MOBILITÀ
Via Sicilia libera entro due settimane: passi avanti per l'anello ferroviario di Palermo
Una buona notizia per i residenti, ma per tutti i palermitani. Una strada chiusa al traffico, come la centrale via Sicilia, che dopo anni viene riaperta, non può che esserlo
Ad annunciarlo è il deputato nazionale Adriano Varrica che in un video dice «Lo scorso novembre ho testimoniato pubblicamente la disponibilità e l'attenzione di RFI e Italferr di mettere in campo una nuova soluzione organizzativa del cantiere di via Sicilia che, pur aumentando le difficoltà operative, avrebbe consentito di abbattere le tempistiche di occupazione dell'area. Il conseguente impegno di liberare via Sicilia entro fine maggio 2021 verrà dunque rispettato: una buona notizia per chi vive in quella zona».
Nel novembre 2020 la "nuova" ditta D’Agostino, subentratata alla Tecnis, aveva comunicato di procedere con una accelerazione dei lavori sulla futura fermata del quartiere Libertà. A seguito di un incontro del deputato con la stessa, RFI e Italferr, la ditta ha garantito di stringere al massimo le tempistiche di occupazione dell’area del cantiere in via Sicilia, per essere superficialmente riaperta alla circolazione entro fine maggio 2021.
Dunque i lavori continueranno ma non in superifcie dicevamo, ma nella parte sottostante lasciano finalmente libera via Sicilia. E presto si arriverà all'apertura della nuova fermata (o stazione) Libertà.
Qualche info tecnica sull'anello ferroviario:
"SITUAZIONE INIZIALE (MARZO 2018) - L'anello ferroviario di Palermo è una tratta ferroviaria in costruzione sulla direttrice Palermo Notarbartolo-Palermo Marittima. Il percorso previsto è circolare, a binario unico, per una lunghezza di circa 6,5 km. La realizzazione dell’opera (stazione appaltante RFI, beneficiario e committente Comune di Palermo) è stata oggetto di ritardi che hanno causato la chiusura di numerosi esercizi commerciali e disagi per residenti (emblematici i casi di via Amari e di via Sicilia).
Sulla base delle relazioni della direzione lavori Italferr, fino al 2016 la maggior parte dei ritardi è stata causata dall’Amministrazione comunale, precludendo la possibilità di procedere alla risoluzione contrattuale con la Tecnis, la ditta aggiudicataria dell’appalto (che ha vissuto diverse vicende giudiziarie e che è stata posta in amministrazione straordinaria con la nomina di un commissario per la sua vendita)".
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