ITINERARI E LUOGHI
Unico al mondo e dal valore inestimabile: quel luogo in Sicilia candidato all'Unesco
Distese bianche, incorniciate da mulini a vento e specchi d’acqua luminosi, sono un’attrazione davvero imperdibile per chi visita la Sicilia: scopri dove si trovano
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Saline siciliane di Aristide Tassone
Le saline siciliane rappresentano un patrimonio naturale e culturale di inestimabile valore, offrono paesaggi mozzafiato e sono portatrici di un’affascinante storia legata alla produzione del sale.
Distese bianche, incorniciate da mulini a vento e specchi d’acqua luminosi, sono un’attrazione davvero imperdibile per chi visita la Sicilia.
Proprio nelle scorse ore, alla Camera di commercio di Trapani è stato presentato il progetto, già trasmesso al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, di candidatura delle "Saline di Sicilia" al programma ‘MAB’ dell’Unesco, secondo un’iniziativa, promossa da Unioncamere Sicilia, che mira a coniugare tutela ambientale e valorizzazione delle risorse del territorio in chiave sostenibile per l’allungamento della stagionalità turistica.
I Comuni coinvolti territorialmente dalle Riserve sono Trapani, Paceco, Misiliscemi e Marsala. Le saline siciliane hanno dei requisiti speciali: non solo contribuiscono all’economia locale, ma sono anche un habitat per numerose specie di uccelli migratori, rendendole un luogo ideale per gli amanti della natura e della fotografia.
Lì i visitatori possono esplorare i tradizionali mulini a vento e scoprire il processo di raccolta del sale.
L’altra gemma preziosa in tal senso è rappresentata dalle Saline "Ettore e Infersa" di Marsala, che si trovano nella ‘Riserva Naturale Isole dello Stagnone’, sulla costa occidentale della Sicilia Occidentale, famose per le sue vasche di evaporazione che creano un mosaico di colori, in una zona particolarmente apprezzata dagli appassionati di birdwatching, grazie alla presenza di fenicotteri rosa e altre specie rare.
Saline che offrono un’esperienza unica grazie alla loro posizione storica e archeologica, e che incantano con la loro bellezza naturale, ma raccontano anche storie di antiche civiltà che hanno abitato la Sicilia.
Lì la produzione del sale avviene ancora secondo metodi tradizionali, tramandati di generazione in generazione, e garantendo un prodotto di altissima qualità.
Visitare le saline è un’esperienza unica la cui durata ideale è in genere di due ore, offrendo un’immersione completa nella storia e nei processi di produzione del sale.
L’obiettivo Unesco è motivato da diversi fattori: in primis l’allungamento della stagione turistica nel periodo autunno-primavera, che è possibile solo se tutte le istituzioni e i soggetti pubblici e privati che fanno parte della filiera credono in un’offerta ricettiva in chiave "green" e sostenibile e se si impegnano a contribuire insieme alle iniziative di infrastrutturazione, di tutela e valorizzazione delle risorse ambientali, culturali, naturalistiche e produttive, di marketing, di promozione e di organizzazione dell’accoglienza e dei servizi.
In questa logica Unioncamere Sicilia, presieduta da Giuseppe Pace, nell’ambito del proprio "Progetto Turismo-Fondo perequativo 2023-2024", ha deciso di sostenere l’iniziativa del Comitato promotore spontaneo di candidare, al programma intergovernativo MAB (‘Man And the Byosphere’) dell’Unesco, proprio le "Saline di Sicilia", sistema naturalistico che comprende, appunto, la Riserva regionale delle Saline di Trapani e Paceco e la Riserva regionale delle Isole dello Stagnone di Marsala.
L’iter è stato ufficialmente avviato con la trasmissione del progetto al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, e c’è ottimismo per un esito positivo, considerato che in Italia le "Riserve della Biosfera" dell’Unesco sono 21 su 759 nel mondo, ma di queste nessuna si trova in Sicilia e che, dunque, questa "Riserva della Biosfera" sarebbe la prima realtà nell’Isola di un sistema virtuoso che Unioncamere Sicilia ritiene sia utile replicare nel resto della regione.
La presentazione del progetto di candidatura è il frutto di un lungo lavoro di confronto e partenariato fra gli stakeholder del trapanese, avviato già nel dicembre 2023 con l’annuncio della candidatura Unesco in occasione dell’evento di promozione turistica denominato "Aspettando il Solstizio d’inverno", realizzato dalla Camera di commercio di Trapani con la collaborazione di Unioncamere Sicilia.
Sono tutti concordi nel dire che è vero che oggi è cambiato il modo di fare turismo e si guarda di più al turismo esperienziale, a un turismo più lento, attuabile in questi luoghi ammirando uno dei celebri tramonti magari sorseggiando il vino per eccellenza che è il Marsala.
Certamente unicità, sostenibilità e innovazione sono i prerequisiti perché un territorio possa aspirare al riconoscimento Unesco.
Per ottenerlo è necessario un percorso lungo che può durare anche sette anni, e per il quale serve uno studio di fattibilità che coinvolga l’intero territorio.
Un iter complesso e particolarmente impegnativo, ma sul quale sia imprenditori del pubblico che del privato hanno assicurato il loro supporto.
