culturali alla Zisa - il Centro Sperimentale di Cinematografia - Sede Sicilia, il Cre.Zi Plus, la Sala Wenders del Goethe-Institut e alcuni spazi didattici dell’Accademia di Belle Arti.

Tuttavia vari appuntamenti in calendario faranno incursione anche all’Ex Cinema Edison (in Piazza Colajanni all’Albergheria), e a Palazzo Fernandez (sede centrale dell’Accademia di Belle Arti di Palermo).

In nove giorni complessivi di programmazione si presentano le due sezioni competitive, che comprendono numerose anteprime italiane ed una anteprima europea.
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L’Efebo d'Oro, concorso internazionale che presenta 5 film tratti da opere letterarie, e l’Efebo Prospettive, concorso rivolto alle opere prime o seconde (senza alcun vincolo di collegamento con fonti letterarie), anch'esso composto da 5 film.

Al contempo verranno assegnati due Premi Efebo d’Oro alla Carriera.

Uno a Michel Khleifi (Nazareth, 1950), pioniere del cinema palestinese moderno, autore del primo film realizzato nella Palestina occupata, che segna l’inizio del cinema palestinese moderno, e regista del primo film palestinese ad essere invitato al festival di Cannes - che durante il festival è protagonista di una masterclass che lo vede in dialogo con il regista Stefano Savona, e di una conversazione con Maria Nadotti in occasione della proiezione di Route 181 - Fragments of a Journey in Palestine-Israel (2023).

L'altro a Claire Denis (Parigi, 1946), oggi riconosciuta come una delle più importanti registe francesi, tra le voci più innovative del cinema europeo contemporaneo, capace di scavare nel quotidiano, per trovare in esso la poesia e una verità umana spesso sorprendenti.

Entrambi gli autori sono protagonisti di un focus incentrato sui loro film più significativi.

Il cinema di Bertrand Bonello, che presiede la giuria del concorso internazionale per film tratti da opere letterarie - concorso da lui vinto lo scorso anno con il suo film più recente, "La Bête" (distribuito in sala in tutta Italia a partire dal 21 novembre a cura di “I Wonder”) -, é al centro di una masterclass e di un focus di approfondimento composto dalla proiezione di alcuni suoi film, che tracciano la talentuosa carriera di questo grande regista e sceneggiatore francese.

Il programma completo è disponibile online sul sito del festival

E ancora, quest'anno l’Efebo d’Oro - da sempre attento al cinema dei giovani autori, attraverso il concorso internazionale “Efebo Prospettive” riservato alle opere prime o seconde - inaugura una nuova sezione: "Once We Were… Beginners".

Si tratta di uno spazio, di particolare valenza didattica, in cui il festival invita un regista affermato a riproporre il suo primo e il suo secondo film, e ad incontrare il pubblico per raccontare e approfondire il periodo cruciale dei suoi esordi in una masterclass: l’autore invitato quest’anno è Emanuele Crialese.

Del regista, nato a Roma da genitori siciliani, saranno presentati la sua opera d’esordio "Once We Were Strangers" (1997) e il suo secondo film Respiro (2002). Crialese terrà la sua masterclass, in dialogo con Alessandro Rais, martedì 12 novembre alle ore 18.00 al Cinema Rouge et Noir.

Numerosi i film fuori concorso e le proiezioni speciali che scandiscono l'edizione 2024, a cominciare da due folgoranti documentari realizzati a Palermo, che Efebo d’Oro ospita in prima proiezione cittadina.

"L’età dell’oro" (2024), esordio al lungometraggio di Camilla Iannetti, da poco presentato ad "Alice nelle Città" durante la Festa del Cinema di Roma e tra un mese in concorso ad IDFA di Amsterdam, e "Bosco Grande" (2024) di Giuseppe Schillaci, documentario presentato a Venezia alle "Giornate degli Autori", che racconta con affetto e ironia il dolore profondo di un anomalo protagonista della scena punk palermitana degli anni Ottanta.

È una festa il ritorno all’Efebo della filmmaker austriaca Constanze Ruhm che con "È a questo punto che nasce il bisogno di fare storia" (anteprima a FIDMarseille 2024) ci regala un appassionato "viaggio" di teoria femminista sulle "tracce" delle donne della storia attraverso i testi e i pensieri di Carla Lonzi, critica d’arte fondatrice della casa editrice "Rivolta Femminile" nel 1970.

Sono due le proiezioni dedicate al 35esimo Anniversario della Caduta del Muro di Berlino, che coincide proprio con la giornata inaugurale del festival: "Lieber Thomas" (2021) di Andreas Kleinert, biopic sullo scrittore Thomas Brasch, uno degli intellettuali e artisti più controversi della Germania del XX secolo, e "Heimat is a Space in Time" (2019) straordinario film-fiume del documentarista Thomas Heise, morto nel maggio scorso.

E ancora "Le belle estati" (2023) di Mauro Santini, film sperimentale nato da un laboratorio audiovisivo rivolto ai ragazzi del Liceo Artistico Mengaroni di Pesaro, che traspone in maniera libera “La Bella Estate” e “Il Diavolo sulle Colline”, i due romanzi brevi di Cesare Pavese; "Innocence" (2022), documentario del regista israeliano Guy Davidi, basato su frammenti di video casalinghi ed estratti di diari privati di giovani israeliani morti durante il servizio di leva obbligatorio.

Il cortometraggio inedito "Rosalie Ok" (2024), firmato della regista Chiara Agnello e dell’artista Stefania Galegati Shines, scaturito da un laboratorio creativo con le detenute del Carcere Pagliarelli di Palermo; e "Leggere Lolita a Teheran" (2024) di Eran Riklis, straordinario film di chiusura di questa edizione del festival, un’opera già pluripremiata dopo la sua prima mondiale al Festival di Roma pochi giorni fa, e molto attesa tanto per lo straordinario romanzo da cui è tratto, quanto per la caratura di regista e interpreti.

E inoltre i riconoscimenti per il "Miglior saggio di cinema - Premio Nicolò Lombardo" che va ad Anton Giulio Mancino per il volume “Pagine girate. Nuovo cinema Pirandello” (edizioni Kaplan, 2023); il "Premio Mestieri del cinema/Città di Palermo" conferito alla direttrice della fotografia Clarissa Cappellani, in omaggio alla quale si proietta Real (2024) di Adele Tulli - che sarà presente in sala - e "Last Words" (2020) di Jonathan Nossiter.

E il "Premio Michele Mancini", assegnato dagli studenti dei corsi di cinema dell’Accademia di Belle Arti di Palermo e della Sede Sicilia del Centro Sperimentale di Cinematografia al miglior film del concorso Efebo Prospettive.

Non mancano i momenti di approfondimento, gli incontri con gli autori e i laboratori dedicati ai più piccoli.

Infine come "fuori festival" sono due gli appuntamenti in programma.

Uno è la proiezione di "Bestiari, Erbari, Lapidari" di Massimo D'Anolfi e Martina Parenti (2024), documentario-enciclopedia diviso in tre atti che esplora i territori abitati da animali, piante e pietre (martedì 26 novembre, ore 18.30 Cinema Rouge et Noir, alla presenza degli autori).

L'altra è quella di "Intercepted" (2024), uno straordinario e “devastante” documentario della regista ucraina Oksana Karpovych che crea uno spazio cinematografico inedito lavorando con grande originalità e rigore sul suono e sulle immagini di un conflitto ancora tragicamente aperto (mercoledì 4 dicembre, ore 20.30 Cinema Gaudium).
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