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Va in Medio Oriente, poi in Australia: Laura, gira il mondo ma (col cuore) resta in Sicilia

Il lavoro l'ha portata a spostarsi da un Paese all'altro, fino a quando non ha trovato l'amore e si è trasferita un'altra volta. Eppure la voglia di tornare resta. La storia

Sara Abello
Giornalista
  • 16 settembre 2024

Laura Petralia

I viaggi sono una passione comune a tanti e per Laura, catanese di trentotto anni, tutto è iniziato sin da piccola grazie alle prime vacanze fatte in giro per l’Italia con i genitori e il fratello maggiore. La mamma maestra e il papà operaio hanno sacrificato la loro intera vita per permettere ai figli la fortuna di poter studiare ed avere un’infanzia felice, facendo sì che si sentano oggi soddisfatti e amati.

Quello che mamma Adriana e papà Rosario non potevano immaginare è che quel senso di libertà della figlia, la sua curiosità unita alla passione per i viaggi e alla voglia di avventura che le hanno trasmesso, la portassero a vivere un giorno molto lontano da casa, non senza nostalgia di tutti loro...

Subito dopo la laurea triennale in Storia dell’arte e la specialistica con il massimo dei voti in Comunicazione e didattica dell’arte a Bologna, arriva il primo grandissimo salto nel vuoto: l’Oman. Concluso il suo percorso di studi Laura ha sostenuto un’infinità di colloqui e prove per concorsi pubblici - e già solo su questo ce ne sarebbe da scrivere - ma le sue conquiste lavorative erano sempre a tempo determinatissimo e non rinnovabili, oltre che molto poco retribuite.
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Ha quindi iniziato a cercare fortuna “altrove”, considerando come meta papabile in prima battuta il Regno Unito. Nel frattempo però lavora presso il padiglione del Sultanato dell’Oman presso EXPO Milano 2015, e lì arriva la prima sorpresa: Laura riceve un’offerta di lavoro da quello che allora era il direttore del padiglione, un omanita appunto.

Forza di volontà e impegno fanno sì che venga subito notata e ad appena 2 settimane dalla fine dell’Expo e da quell’offerta di lavoro, Laura era già pronta a partire per andare a vivere e lavorare in un Paese sconosciuto e lontano.

Tanta paura, certo, ma la voglia di affermazione lavorativa era più forte, più di tutto. Ne ha versate di lacrime e di sicuro quel viaggio di sola andata da Milano a Muscat le ha dato un’idea chiara di cosa sia salutare il passato, la sua vita precedente con tutti gli affetti più cari come la famiglia e gli amici.

È partita da sola per ritrovarsi in un paese dove tutti parlavano una lingua per lei allora incomprensibile come l’arabo, ma per fortuna quesi tutti conoscevano anche l’inglese. Il sole era forte e le persone erano diverse: un nuovo mondo si era spalancato davanti ai suoi occhi, pieno di regole che per gli occidentali, nati e cresciuti in piena libertà, erano davvero a primo impatto incomprensibili ed apparentemente un po’ troppo rigide.

Vivere in un nuovo mondo però apre davvero la mente e induce a sviluppare un certo spirito di adattamento. Il Medio Oriente da donna, sola, le ha dato l’opportunità di apprezzare la bellezza di quella grande diversità. Anche per questo è rimasta per ben tre anni, due in Oman dove ha lavorato nel settore del turismo anche come guida per italiani super V.I.P. e traduttrice per il Teatro dell’Opera di Muscat, e poi un anno a Dubai dove è stata direttrice delle vendite per una multinazionale di arredi.

Da pochi mesi Laura si trova a Perth, dal Medio Oriente all’Australia nuovamente con un biglietto di sola andata. Stavolta però, si tratta una scelta dettata non solo dalle possibilità lavorative e di crescita professionale, ma anche affettive.

Nel 2017, in Germania, conosce Cameron, il suo attuale compagno australiano, tramite un caro amico omanita. Da allora hanno vissuto una lunga storia d’amore a distanza: lettere, mail e videochiamate per provare ad accorciare la lontananza per tutti questi anni. Fino a che, finito l’ultimo contratto lavorativo in Medio Oriente ,hanno deciso di fare il grande passo ed oggi sono insieme in Australia, uno al fianco dell’altra.

Laura purtroppo sta ancora lottando per ottenere il visto e trovare un lavoro, ma come è da sempre abituata a fare, sa che deve credere nelle sue capacità e resistere. Ogni esperienza è sempre una nuova opportunità di crescita e intanto, per ottenere un permesso di permanenza temporanea, è tornata a scuola.

Laura sta così frequentando il corso di Business Management al college e, presto, avrà la possibilità di lavorare part-time per dieci mesi. In questi anni è sempre tornata per pochissimo tempo a casa, anche perchè il fratello vive in Lombardia e ha ancora tanti amici a Bologna, per cui il breve tempo che trascorre in Italia va diviso tra Nord e Sud dove ci sono i genitori.

Pause italiane tanto brevi quanto caotiche che non riescono a compensare la nostalgia per i suoi affetti più cari, che vede davvero troppo poco, e per “a muntagna”...per una catanese è un’anomalia alzare lo sguardo e non ritrovarsi davanti l’Etna, così maestosa e ogni tanto arrabbiata.

Chiedendole come vede il suo futuro Laura, ironicamente, cita i Ricchi e Poveri...del resto «Che sarà, che sarà, che sarà? Che sarà della mia vita chi lo sa?». Non le si può dar torto ma di sicuro ha saputo dimostrare di sapersela cavare, reinventandosi, da un punto all’altro del pianeta. L’augurio è che possa trovare un’occupazione nel suo ambito di formazione e serenità in ogni sfera della vita. Forse è giunto il tempo di mettere radici per lei.

Se avesse l’opportunità di lavorare in modo stabile, tornerebbe subito in Sicilia o comunque in Italia, portando Cameron a vivere con lei, ma sono entrambi consapevoli che l’Australia, per quanto un Paese con regole complesse, offra molte più chance.

Proprio di recente Laura si è dilettata a descrivere la sua vita da girovaga in una poesia con cui ha partecipato al premio letterario nazionale di giornalismo e poesia “Il Grande Sorpasso”. Mamma Adriana del resto, scher- zando prima dell’ultimo viaggio, ha detto alla figlia che meriterebbe niente meno che la laurea ad honorem in “trasferimenti internazionali”...e come darle torto?! Non torna a casa da tre anni ma, ripensando alla brunetta dei Ricchi e Poveri, fatalista quanto Rossella O’Hara...«Da domani si vedrà. Che sarà, che sarà, sarà quel che sarà!»
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