E che naturalmente conta sul tipo appassionato di quanti ammirano regolarmente questi luoghi capaci di rapire il cuore grazie al fascino di una natura straordinaria che custodisce i colori e le essenze di flora e fauna uniche al mondo.
Distese bianche, incorniciate da mulini a vento e specchi d’acqua luminosi, sono un’attrazione davvero imperdibile per chi visita la Sicilia.
Proprio nelle scorse ore, alla Camera di commercio di Trapani è stato presentato il progetto, già trasmesso al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, di candidatura delle "Saline di Sicilia" al programma ‘MAB’ dell’Unesco, secondo un’iniziativa, promossa da Unioncamere Sicilia, che mira a coniugare tutela ambientale e valorizzazione delle risorse del territorio in chiave sostenibile per l’allungamento della stagionalità turistica.
I Comuni coinvolti territorialmente dalle Riserve sono Trapani, Paceco, Misiliscemi e Marsala. Le saline siciliane hanno dei requisiti speciali: non solo contribuiscono all’economia locale, ma sono anche un habitat per numerose specie di uccelli migratori, rendendole un luogo ideale per gli amanti della natura e della fotografia.
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Tra le più celebri ci sono quelle di Trapani e Paceco, che si distinguono per la loro bellezza e importanza storica. Situate nella Riserva Naturale Orientata, offrono un paesaggio incantevole, soprattutto al tramonto, quando il cielo si tinge di sfumature rosa e arancioni.Lì i visitatori possono esplorare i tradizionali mulini a vento e scoprire il processo di raccolta del sale.
L’altra gemma preziosa in tal senso è rappresentata dalle Saline "Ettore e Infersa" di Marsala, che si trovano nella ‘Riserva Naturale Isole dello Stagnone’, sulla costa occidentale della Sicilia Occidentale, famose per le sue vasche di evaporazione che creano un mosaico di colori, in una zona particolarmente apprezzata dagli appassionati di birdwatching, grazie alla presenza di fenicotteri rosa e altre specie rare.
Saline che offrono un’esperienza unica grazie alla loro posizione storica e archeologica, e che incantano con la loro bellezza naturale, ma raccontano anche storie di antiche civiltà che hanno abitato la Sicilia.
Lì la produzione del sale avviene ancora secondo metodi tradizionali, tramandati di generazione in generazione, e garantendo un prodotto di altissima qualità.
Visitare le saline è un’esperienza unica la cui durata ideale è in genere di due ore, offrendo un’immersione completa nella storia e nei processi di produzione del sale.
L’obiettivo Unesco è motivato da diversi fattori: in primis l’allungamento della stagione turistica nel periodo autunno-primavera, che è possibile solo se tutte le istituzioni e i soggetti pubblici e privati che fanno parte della filiera credono in un’offerta ricettiva in chiave "green" e sostenibile e se si impegnano a contribuire insieme alle iniziative di infrastrutturazione, di tutela e valorizzazione delle risorse ambientali, culturali, naturalistiche e produttive, di marketing, di promozione e di organizzazione dell’accoglienza e dei servizi.
In questa logica Unioncamere Sicilia, presieduta da Giuseppe Pace, nell’ambito del proprio "Progetto Turismo-Fondo perequativo 2023-2024", ha deciso di sostenere l’iniziativa del Comitato promotore spontaneo di candidare, al programma intergovernativo MAB (‘Man And the Byosphere’) dell’Unesco, proprio le "Saline di Sicilia", sistema naturalistico che comprende, appunto, la Riserva regionale delle Saline di Trapani e Paceco e la Riserva regionale delle Isole dello Stagnone di Marsala.
L’iter è stato ufficialmente avviato con la trasmissione del progetto al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, e c’è ottimismo per un esito positivo, considerato che in Italia le "Riserve della Biosfera" dell’Unesco sono 21 su 759 nel mondo, ma di queste nessuna si trova in Sicilia e che, dunque, questa "Riserva della Biosfera" sarebbe la prima realtà nell’Isola di un sistema virtuoso che Unioncamere Sicilia ritiene sia utile replicare nel resto della regione.
La presentazione del progetto di candidatura è il frutto di un lungo lavoro di confronto e partenariato fra gli stakeholder del trapanese, avviato già nel dicembre 2023 con l’annuncio della candidatura Unesco in occasione dell’evento di promozione turistica denominato "Aspettando il Solstizio d’inverno", realizzato dalla Camera di commercio di Trapani con la collaborazione di Unioncamere Sicilia.
Sono tutti concordi nel dire che è vero che oggi è cambiato il modo di fare turismo e si guarda di più al turismo esperienziale, a un turismo più lento, attuabile in questi luoghi ammirando uno dei celebri tramonti magari sorseggiando il vino per eccellenza che è il Marsala.
Certamente unicità, sostenibilità e innovazione sono i prerequisiti perché un territorio possa aspirare al riconoscimento Unesco.
Per ottenerlo è necessario un percorso lungo che può durare anche sette anni, e per il quale serve uno studio di fattibilità che coinvolga l’intero territorio.
Un iter complesso e particolarmente impegnativo, ma sul quale sia imprenditori del pubblico che del privato hanno assicurato il loro supporto.
E che naturalmente conta sul tipo appassionato di quanti ammirano regolarmente questi luoghi capaci di rapire il cuore grazie al fascino di una natura straordinaria che custodisce i colori e le essenze di flora e fauna uniche al mondo.
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