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Palazzo dei Normanni: i “Frutti toccati” di Smith

Il volume plastico dei soggetti stessi che ritrae e che si possono “toccare”, si possono gustare col tatto degli occhi: Robbie Duff Smith a Palazzo dei Normanni

  • 28 dicembre 2009

La sala Duca di Montalto a Palazzo dei Normanni (piazza Indipendenza 1, Palermo) ospita fino a domenica 17 gennaio 2010 la mostra personale di Robbie Duff Smith, dal titolo “Frutti toccati”. Del fare pittorico dell’artista inglese, che vive e lavora da diverso tempo in Umbria, John Walsh scrive su "The Indipendent" in un articolo del 2000: "Un composito e tardo stile vittoriano, con qualità simboliche: immagini di una gioventù svanita, vetri rotti, partite trascorse, immagini di assenza e agitazione, forme nella polvere dove una volta compariva una foto o una chiave, un frutto abbandonato, immagini del tempo, di una foresta e del mare che si insinua nelle fragili vite urbane di donne sofferenti”, sottolineando tutta la carica poetica del suo universo figurativo, che lo ha consacrato come uno dei più interessanti rappresentanti del panorama contemporaneo europeo.

Laureatosi in letteratura inglese, americana e francese a York, Robbie Duff Smith è un pittore autodidatta che fa confluire nel suo immaginario disegnativo quella che è la sua formazione universitaria: il gusto descrittivo dei maggiori intellettuali del ‘700 e dell’800 rinforza la potenza comunicativa delle sue tele, che si sposa brillantemente con la pulizia formale di immagini corpose, materiche e allo stesso tempo fortemente evanescenti. Già a partire dal titolo “Frutti toccati” viene sottolineato uno degli aspetti caratteristici della sua pittura: il volume plastico dei soggetti stessi che ritrae e che si possono “toccare”, si possono gustare col tatto degli occhi, si assaporano grazie all’esuberanza cromatica della sua tavolozza. Questo mondo del naturale, che in qualche modo denuncia l’artificio del presente e così del passato, si distingue per il trattamento luministico delle superfici, le quali tradiscono uno sguardo ammirato rivolto alla pittura caravaggesca, di cui celebra anche il genere figurativo per eccellenza, la natura morta, con i suoi memorabili cesti di frutta.

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Il percorso espositivo si divide nei tre filoni principali della produzione artistica dell’autore: una prima serie composta da tele che rappresentano scene di omicidi realmente accaduti durante la I Guerra Mondiale, dove emerge l’“elemento gotico”, che caratterizza la sensibilità artistica di Duff Scott, in cui l’aspetto macabro è sempre subordinato all’attenzione data alla partecipazione emotiva dello spettatore che ne segue il fascino narrativo; un secondo gruppo di opere che hanno per soggetto la desolazione di una panchina in primo piano che si colloca in diversi ambienti urbani come trait d’union tra il monologo interiore e la condizione umana collettiva, che è quella dell’attesa; una terza varietà figurativa invece che riguarda i nudi di donna, intensi, sensuali, altamente espressivi, laddove siglano quello che è un universo segnato dalla più complessa natura emotiva, dalle diverse sfumature e drammaticità. La mostra, il cui ingresso costa 3 euro, è visitabile da lunedì a sabato dalle 8.15 alle 17.45 e la domenica e i giorni festivi dalle 8.15 alle 13 (con ultima entrata alle 12.15).

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