ITINERARI E LUOGHI

HomeNewsTurismoItinerari e luoghi

Una cava preistorica nel cuore dei monti Iblei: da lì passarono anche i "Servi di Dio"

A cavallo tra le provincie di Siracusa e Ragusa, tra i comuni di Rosolini e Modica, si trova un meraviglioso angolo immerso nella natura dove si scopre un prezioso passato

  • 9 maggio 2021

La Cava dei Servi

Nel cuore degli Iblei, a cavallo tra le provincie di Siracusa e Ragusa nel territorio tra i comuni di Rosolini e Modica, si trova un meraviglioso angolo immerso nella natura, di facile accessibilità da quando la zona è diventata Parco forestale.

Si tratta della Cava dei Servi, una vallata davvero particolare in cui si scopre un prezioso passato con contenuti preistorici a dir poco eccezionali. Chiamata così perché si dice che in passato qui venissero i Servi di Dio, un gruppo di frati cappuccini intenti all’eremitaggio.

L’area in cui si trova la Cava dei Servi (di Dio), poco lontana dal massiccio di Monte Lauro, ha suscitato interesse sin dall’età del Rame. Come tutta la regione Iblea, garantiva ottime opportunità commerciali grazie all’estrazione della selce. La Cava ha una conformazione geologica piuttosto varia: si alternano pareti rocciose a strapiombo a zone pianeggianti, per poi passare a gole profonde in cui scorre l’acqua del torrente.
Adv
L'azione erosiva dell'acqua ha infatti determinato gole ripidissime e profonde che caratterizzano gran parte del territorio ragusano e siracusano, spiegando in tal modo l'esistenza di cave inaccessibili ed aspre che, nei tempi antichi, hanno dato rifugio all'uomo. Lungo la Cava scorre il torrente Tellesimo, un affluente del Tellaro, nel territorio di Noto.

Il letto del torrente ha alcune pareti a strapiombo, traforate da grotte e nella parte terminale è stretto e tortuoso. Conserva, proprio grazie a questa sua conformazione impervia, un ecosistema integro e incontaminato. Lungo il torrente si è formato il cosiddetto Gorgo della Campana, si tratta di un laghetto di forma circolare di cui non si è riuscito a misurare la profondità.

Dal punto di vista naturalistico, si possono ammirare boschi di lecci e querce, con tratti di gariga. Quest’ultima è un tipo di vegetazione mediterranea derivante dalla degradazione della macchia: è costituita da piante arbustive basse dai toni grigi, che formano cespuglietti discontinui su suolo roccioso o sabbioso.

Tra gli arbusti è predominante il timo, un’essenza aromatica amata dalle api che in questa zona producono il celebre miele Ibleo, ossia il miele di timo. Cava dei Servi fu abitata dall’uomo fin dalla preistoria, sulla collina chiamata Cozzo Croce è situato un dolmen dalla singolare forma ellittica.

È stato costruito sul declivio della collina per interrarlo più facilmente e si trova accanto ad una necropoli rupestre.

Nella parte soprastante gli strapiombi, lungo uno dei corsi meno tortuosi della Cava, può ammirarsi questo particolare dolmen, costituito da lastre rettangolari infisse nel terreno sulle quali se ne dispongono altre tre, inclinate quanto basta per ridurre la superficie di copertura e modellare una falsa cupola. Parte della grande lastra calcarea, che fungeva da tetto del monumento, frantumata in più punti, è crollata.

L’interno è di circa 3 metri quadrati, al di sotto di una grande piastra rovesciata sul terreno sono stati ritrovati frammenti umani (denti e ossa appartenenti a più individui) e qualche coccio di ceramica risalente al periodo Castellucciano (nome con il quale si identifica l’età del bronzo antico siciliano). I resti umani hanno confermato la natura sepolcrale del manufatto, mentre il ritrovamento dei pochi cocci ceramici ha consentito di datare il dolmen alla prima fase isolana del bronzo (2200-1600 a.C.).

L’eccezionalità del dolmen di Cava dei Servi risulta molto preziosa, poiché in nessun altro dolmen dell’area mediterranea sono stati rinvenuti indizi organici.

La località, quindi, oltre a essere sede di una necropoli a grotticelle artificiali risalenti all’inizio del II millennio a.C., accoglie anche un cimitero dolmenico con architetture funerarie che ricordano strutture già presenti in una vasta area del Mediterraneo.

Come arrivare: la lunghezza di questo percorso è di circa 6 km e da Modica è facilmente raggiungibile immettendosi sulla Strada Statale 194 per Giarratana. Bisogna seguire le indicazioni per Giarratana fino all’imbocco di contrada Bellocozzo, una stradina sulla destra. Dopo pochi km, al bivio, svoltare a destra e seguire le indicazioni per Cava dei Servi.
Se ti è piaciuto questo articolo, continua a seguirci...
Iscriviti alla newsletter
Cliccando su "Iscriviti" confermo di aver preso visione dell'informativa sul trattamento dei dati.

GLI ARTICOLI PIÙ LETTI